Nomine agitate nel Parco Sud
il metodo dirigista del PD
mostra qualche crepa
Una tranquilla Assemblea in pieno periodo estivo dei 61 sindaci, di cui presenti solo 35, martedì 9 luglio doveva nominare tre amministratori in organismi del Parco Agricolo Sud Milano, in sostituzione di tre sindaci dimissionari di area Pd. Fatto che si è inaspettatamente tramutato in un’accesa disputa tra amministratori, alcuni dei quali non hanno gradito i metodi verticistici, con nomi già designati dall’alto, nonché per le motivazioni a sostegno dei candidati: un dissenso evidenziato chiaramente dalla significativa spaccatura nelle votazioni.
Nomine agitate nel Parco Sud
il metodo dirigista del PD
mostra qualche crepa
Una tranquilla Assemblea in pieno periodo estivo dei 61 sindaci, di cui presenti solo 35, martedì 9 luglio doveva nominare tre amministratori in organismi del Parco Agricolo Sud Milano, in sostituzione di tre sindaci dimissionari di area Pd. Fatto che si è inaspettatamente tramutato in un’accesa disputa tra amministratori, alcuni dei quali non hanno gradito i metodi verticistici, con nomi già designati dall’alto, nonché per le motivazioni a sostegno dei candidati: un dissenso evidenziato chiaramente dalla significativa spaccatura nelle votazioni.
Poca discussione sul Presidente dell’Assemblea dei Sindaci….
L’assemblea si è aperta in maniera ordinaria, con i saluti e i ringraziamenti del presidente uscente Massimo D’Avolio, ex sindaco di Rozzano eletto consigliere in Regione, e l’intervento del presidente della Provincia e del Parco sud Guido Podestà, che nel discorso è riuscito a rintuzzare le propensioni di Milano di guidare l’avvio della Città Metropolitana. Poi il sindaco PD di San Giuliano ha proposto la candidatura di San Donato, presentando la figura di Andrea Checchi (a sinistra nella foto), da un anno amministratore di questo comune: 27 i voti a favore della designazione, con 2 contrari (Gudo Visconti e Albairate) e 6 astenuti (Cisliano, Zelo Surrigone, San Donato, Gaggiano, Basiglio e Opera), segnali del disagio per la candidatura non discussa preventivamente e sentita come “pilotata” dall’alto.
….mentre dibattito acceso per uno dei due candidati al Direttivo del Parco
Sempre al sindaco di San Giuliano è toccato il compito di proporre la prima sostituzione: Lidia Rozzoni (al centro nella foto), sindaco di Pantigliate, al posto di Claudio Mazzola, alla guida di Paullo con problemi di salute. Tra le motivazioni addotte la prossimità dei due comuni e la continuità delle azioni intraprese, al punto che tra i due amministratori vi è l’accordo di una “riconsegna” della carica nel caso del recupero della salute di Mazzola. La candidatura è passata a grande maggioranza, con 6 astensioni, senza che nessuno riflettesse sul fatto che l’Amministrazione di Pantigliate ha richiesto nel proprio Pgt la cancellazione di ben 118mila mq di aree agricole, a favore di servizi portivi, certamente sovradimensionati rispetto ai suoi 6mila abitanti.
I contrasti sono iniziati per la sostituzione dell’uscente Javier Miera, ex sindaco di Noviglio. Oltre alla candidatura “ufficiale” del sindaco di Colturano Giovanni Cariello (a destra nella foto), è stata avanzata anche l’alternativa del sindaco di Noviglio Nadia Verduci, presentata a sorpresa dal sindaco di Opera Ettore Fusco.
Motivazioni (più o meno nobili)
Con una nostra lettera a tutti i sindaci del Parco (vedi sotto), avevamo spiegato quale, secondo dell’Associazione per il Parco Sud, poteva essere il criterio condivisibile per la scelta dei candidati: avere tutelato il Parco Sud e la sua agricoltura nei fatti, come l’avere predisposto un Pgt del proprio comune senza consumo di verde agricolo e non avere votato lo scorso anno a favore richiesta di “stralcio” di 100mila mq agricoli a Vignate.
Nessun sindaco ha citato, magari per confutarli, questi argomenti. Ma non sono mancate le motivazioni contrapposte espresse con vigore: alcune condivisibili e logiche, altre un po’ tirate.
Partiamo da Colturano: due i tasti su cui si è battuto; un’esperienza quasi decennale in qualità di sindaco e la necessità di rafforzare la presenza di amministratori coinvolti nei cantieri della Tem. Facili le obiezioni: con 9 anni di esperienza, dovrà necessariamente lasciare il posto l’anno prossimo, alla scadenza del suo mandato. E poi, come mai l’esperienza è un punto a favore di Cariello ma non un punto a sfavore del neo presidente dell’assemblea Checchi, solo da un anno alla guida di un comune?
L’argomento della Tem si presta inoltre ad interessanti considerazioni: mettere due sindaci su quattro dei territori interessati dai cantieri Tem significa chiudere le stalle dopo che i buoi sono fuggiti (o per dirla senza metafore, dopo che i Sindaci hanno sbragato rispetto ai poteri forti che volevano questo mostro d’asfalto). Perché allora non mettere uno dei sindaci della zona sud-ovest, che si sono validamente difesi rispetto all’ipotesi di nuova tangenziale ovest esterna (Toem), progetto bloccato dalla mobilitazione, ma che rimane nei cassetti della Provincia, pronto ad essere riproposto alla prima occasione?
Gli interventi a favore della candidatura di Noviglio hanno battuto forte su questo tasto, oltre all’evidente mancanza rappresentatività di tutta l’area meridionale e occidentale del Parco. La nomina di Cariello nel Direttivo avrebbe avuto inoltre il vantaggio di portare in parità (due a due) la rappresentanza di genere dei Sindaci nell’Ente Parco.
Il voto palese ha visto vincente la candidatura “ortodossa” del Pd e Colturano ha avuto 22 voti, 11 amministratori si sono espressi per Noviglio (Melegnano, Rosate, Gudo Visconti, Albairate, Cisliano, Zelo Surrigone, Vernate, Gaggiano, Basiglio, Opera e Zibido San Giacomo) e 3 si sono astenuti (Cusago, Colturano e Lacchiarella).
Indipendentemente dai risultati e con l’augurio di buon lavoro agli eletti, resta il fatto che questa Assemblea ha sancito la crisi di una modalità di espressione delle volontà del territorio troppo centralista e poco partecipativa, figlia di un vecchio duopolio DC-PCI . Il nuovo assetto di PdL-Lega e Pd non riesce a cogliere la ricchezza politica espressa dalle tante liste civiche che amministrano oggi i Comuni, né tiene in considerazione della grande varietà di sensibilità sui temi del territorio e dell’ambiente.
(11 luglio 2013)
Lettera dell’Associazione per il Parco Sud Milano ai Sindaci del Parco
Gentile signor Sindaco,
martedì 9 luglio l’Assemblea di Sindaci del Parco Agricolo, indetta nella sede della provincia in Via Vivaio alle 15, nominerà il nuovo Presidente dell’Assemblea dei Sindaci, in sostituzione dell’ex Sindaco Massimo Rocco D’Avolio, e designerà due nuovi rappresentanti nel Direttivo del Parco.
Sono figure di estrema importanza nella conduzione dell’area protetta, specie ora che si dovranno affrontare temi esiziali per la vita del Parco come la sua governance nel complesso contesto di costituzione della città metropolitana.
E’ importante perciò che la nomina di questi rappresentanti avvenga con una discussione trasparente nell’ambito del Consiglio, senza designazioni calate dall’alto in maniera poco chiara –come pure ci risulta stia succedendo- e sulla base di criteri chiari e condivisi.
Servono a nostro avviso amministratori che abbiamo dimostrato nei fatti di avere a cuore la mission del Parco, ovvero la tutela del suo territorio attraverso la valorizzazione dell’agricoltura. Per essere ancora più espliciti, vorremmo che si prendessero in considerazione figure che:
non abbiano proposto nei Pgt dei propri Comuni stravolgimenti delle destinazioni d’uso di aree agricole del Parco, mutandole a servizi e mettendo così in crisi la principale funzione strategica del Parco. Vogliamo ricordare che, da uno screening effettuato dalla nostra Associazione, sono ben 5 milioni di mq i le aree che ben 26 comuni hanno sinora richiesto di cancellare l’agricoltura;
abbiamo compreso la gravità della richiesta di “stralcio” Parco Sud di 100mila mq di terreni di Vignate e non si siano espressi favorevolmente ad essa nell’assemblea dello scorso anno.
Così facendo, si sgombrerà così il campo da una visione della politica poco trasparente e lontana dalle esigenze dei cittadini, ponendo altresì le premesse per una gestione proattiva e attenta del territorio, con benefici tangibili a chi vive e lavora nel Parco.
Cordialmente
Il Presidente dell’Associazione per il Parco Sud Milano
Kisito Prinelli