Per difendere le aree agricole anche fuori del Parco Sud
gli Ambiti Agricoli Strategici sono un valido strumento
E noi chiediamo di espanderli di ulteriori 730 ettari
15 novembre 2020. Il Parco Sud è uno strumento cardine per la tutela del territorio, ma non è l’unico. Ve ne è un altro che vincola all’inedificabilità dei terreni coltivati: si tratta degli Ambiti Agricoli Strategici, previsti e tracciati nel Piano Territoriale Metropolitano e nei piani provinciali.
Il nostro socio Paolo Lozza ha effettuato un lavoro certosino sulle cartografie per redigere le osservazioni al Piano Territoriale in approvazione della Città Metropolitana milanese. Sono oltre 7 milioni di mq di nuove aree che abbiamo chiesto di includere negli Ambiti Agricoli Strategici, per un totale di 15 territori ricompresi in 12 comuni, che estendono le tutele anche al di fuori del Parco Agricolo Sud Milano.
Piccoli rudimenti d’urbanistica
Prima di descrivere le nostre richieste, cerchiamo di comprendere perché sono così importanti gli Ambiti Agricoli Strategici. La “legge regionale per il governo del territorio” n° 12 del 2005 ha istituito tra i vari strumenti i Piani Territoriali Provinciali, che definiscono gli obiettivi generali relativi all’assetto e alla tutela del proprio territorio.
Nel complesso questi Piani sono atti di indirizzo, ovvero bei concetti e belle parole facilmente aggirabili dalla programmazione urbanistica comunale, tranne che in un caso: essi hanno efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti del Piani di Governo del Territorio (PGT) comunali per quanto riguarda l’individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico. Un argine non da poco contro gli appetiti degli immobiliaristi.
Richieste terra terra
Tra i criteri alla base delle nostre richieste, vi è anche la “memoria storica”. Nel momento di istituire il Parco Agricolo Sud Milano (1990), diversi Comuni ottennero che non tutti i loro terreni agricoli confluissero nell’area protetta, assicurandosi una sorta di “tesoretto” per future edificazioni. È il caso dell’area Cabassi di Rozzano: se questo mezzo milione di metri quadri è restato incontaminato per decenni e i piani di espansione del limitrofo quartiere uffici Milano Fiori sono rimasti sulla carta, vuol dire che l’area ha una decisa vocazione agricola.
In altri casi, con le nostre osservazioni chiediamo di ratificare scelte dei Comuni e delle proprietà. A Lacchiarella, ad esempio, il recente PGT approvato ha trasformato da edificabili ad agricole due aree per complessivi 500mila mq (su probabile richiesta degli stessi proprietari, stufi di doverci pagare sopra l’IMU).
Nel complesso, le 15 aree vanno a rimpolpare i “buchi neri” del vasto territorio protetto dagli ambiti (in giallo sulla cartografia della figura, mentre in arancione sono disegnati i confini dei Parchi regionali), offrendo un valido strumento di difesa ai tanti cittadini stanchi e offesi dal continuo consumo di suolo che si continua a perpetrare.
Richieste delle osservazioni dell’Associazione per il Parco Sud Milano
Comune ettari
01 Cisliano 14
02 Lacchiarella NordOvest 31
03 Lacchiarella Centro 20
04 Lacchiarella SudEst 52
05 Mediglia Centro 56
06 Mediglia Est 15
07 Mediglia Nord 9
08 Mediglia Sud 7
09 Noviglio 25
10 Paullo 13
11 Rozzano 49
12 Settala 26
13 Zibido San Giacomo 25
14 Segrate, Vimodrone, Milano 199
15 Gorgonzola, Pessano c. B. 189