Bosco di Vione a Basiglio,
dopo il taglio la razzia di legna
Dopo il taglio al bosco di Vione, a un mese esatto dal primo scellerato abbattimento di querce secolari dell’area di Basiglio, a ridosso dell’Oasi di Lacchiarella, è stato bloccato il momento della razzia. La segnalazione di una “sentinella” ci ha permesso di essere presenti, fotografare e filmare l’accaduto e avvisare la Polizia provinciale, prontamente intervenuta. Un Caterpillar con braccio meccanico, una slitta, un trattore con rimorchio e una motosega lavoravano alacremente per accatastare e raccogliere i rami, del diametro anche di 20 cm, frutto del primo taglio. Evidentemente, dopo l’asportazione degli imponenti fusti di quercia, destinati alla segheria, ora si voleva completare la raccolta del legname meno pregiato, comunque assai appetibile.
Bosco di Vione a Basiglio,
dopo il taglio la razzia di legna
Dopo il taglio al bosco di Vione, a un mese esatto dal primo scellerato abbattimento di querce secolari dell’area di Basiglio, a ridosso dell’Oasi di Lacchiarella, è stato bloccato il momento della razzia. La segnalazione di una “sentinella” del Parco ci ha permesso di essere presenti, fotografare e filmare l’accaduto e avvisare la Polizia provinciale, prontamente intervenuta. Un Caterpillar con braccio meccanico, una slitta, un trattore con rimorchio e una motosega lavoravano alacremente per accatastare e raccogliere i rami, del diametro anche di 20 cm, frutto del primo taglio. Evidentemente, dopo l’asportazione degli imponenti fusti di quercia, destinati alla segheria, ora si voleva completare la raccolta del legname meno pregiato, comunque assai appetibile.
Dalla verbalizzazione degli agenti si è saputo che il taglio lo stava effettuando una ditta che, senza un corrispettivo economico e solo sulla base di un accordo informale a voce, avrebbe avuto l’assenso del gestore del fondo di Vione. E non si sarebbe trattato di taglio, ma solo di una pulizia del sottobosco.
Tralasciando, ma non troppo, l’evidente anomalia di un contratto con ovvie ricadute economiche effettuato a voce (potrebbe suonare come contratto in nero), appare patetica la copertura di una attività lucrativa con la pulizia del sottobosco. Qui non si tratta di un singolo cercatore di legna, magari con un pick-up, ma di una ditta dotata di mezzi ingenti e costosi che stava accumulando e per portare via svariate decine di metri cubi di legna che, allo stato attuale, dovrebbe configurarsi come “corpo di reato” dell’avvenuto scempio. E anche sulla pulizia del sottobosco, basta intendersi: si stava distruggendo quel poco che rimaneva di un fitto sottobosco impenetrabile, squassando il terreno con cingoli e slitta
Ma non finisce qui
Relativamente al taglio delle querce farnie del bosco di Vione, l’Associazione Parco Sud ha già richiesto tutta la documentazione alla Provincia -oltre che all’ente Parco, al settore agricoltura e polizia provinciale- e consultato avvocati per valutare gli estremi di una denuncia penale, che a un primo esame ci sono tutti.
Da fonti indirette abbiamo raccolto la notizia che all’affittuario agricolo sarebbe stata comminata una multa di 10mila €. Una cifra alta rispetto ad analoghe attività illegali, ma sempre irrisoria rispetto all’enorme danno all’ambiente e alla collettività.
Ma soprattutto continueremo a batterci perché simili nefandezze non succedano più: la richiesta di pubblicizzare le autorizzazioni e le date dei tagli, che devono essere effettuati in presenza di personale della Provincia, è già stata posta formalmente all’Ente Parco.
Non tollereremo risposte dilatorie e fumose.
(16 aprile 2013)