Albairate, l’intevento
dei cittadini ridimensiona il Pgt
e salva il bosco Carducci
Ogni tanto giungono notizie quasi buone. Ad Albairate, l’amministrazione ha accolto alcune osservazioni presentate a suo tempo dal circolo di Legambiente Terre di Parchi, dal Comitato No Tangenziale, da Ecoalba, dal Gruppo Acquisto Solidale Arte Terra, dal gruppo culturale La cas(s)etta del Pomodoro Maturo, dal Partito Democratico, da enti pubblici e privati cittadini. E ora il Pgt avrà ricadute meno pesanti sul territorio locale.
Albairate, l’intevento
dei cittadini ridimensiona il Pgt
e salva il bosco Carducci
Ogni tanto giungono notizie quasi buone. Ad Albairate, l’amministrazione ha accolto alcune osservazioni presentate a suo tempo dal circolo di Legambiente Terre di Parchi, dal Comitato No Tangenziale, da Ecoalba, dal Gruppo Acquisto Solidale Arte Terra, dal gruppo culturale La cas(s)etta del Pomodoro Maturo, dal Partito Democratico, da enti pubblici e privati cittadini. E ora il Pgt avrà ricadute meno pesanti sul territorio locale.
Le importanti migliorie
Il circolo di Legambiente, comunque, sottolinea che, considerando la grande quantità di case vuote ad Albairate, il Comune ha perso l’occasione storica di dotarsi di uno strumento urbanistico a consumo di suolo zero, come avrebbe potuto tranquillamente fare permettendo nuove costruzioni solamente nelle aree dismesse e puntando sulle ristrutturazioni dell’esistente. “Così non è stato -conferma l’associazione ambientalista- ma va rilevato che sebbene le nostre osservazioni siano state accolte solo in parte, le modifiche al Piano sono state comunque importanti e tali da far considerare il risultato un successo di Legambiente, delle altre Associazioni ambientaliste e della mobilitazione dei cittadini che hanno firmato la petizione per non costruire nel Parco Carducci e fermare il consumo di suolo agricolo”.
Tra le modifiche più rilevanti vi è il dimezzamento delle previsioni di aumento della popolazione che era di 954 abitanti teorici ed è stata ora ridotta a circa 500 e poi, certamente non meno importante, la salvezza degli alberi del parco Carducci. Cancellare un parco con piante importanti per grandezza e per qualità arborea al solo scopo di costruire palazzine per le quali non si intravede alcuna necessità di urgenza abitativa, ci sembrava una operazione veramente grave. Era, anche simbolicamente, la condanna a morte della natura in nome della speculazione edilizia: soddisfazione da parte dei difensori dell’ambiente per l’annullamento, seppure parziale, del progetto. Infatti le costruzioni previste originariamente all’interno del parco sono state “dirottate” sullo spazio verde attiguo, anche se le cubature saranno presumibilmente ridotte.
Cittadini sensibilizzati
Purtroppo solo in parte è stata accolta la richiesta di non costruire in aree attualmente a verde/agricole. Infatti delle tre aree in questione, solo una è stata stralciata, mentre per le altre ci sarà il via libera a costruire.
Per quanto riguarda le cascine abbandonate per le quali si prevedono trasformazioni in residenze, è stata accolta la proposta di Legambiente di mantenere obbligatoriamente la possibilità di attività agricola su quei corpi fabbrica non interessati dagli interventi di ristrutturazione.
Tra le altre richieste accolte, si segnala quella riguardante il reperimento di spazi per la promozione di eventi culturali e di laboratori per giovani artisti e artigiani; quella relativa all’inserimento del 10% di edilizia convenzionata in tutti gli interventi da realizzarsi negli Ambiti di Trasformazione Urbanistica e non solo in quelli riguardanti le aree attualmente verdi/agricole.
Legambiente aveva anche chiesto all’amministrazione di sottolineare -nell’ambito del PGT- la volontà di realizzare le piste ciclabili, in particolare quella di collegamento con la stazione ferroviaria e quella che, scavalcando il naviglio, metterebbe in contatto Albairate con Abbiategrasso: si spera che i progetti di piste ciclabili non rimangano solo sulla carta.
I risultati sono stati ottenuti grazie alle osservazioni, ma anche alla manifestazione del mese di ottobre nella quale Legambiente, insieme al gruppo culturale la Cassetta del Pomodoro e il Comitato No Tangenziale, ha informato e sensibilizzato i cittadini.