I draghi verdi, ovvero le 584 fontanelle di Milano,
sono protagonisti di un “viaggio fantasy”
per insegnare ai giovani l’importanza dell’acqua
19 settembre 2018. La tipica fontanella pubblica milanese, nel linguaggio comune di chi è della metropoli, è da sempre soprannominata ‘drago verde’ per via del rubinetto d’ottone a forma di testa di drago, ma è anche nota col nome di ‘vedovella’, in quanto il filo d’acqua continuo porta alla mente l’immagine di un pianto inconsolabile. Nelle fontane, nei famosi draghi verdi ritroviamo le testimonianze di questi antichi splendori che a volte si intrecciano a storie curiose e misteri, miracoli e credenze popolari. MM lancia un programma innovativo di narrazione condivisa, che coinvolge le nuove generazioni per assegnare un’identità e una storia a tutti i draghi verdi che abitano la città, con l’obiettivo di costruire una storia locale aperta a tutti…
I draghi verdi, ovvero le 584 fontanelle di Milano,
sono protagonisti di un “viaggio fantasy”
per insegnare ai giovani l’importanza dell’acqua
19 settembre 2018. La tipica fontanella pubblica milanese, nel linguaggio comune di chi è della metropoli, è da sempre soprannominata ‘drago verde’ per via del rubinetto d’ottone a forma di testa di drago, ma è anche nota col nome di ‘vedovella’, in quanto il filo d’acqua continuo porta alla mente l’immagine di un pianto inconsolabile.
E’ presente già dal 1931 in strade, piazze e angoli della città (la più antica è quella di piazza della Scala, qui nella foto) con 584 esemplari, come a volerci ricordare che Milano è stata per secoli una città mercantile, grazie anche alla forte presenza di acqua ingegnosamente ‘imprigionata’ in navigli e canali per trasportare le merci. Una rete idraulica fatta di serbatoi sotterranei capaci di portare l’oro blu nelle case e nei lavatoi, oltre che nelle fontane, luoghi non solo di ornamento, ma punti vitali per i cittadini. Nelle fontane, nei famosi draghi verdi ritroviamo le testimonianze di questi antichi splendori che a volte si intrecciano a storie curiose e misteri, miracoli e credenze popolari.
La narrazione condivisa che coinvolge grandi e piccoli
Da un’idea progettuale di Gianmarco Bachi e Marcella Volpe, con la consulenza artistica di Matteo Stefanelli, MM lancia un programma innovativo di narrazione condivisa, che coinvolge le nuove generazioni per assegnare un’identità e una storia a tutti i draghi verdi che abitano la città, con l’obiettivo di costruire una storia locale aperta a tutti. Un fantasy metropolitano ideato e costruito grazie anche all’apporto dei bambini, che proprio intorno a queste fontanelle, nei giardini e nei parchi, sono soliti radunarsi.
Scrittori, disegnatori e fumettisti sono chiamati a risvegliare i draghi verdi di Milano, trasformando le fontanelle nei personaggi di un viaggio fantastico tutto da immaginare. Tutto ciò con lo scopo di recuperare un simbolo archetipico della città e rilanciarlo in un contesto magico e condiviso.
Ma non è solo un ‘gioco’: l’attività di divulgazione nei confronti delle nuove generazioni diventa, anche alla luce dell’emergenza idrica nazionale, un obiettivo strategico che ciascun gestore deve necessariamente prevedere, accanto alle attività di gestione delle reti e alla salvaguardia della preziosa risorsa.
Tempi e contenuti principali del programma
“Questo programma -commenta Davide Corritore, presidente di MM- fa parte dell’obiettivo primario che ci siamo prefissi inaugurando la Centrale dell’acqua: quello di promuovere, attraverso molte iniziative compresa la didattica, una conoscenza diffusa di tutti i luoghi legati all’acqua soprattutto sensibilizzando le nuove generazioni verso l’uso responsabile di una risorsa così preziosa”.
Si ipotizza un primo step, successiva a una campagna teaser (dall’inglese to tease, stuzzicare: è di solito una campagna pubblicitaria preliminare, di forte impatto, che cerca di suscitare nel pubblico la maggiore curiosità possibile) rivolta a un pubblico generalista, durante la quale si lavorerà su un campione di circa 50 draghi verdi, privilegiando quelli collocati in parchi e giardini frequentati dai bambini e nelle vicinanze di luoghi ‘simbolo’ della città, con una distribuzione omogenea sul territorio. La fase iniziale si concluderà con un primo rilascio di storie e immagini entro il 22 marzo, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
Ci piace. Un modo innovativo di coinvolgere i giovani, ma anche tutta la città, su un tema così importante.