Bomba d’acqua sul Sud Milano
a Buccinasco i danni maggiori con scuole chiuse
E’ un caso o un disastro annunciato?
17 maggio 2018. Chi si è trovato sulla via del ritorno a casa o anche alla finestra, ieri pomeriggio ha assistito a un evento meteo di rara forza: vento, grandine e tanta pioggia hanno imperversato su un’ampia fascia del Sud Milano dalle 18. Un po’ ovunque si sono registrati i classici allagamenti di scantinati e interruzioni nell’erogazione dell’energia elettrica. Ma, a leggere le cronache del Giorno online (da cui è tratta la foto degli allagamenti) e di altre testate locali apparse già nella tarda serata di ieri, i danni si sono concentrati in particolare a Buccinasco: inviti dell’Amministrazione comunale a non uscire di casa, allagamenti di strade centrali e due scuole chiuse nella giornata di oggi.
A Buccinasco ha forse piovuto più che in altre zone? Non si può escludere, ma non è la spiegazione logica, specie per chi conosce bene l’estesa urbanizzazione, il dedalo di vie, case e capannoni che unisce in un mega agglomerato -oltre al già citato comune- anche Corsico e Assago. Chilometri quadrati di terreno diventato impermeabile (ovvero cementificato), che convoglia forzatamente l’acqua in corsi d’acqua intubati nei decenni dello sviluppo edilizio a go-go.
E queste montagne d’acqua, strette in tubi di cemento intasati da fanghiglia e rifiuti accumulati nei decenni (chi va mai a fare manutenzione un volta coperta una roggia?), sono incontenibili e devastanti: i tombini diventano…
Bomba d’acqua sul Sud Milano
a Buccinasco i danni maggiori con scuole chiuse
E’ un caso o un disastro annunciato?
17 maggio 2018. Chi si è trovato sulla via del ritorno a casa o anche alla finestra, ieri pomeriggio ha assistito a un evento meteo di rara forza: vento, grandine e tanta pioggia hanno imperversato su un’ampia fascia del Sud Milano dalle 18. Un po’ ovunque si sono registrati i classici allagamenti di scantinati e interruzioni nell’erogazione dell’energia elettrica. Ma, a leggere le cronache del Giorno online (da cui è tratta la foto degli allagamenti) e di altre testate locali apparse già nella tarda serata di ieri, i danni si sono concentrati in particolare a Buccinasco: inviti dell’Amministrazione comunale a non uscire di casa, allagamenti di strade centrali e due scuole chiuse nella giornata di oggi.
A Buccinasco ha forse piovuto più che in altre zone? Non si può escludere, ma non è la spiegazione logica, specie per chi conosce bene l’estesa urbanizzazione, il dedalo di vie, case e capannoni che unisce in un mega agglomerato -oltre al già citato comune- anche Corsico e Assago. Chilometri quadrati di terreno diventato impermeabile (ovvero cementificato), che convoglia forzatamente l’acqua in corsi d’acqua intubati nei decenni dello sviluppo edilizio a go-go.
E queste montagne d’acqua, strette in tubi di cemento intasati da fanghiglia e rifiuti accumulati nei decenni (chi va mai a fare manutenzione un volta coperta una roggia?), sono incontenibili e devastanti: i tombini diventano delle violente risorgive e i quartieri si allagano. In genere questo succede nella periferia nord di Milano, ieri è toccato a Buccinasco, dove l’urbanizzazione ha seppellito la Roggia Corio, la Brianzona e tanti altri piccoli corsi. Addirittura, nella vicina Assago, la tombinata Roggia Pobbiera è stata declassata a fognatura, tanti sono stati gli allacci abusivi cresciuti negli anni, ignorati in quanto celati dalla copertura di asfalto e cemento. Ci sono volute le segnalazioni della sentinella Tony Bruson, che hanno sottolineato come questa roggia scaricava le acque luride in un altro corso d’acqua, la Corio. L’intervento del Gruppo Cap (società pubblica che gestisce il ciclo delle acque in molti paesi e città) ha finalmente ridato acque pulite alla roggia Corio e alle campagne che irriga.
Eppure, come da noi denunciato più volte, il Comune di Assago ha intenzione di coprire il tratto urbano di questa roggia. Tra le foto pubblicate vi è quella di un cittadino assaghese, che dalla sua finestra mostra l’allagamento di questo tratto scoperto: se fosse stato coperto, quell’acqua si sarebbe riversata con forza dai tombini nelle strade, nelle cantine e neei capannoni. Con ben altri danni.
Ricordiamo, per finire, che un mese fa abbiamo scritto all’amministrazione assaghese per avere un incontro sul tema -più generale- dei corsi d’acqua del comune e delle ripercussioni negative del loro inquinamento anche nei comuni limitrofi. Ancora nessuna risposta. Non è proprio possibile trovare uno spazio in agenda, sindaco e assessore? O servono altre bombe d’acqua?