La Lombardia è star del cemento
aree agricole e aree rischio molto elevato
E ora altre autostrade, centri commerciali…
23 marzo 2018. Il consumo di suolo in Italia continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni che viene confermato dai dati più recenti relativi ai primi mesi del 2016.
Nel periodo compreso tra novembre 2015 e maggio 2016 le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 50 kmq di territori, ovvero, in media, poco meno di 30 ettari al giorno. Una velocità di trasformazione di più di 3 mq di suolo che, nell’ultimo periodo, sono stati irreversibilmente persi ogni secondo (elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA Novembre 2015 Giugno 2016). Dopo aver toccato anche gli 8 metri quadrati al secondo degli anni 2000, il rallentamento iniziato nel periodo 2008-2013 (tra i 6 e i 7 metri quadrati al secondo) si è consolidato, quindi, negli ultimi anni (4 mq al secondo tra il 2013 e il 2015 e 3 mq al secondo nei primi mesi del 2016). Tra le Regioni, la Lombardia ha avuto un incremento di suolo consumato dello 0,7% anche in aree a pericolosità di frane molto elevata e nel complesso, tra molto elevata e elevata e media tocca il 21,1%. Inoltre l’11,9% di consumo di suolo all’interno delle aree a pericolosità idraulica alta e medio-alta (esondazioni assicurate). Ma ora arriva anche la Vigevano-Malpensa, una serie di centri commerciali (5 mega cantieri solo nella provincia Milano incuranti dell’e-commerce che avanza) e via discorrendo…
La Lombardia è star del cemento
aree agricole e aree rischio molto elevato
E ora altre autostrade, centri commerciali…
23 marzo 2018. Il consumo di suolo in Italia continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni che viene confermato dai dati più recenti relativi ai primi mesi del 2016.
Nel periodo compreso tra novembre 2015 e maggio 2016 le nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 50 kmq di territori, ovvero, in media, poco meno di 30 ettari al giorno. Una velocità di trasformazione di più di 3 mq di suolo che, nell’ultimo periodo, sono stati irreversibilmente persi ogni secondo. Dopo aver toccato anche gli 8 metri quadrati al secondo degli anni 2000, il rallentamento iniziato nel periodo 2008-2013 (tra i 6 e i 7 metri quadrati al secondo) si è consolidato, quindi, negli ultimi anni (4 mq al secondo tra il 2013 e il 2015 e 3 mq al secondo nei primi mesi del 2016).
Pur con una velocità ridotta, tuttavia, il consumo di suolo continua a coprire irreversibilmente aree naturali e agricole con asfalto e cemento, edifici e fabbricati, strade e altre infrastrutture, insediamenti commerciali, produttivi e di servizio, anche attraverso l’espansione di aree urbane, spesso a bassa densità.
I dati della nuova cartografia SNPA mostrano come, a livello nazionale, il consumo di suolo sia passato dal 2,7% stimato per gli anni ’50 al 7,6% del 2016, con un incremento di 4,9 punti percentuali e una crescita percentuale del 184% (e con un ulteriore 0,22% di incremento negli ultimi sei mesi analizzati). In termini assoluti, il consumo di suolo ha intaccato ormai 23.039 kmq del nostro territorio (elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA Novembre 2015 Giugno 2016)
La Lombardia non frena sul cemento, anzi…
Nel 2016, in 15 regioni viene superato il 5% di consumo di suolo, con il valore percentuale più elevato in Lombardia e in Veneto (oltre il 12%) e in Campania(oltre il 10%). Seguono Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia e Liguria, con valori compresi tra l’8 e il 10%. La Valle d’Aosta è l’unica regione rimasta sotto la soglia del 3%.
La Lombardia detiene il primato anche in termini assoluti, con quasi 310 mila ettari del suo territorio coperto artificialmente (circa il 13% dei 2,3 milioni di ettari del consumo di suolo nazionale è all’interno della regione Lombardia), contro i 9.500 ettari della Valle D’Aosta.
La Lombardia, per caratteristiche territoriali e densità di popolazione, produttiva e infrastrutturale, si conferma la regione italiana con i valori assoluti e percentuali più alti di suolo consumato. L’incremento relativo annuale di consumo di suolo nel periodo considerato risulta invece leggermente inferiore alla media nazionale.
Le province lombarde con le percentuali di consumo di suolo maggiore risultano essere quelle maggiormente popolate e industrializzate. Alla scala comunale, i valori più elevati di consumo di suolo sono spesso associati all’impatto locale di nuovi vasti insediamenti produttivi e infrastrutture di trasporto. Tra le Regioni, la Lombardia ha avuto un incremento di suolo consumato dello 0,7% anche in aree a pericolosità di frane molto elevata e nel complesso, tra molto elevata e elevata e media tocca il 21,1%. Inoltre l’11,9% di consumo di suolo all’interno delle aree a pericolosità idraulica alta e medio-alta (esondazioni assicurate). Ma ora arriva anche la Vigevano-Malpensa, una serie di centri commerciali (5 mega cantieri solo nella provincia Milano incuranti dell’e-commerce che avanza) e via discorrendo…
Nessuna legge da Parlamento, ma quella regionale ha consentito di tutto
Eppure, paradossalmente, la regione Lombardia, che ha una legge di “freno” sul consumo di suolo, continua a puntare sul cemento, così come stanno facendo un po’ tutti i comuni: da Milano a Bergamo a Brescia è un fiorire di progetti che copriranno ulteriormente di cemento e di asfalto il nostro suolo, dimentichi che si tratta di un bene non più riutilizzabile, incuranti dei cambiamenti climatici, della salute pubblica, della salvaguardia del paesaggio. E in Parlamento la legge sul consumo di suolo è ferma da oltre 5 anni. Ma i cambiamenti climatici no: dal 2010 al 2016, le stime del Cnr ci spiegano che le sole inondazioni hanno provocato in Italia la morte di oltre 145 persone e l’evacuazione di altre 40mila. I danni economici causati dal maltempo, calcolati per l’ultimo triennio (2013-2016), secondo i dati dell’unità di missione Italiasicura, è di circa 7,6 miliardi di euro. Ma i soldi non ci sono e lo Stato ha “elargito”, appena il 10%!