A Segrate, dove le battaglie dei cittadini
hanno già salvato 1 milione di mq di verde,
un’altra vittoria: su un centro commerciale
24 febbraio 2018. Così si fa! Dopo la grande vittoria del 2015 che ha consentito la cancellazione del Piano di governo del territorio (PGT) messo sulla carta dall’ex sindaco Alessandrini -ha guidato per 10 anni questo comune del Parco Sud e verrà ricordato come colui che si è guadagnato, nel 2012, il premio Attila del WWF per la sua smania edificatoria da oltre 1 milione di mq di aree agricole- i cittadini di Segrate (in particolare del Comitato per il Golfo Agricolo e di associazioni ambientaliste) vincono un’altra battaglia per la salvaguardia del verde e del paesaggio: il nuovo centro commerciale, che avrebbe dovuto sorgere alle porte di Milano 2, come deliberato una decina di giorni prima delle elezioni dalla Giunta Alessandrini nel maggio 2015, verrà sì realizzato, ma con minori cubature e in un’area già dedicata al commercio.
Non edificare in aree verdi era stato anche l’impegno che Segrate Nostra, che attualmente amministra il Comune, aveva preso nell’ultima settimana di quella campagna elettorale del 2015. “Sapevamo che gran parte dei residenti del quartiere erano contrari all’utilizzazione commerciale dei 12.000 mq di area verde all’ingresso sud di Milano 2 e…
A Segrate, dove le battaglie dei cittadini
hanno già salvato 1 milione di mq di verde,
un’altra vittoria: su un centro commerciale
24 febbraio 2018. Così si fa! Dopo la grande vittoria del 2015 che ha consentito la cancellazione del Piano di governo del territorio (PGT) messo sulla carta dall’ex sindaco Alessandrini -ha guidato per 10 anni questo comune del Parco Sud e verrà ricordato come colui che si è guadagnato, nel 2012, il premio Attila del WWF per la sua smania edificatoria da oltre 1 milione di mq di aree agricole- i cittadini di Segrate (in particolare del Comitato per il Golfo Agricolo e di associazioni ambientaliste) vincono un’altra battaglia per la salvaguardia del verde e del paesaggio: il nuovo centro commerciale, che avrebbe dovuto sorgere alle porte di Milano 2, come deliberato una decina di giorni prima delle elezioni dalla Giunta Alessandrini nel maggio 2015, verrà sì realizzato, ma con minori cubature e in un’area già dedicata al commercio.
Salvare le aree verdi e agricole
Non edificare in aree verdi era stato anche l’impegno che Segrate Nostra, che attualmente amministra il Comune, aveva preso nell’ultima settimana di quella campagna elettorale del 2015. “Sapevamo che gran parte dei residenti del quartiere erano contrari all’utilizzazione commerciale dei 12.000 mq di area verde all’ingresso sud di Milano 2 e la nostra promessa era coerente con il programma elettorale della nostra coalizione -commentano gli attuali amministratori di Segrate-. Quello che non sapevamo era che l’11 giugno 2015, tre giorni prima della successiva votazione di ballottaggio, i diritti edificatori del costruttore erano stati definitivamente acquisiti con il rilascio del permesso di costruzione. Per mantenere il nostro impegno, l’attuale amministrazione è stata quindi costretta ad una complessa trattativa con la società Tend che ha accettato come unica alternativa la ricollocazione dell’insediamento commerciale nell’area che era inizialmente prevista, ai bordi del Centroparco, di fronte all’outlet Village. Assieme a tutte le forze politiche della maggioranza consiliare abbiamo quindi dovuto prendere una decisione difficile e sofferta, dovendo scegliere dove operare un consumo di suolo ancora verde tra due aree di diversa qualità. Alla fine, ha prevalso la forte decisione di mantenere l’impegno preso con gli elettori”.
Il futuro centro commerciale (circa 3.500 mq di fabbricati) verrà realizzato sulla Cassanese, al bordo del Centroparco, su un’area che a fine lavori sarà di 9.217 mq: il grande triangolo all’ingresso di Milano 2 sarà invece progettato perché diventi la porta verde di questo comune del Parco Agricolo Sud Milano. “Lì passa la maggior parte del traffico tra Segrate e Milano -aggiungono da Segrate Nostra- è quindi una sorta di ‘porta’ della nostra città: l’abbiamo chiamata ‘porta verde’ in quanto lì, chi entra in Segrate, incontrerà una zona verde, mentre le decisioni urbanistiche della precedente amministrazione avevano rese edificabili gran parte delle altre aree libere sui confini del territorio comunale”.