I sindaci rincorrono il Milan (ieri l’Inter)
perché costruisca lo stadio da “single”
sui loro territori, non importa se verdi o agricoli
5 dicembre 2017. Ci sono argomenti sui quali “l’uomo qualunque” non ammette discussioni: autostrade, ospedali e campi di calcio. Si devono proprio fare. Non importa se le autostrade sono inutili perché in parallelo già ne scorre un’altra, se gli ospedali sono il grande business per i privati (tentate, se ci riuscite, a prenotare una visita qualunque con solo ticket al San Raffaele, all’Humanitas o a una delle altre tantissime strutture private), che hanno pure le corsie preferenziali per costruire nei Parchi. E infine, gli stadi: quelli da single, ovvero di squadre che non vogliono condividere i “vecchi” campi di calcio con il competitor locale: Milan-Inter, Roma-Lazio, Juventus-Torino ecc.
Tutti i sindaci tifano per lo stadio a casa loro. Anche Milano, San Donato, Sesto San Giovanni…
I sindaci rincorrono il Milan (ieri l’Inter)
perché costruisca lo stadio da “single”
sui loro territori, non importa se verdi o agricoli
5 dicembre 2017. Ci sono argomenti sui quali “l’uomo qualunque” non ammette discussioni: autostrade, ospedali e campi di calcio. Si devono proprio fare. Non importa se le autostrade sono inutili perché in parallelo già ne scorre un’altra, se gli ospedali sono il grande business per i privati (tentate, se ci riuscite, a prenotare una visita qualunque con solo ticket al San Raffaele, all’Humanitas o a una delle altre tantissime strutture private), che hanno pure le corsie preferenziali per costruire nei Parchi. E infine, gli stadi: quelli da single, ovvero di squadre che non vogliono condividere i “vecchi” campi di calcio con il competitor locale: Milan-Inter, Roma-Lazio, Juventus-Torino ecc.
È proprio a Torino che è stato sviluppato il primo stadio da single: ci ha pensato, ormai qualche anno addietro, la Juventus. Nella città piemontese, se non altro, sono stati riutilizzati in parte i terreni del vecchio stadio, ora esteso su 335mila mq, di cui solo 45mila dedicati al vero e proprio stadio. Wikipedia ci informa che gli altri mq sono dedicati ad aree commerciali (34mila), ai servizi (150mila), ad aree e piazze verdi (30mila). All’interno ci sono anche 8 aree di ristorazione e 21 bar: tutto questo per fare ulteriore business. La stessa cosa sta per succedere nella Capitale, dove la Roma è riuscita a prendersi un’area megagalattica, a ridosso del Tevere, per costruire uno stadio ispirato al Colosseo.
Ne scriviamo oggi non solo perché è la giornata mondiale dedicata al non consumo di suolo, ma anche perché è tornato alla ribalta il tema degli stadi del Milan-Inter. Faranno uno stadio ispirato al Duomo di Milano?
Tutti i sindaci tifano per lo stadio a casa loro
Ognuno vuole il proprio stadio e i sindaci, non solo quello di Milano, rincorrono le società per ottenere di edificarlo nel proprio comune: passi quello di Sesto San Giovanni, che, se non altro, andrebbe a riutilizzare un’area già impermeabilizzata della ex Falk. Ma ecco che rispunta anche quello di San Donato, mister Andrea Checchi, che ricopre anche il ruolo di Presidente dell’assemblea dei sindaci per Parco agricolo Sud Milano: nel 2013 (vedi nostro articolo del marzo di quell’anno) era l’Inter a vagheggiare di appoggiare sui 300mila mq di verde il pesante stadio: in un’area assai vicina all’antica abbazia di Chiaravalle, al centro del progetto di valorizzazione La valle dei monaci, che intende rivitalizzare il turismo religioso e non, lungo l’asse del corso d’acqua Vettabbia, che scorre nel Parco Agricolo Sud Milano. L’antitesi tra i due progetti è evidente: spiritualità e tifo mal si conciliano.
A Milano, il sindaco Sala propone al Milan un’area tra i Magazzini Militari di Baggio e la caserma Santa Barbara è in zona 7: un’oasi segreta di 35 ettari, dove da anni l’associazione de Le Giardiniere tenta di realizzare uno stupendo progetto (vedi nel loro sito i dettagli). Oppure, Porto di Mare-Rogoredo: qui ci sono 650mila mq che il comune ha affidato a Italia Nostra per trasformarla in un parco naturale urbano. È anche vero che ci sono delle aree già impermeabilizzate, ma certamente non sufficienti a soddisfare le esigenze delle squadre di calcio, che -per sviluppare il loro business extra calcio- ambiscono ad almeno 300mila mq.
E se invece Milan e Inter continuassero a convivere nello stadio di San Siro… Ovvio, meno incassi perché ormai allo stadio ci va sempre meno gente.
Ma salvaguardare un bene comune come il territorio verde e agricolo è un dovere non solo delle associazioni ambientaliste, ma soprattutto dei politici. Che sono in genere pronti a mettere in mostra il proprio tifo sportivo, ma appaiono molto più tiepidi o indifferenti nel contrastare l’incessante consumo di suolo.