Lago di Basiglio 5 anni di veleni
nell’indifferenza dei veri responsabili
Com’è possibile che da almeno 5 anni si scarichi liquame nel lago di Basiglio senza fare nulla di concreto? Lo specchio d’acqua di qualche decina d’ettari, creatosi a seguito di attività di cava, è molto sensibile all’inquinamento per lo scarso ricambio d’acqua, che proviene direttamente dalla falda sotterranea.
Il filtraggio degli strati argillosi rende queste acque pulite, ricche di pesci e, complice la fitta vegetazione sulle sponde, di centinaia e migliaia di uccelli che lo rendono un paradiso per il birdwatching o, più semplicemente, per gli amanti di scorci naturalistici. Eppure, incredibilmente, questo Eden è attaccato continuamente da scarichi tossici, con consistenti morie di pesci, per la colpevole indifferenza di gran parte delle Amministrazioni deputate a difenderlo. Solo la Provincia di Milano si è attivata e ha risposto con disposizioni e diffide alle denunce di pescatori e ambientalisti – ultima quella presentata a fine dicembre da Carp Fishing e Associazione Parco Sud – ma la latitanza del Comune di Basiglio e del Comprensorio di Milano 3 rende al momento tali atti solo carta straccia.
Lago di Basiglio 5 anni di veleni
nell’indifferenza dei veri responsabili
Com’è possibile che da almeno 5 anni si scarichi liquame nel lago di Basiglio senza fare nulla di concreto? Lo specchio d’acqua di qualche decina d’ettari, creatosi a seguito di attività di cava, è molto sensibile all’inquinamento per lo scarso ricambio d’acqua, che proviene direttamente dalla falda sotterranea.
Il filtraggio degli strati argillosi rende queste acque pulite, ricche di pesci e, complice la fitta vegetazione sulle sponde, di centinaia e migliaia di uccelli che lo rendono un paradiso per il birdwatching o, più semplicemente, per gli amanti di scorci naturalistici. Eppure, incredibilmente, questo Eden è attaccato continuamente da scarichi tossici, con consistenti morie di pesci, per la colpevole indifferenza di gran parte delle Amministrazioni deputate a difenderlo. Solo la Provincia di Milano si è attivata e ha risposto con disposizioni e diffide alle denunce di pescatori e ambientalisti – ultima quella presentata a fine dicembre da Carp Fishing e Associazione Parco Sud – ma la latitanza del Comune di Basiglio e del Comprensorio di Milano 3 rende al momento tali atti solo carta straccia.
La provenienza degli scarichi
Degli scarichi, infatti, non sono responsabili malintenzionati, criminali o altro. Il lago, per il suo grande valore naturalistico è stato acquisito dalla Provincia di Milano e, nel 2001, grazie a investimenti cospicui per sentieri e torrette d’osservazione, è divenuta un’area privilegiata per contribuire alla conoscenza e godimento della natura per i cittadini milanesi.
Purtroppo, dal 2007 è sotto attacco da parte di scarichi di fognature e altri liquami tossici attraverso due condotte che convogliano le acque piovane dei tombini del quartiere residenziale di Milano 3 e del polo uffici di Milano 3 City. Ma alle precipitazioni meteoriche a volte si sostituiscono scarichi torbidi e maleodoranti che a più riprese hanno inquinato lo specchio d’acqua, provocando la moria di quintali di pesci e, a cascata, la morte e l’allontanamento della gran parte della fauna volatile e terrestre.
I responsabili
La Provincia ha attivato le strutture di controllo di Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) e, sia pure solo nel 2011, si è riusciti a capirci qualcosa.
Nelle condotte per l’acqua piovana entrano anche scarichi fognari. Aprendo i tombini per capire i flussi, durante un grave caso di inquinamento del gennaio 2011 si è arrivati a stabilire che provengono dalle residenze di Milano 3 situate lungo via Giotto. Più in dettaglio, è molto probabile che nelle sale hobby alcuni redidenti abbiano realizzato un bagno allacciato alle acque bianche (gli scarichi delle grondaie) e non alla fognature. Ma, visto l’elevato carico inquinante, e altresì probabile che qualcuno, in questi spazi, smaltisca anche prodotti chimici, coloranti o altro.
E c’è di peggio. Gli scarichi non sono continui, quindi è ben più di una supposizione che le reti di fognatura entrino in contatto con le acque meteoriche tramite paratie o altro. “Videoispezioni…. permisero di individuare alcuni allacciamenti impropri che in seguito il gestore della fognatura dichiarò di aver disattivato” si legge su un documento della Provincia.
Ma le contaminazioni e le morie di pesci successive, la più grave nel dicembre 2011, dimostrano il contrario.
Una decisione, nessun effetto
Si è arrivati così ad una importante decisione della Provincia: dopo ben tre riunioni con il settore idrico della Provincia, Arpa, Parco Agricolo Sud Milano e Asl (grave e vistosa, nonostante la richiesta a partcipare, l’assenza del comune di Basiglio), nel maggio 2012 viene revocata la possibilità scarico nel lago di Basiglio non solo ai reflui, ma anche alle acque meteoriche. Per consentire di prendere provvedimenti, si lasciano ancora 6 mesi di tempo. “Ma dopo non ci si può scaricare più neanche l’acqua minerale!” dichiara soddisfatto l’Assessore provinciale Luca Agnelli.
Colpevole è chi se ne frega
A 7 mesi dal provvedimento, nel periodo natalizio, riprendono gli scarichi. Nessuna moria, per il momento, ma schiumette maleodoranti iniziano a formarsi nei punti di immissione.
Gli aderenti a Carp Fishing e all’Associazione per Parco Sud Milano denunciano l’accaduto con documentazione fotografica, ottenendo l’uscita dei tecnici di Arpa e informando la locale stazione dei Carabinieri e scrivendo alla Provincia.
Perché, dopo 5 anni, continuano gli scoli?
Abbiamo scritto al Comprensorio nel maggio scorso, informandolo delle sue responsabilità, ma non siamo stati degnati di una risposta. Solo quando la diffida della Provincia è arrivata formalmente, qualcosa si è mosso. Nella residenza Meridiana l’amministratore di condominio ha chiesto ai possessori di permettere l’ispezione delle sale hobby e ciò ha condotto a un’autodenuncia. Troppo poco, troppo tardi.
Ancora più grave è l’indifferenza del Comune. Non presente ai tavoli in Provincia e incurante del fatto che, dal 2005, la proprietà delle reti fognarie è passata in sua mano. E’ conscia, la nostra Amministrazione, che se paratie di separazione delle acque nere e bianche si aprono o chiudono, la responsabilità è la sua? Come sua è la colpa se funzionano ancora le condotte, nonostante l’ordinanza della Provincia? Sempre l’Amministrazione avrebbe dovuto presentare nei 6 mesi passati un “progetto di adeguamento degli scarichi”. Lo ha fatto o no?
La pazienza ha un limite. Senza fatti concreti, sarà necessario rivolgersi alla Magistratura che inquisirà i responsabili del reato. Un reato da troppi anni sotto gli occhi di tutti.
L’indifferenza non è più accettabile.