Comune e Municipio dicono la loro
sul progetto dei maxi orti di Via Selvanesco
Ripensamenti e ridimensionamenti in arrivo
29 ottobre 2017. Non capita di frequente di uscire da un’assemblea con le idee più chiare. E’ stato il caso dell’incontro sul progetto di orti urbani a Via Selvanesco, tenutosi ieri al circolo Arci Conca Fallata. Un folto pubblico ha ascoltare gli amministratori comunali e del Municipio e manifestare le perplessità e obiezioni, che sono arrivate direttamente ai proponenti del progetto, presenti in sala. Interventi brevi e mirati hanno permesso un confronto che, se si darà seguito alle parole, darà buoni frutti. Perché il progetto è tutt’altro che fissato e modifiche sostanziali sono in corso: da una rapida scorsa delle nuove carte si parla di parcheggi che da migliaia passano a qualche decina e orti che da 3mila scendono a qualche centinaio, facendo posto ad attività agricole come frutteti. E, con l’eccezione del presidente del Municipio 5, tutti d’accordo nel non raddoppiare la larghezza di via Selvanesco, in modo da non creare un pericoloso taglio nel Parco Agricolo Sud Milano…
Comune e Municipio dicono la loro
sul progetto dei maxi orti di Via Selvanesco
Ripensamenti e ridimensionamenti in arrivo
29 ottobre 2017. Non capita di frequente di uscire da un’assemblea con le idee più chiare. E’ stato il caso dell’incontro sul progetto di orti urbani a Via Selvanesco, tenutosi ieri al circolo Arci Conca Fallata. Un folto pubblico ha ascoltare gli amministratori comunali e del Municipio e manifestare le perplessità e obiezioni, che sono arrivate direttamente ai proponenti del progetto, presenti in sala. Interventi brevi e mirati hanno permesso un confronto che, se si darà seguito alle parole, darà buoni frutti. Perché il progetto è tutt’altro che fissato e modifiche sostanziali sono in corso: da una rapida scorsa delle nuove carte si parla di parcheggi che da migliaia passano a qualche decina e orti che da 3mila scendono a qualche centinaio, facendo posto ad attività agricole come frutteti. E, con l’eccezione del presidente del Municipio 5, tutti d’accordo nel non raddoppiare la larghezza di via Selvanesco, in modo da non creare un pericoloso taglio nel Parco Agricolo Sud Milano.
Ultim’ora: il progetto è mutato
Ancora prima di iniziare, è arrivata la novità che il progetto presentato in Municipio 5 a giugno è stato sensibilmente modificato e gli Amministratori hanno potuto dargli una scorsa solo poche ore prima. L’assemblea si è posta il quesito se stravolgere l’incontro o mantenere ferma la scaletta con gli interventi dei politici e lo scambio di opinioni con i cittadini. Si è deciso di non perdere l’opportunità di conoscere la posizione degli Amministratori e dei cittadini: ai proponenti è toccato l’utile onere di ascoltare i numerosi interventi, chiari e non fumosi grazie al rigido rispetto della regola “massimo 10 minuti per intervento”.
Nell’intervento di apertura Renato Aquilani, a nome degli organizzatori (Associazione per il Parco Sud Milano, Centro Culturale Conca Fallata, Associazione Parco Agricolo del Ticinello e Compagnia dell’Anello), ha descritto in breve l’area e l’impatto del progetto, presentato a giugno nel Municipio 5 (vedi articolo): 3000 orti, 3 ristoranti, 2 info-point, area eventi, Museo dell’Agricoltura, 2 bar-ristoro, scuola di cucina, palestra ecc., il tutto costellato da 1000-1500 parcheggi. L’area si estende per 331.504 mq, tutti del Parco Sud e dove sono oggi presenti attività agricole. Evidenti gli impatti: non è un progetto orti di quartiere ma una mega struttura con funzioni incompatibili con il Parco Sud e in contrasto con i progetti di espansione del Parco del Ticinello.
No unanime (ma non troppo) al raddoppio di via Selvanesco
“Aperti alla discussione ma con punti fermi chiari”. Questo, in sostanza, i pensiero dell’assessore al Territorio Pierfrancesco Maran. L’Amministrazione milanese non vuole lo status quo, ma è contraria all’ampiamento della Via Selvanesco e giudica incompatibili nel Parco Sud progetti grandi attrattori di traffico. Se, come chiede la proprietà, il progetto vuole avere il riconoscimento di interesse pubblico, non sono accettabili idee catapultate dall’alto è deve essere mantenuta la funzione agricola, anche innovativa e rispondente ai bisogni della cittadinanza urbana. Di rilievo, infine, l’invito per le associazioni a un incontro ristretto per valutare le nuove carte, da effettuarsi quanto prima.
Alessandro Bramati, presidente del Municipio 5, ha gelato l’assemblea informando che, in una delibera di luglio, la giunta ha valutato positivamente il megaprogetto di orti, sia pure evidenziandone alcune criticità. Ha inoltre affermato che nelle nuove carte, esaminate velocemente, i parcheggi scendono da 1500 a 60, potendo utilizzare posteggi in zona già presenti e sottoutilizzati. Infine, ha ricordato che l’Amministrazione municipale ha in programma l’ampliamento della via Selvanesco, discostandosi così dagli intendimenti comunali e ponendosi in contrasto a tutti gli interventi ufficiali e del pubblico.
Quantomeno incauta la delibera di giunta del Municipio 5, che ha valutato positivo il progetto presentato a giugno, quando gli stessi proponenti stanno valutando più che significative modifiche: questa, in sintesi, la posizione di Natascia Tosoni, vice presidente della commissione Territorio di Milano, che ha anche ribadito la necessità di mantenere la funzione agricola.
Rosario Pantaleo, vice presidente del Parco Agricolo Sud Milano e consigliere milanese, ha informato che nessun progetto è arrivato ancora all’attenzione del Parco. Dopo aver rivendicato gli sgomberi e gli interventi di risanamento nelle aree limitrofe al progetto da parte della passata amministrazione, ha espresso –come parere personale- contrarietà sul numero degli orti e sul traffico indotto. Piuttosto vedrebbe bene lo start-up di piccole aziende agricole innovative.
Un pubblico partecipe e propositivo
Molti gli spunti interessanti dal folto pubblico. Paolo Lozza, esperto di Legambiente e rappresentante degli ambientalisti nel Direttivo dell’Ente Parco Sud, ha citato dati ufficiali del 2014 che riportano la presenza di orti in Lombardia per una superficie di 160mila mq. A Milano sono ufficialmente presenti meno di 700 orti, che occupano complessivamente 59mila mq (ricordiamo che il progetto di Selvanesco si estende per una superficie di quasi sei volte tanto). Certo, non sono conteggiati gli orti abusivi, ma il gigantismo di questo progetto è incontestabile. Inoltre ha posto il dubbio se dietro la dizione di “interesse pubblico” si celi la volontà di cambiare destinazione d’uso delle aree, oggi agricole, ponendo le basi per interventi non consentiti nel Parco Sud.
Andrea Falappi, presidente del Distretto Agricolo Milanese e gestore della Cascina Campazzo, cuore attivo del Parco del Ticinello, giudica il progetto una rottura dell’equilibrio del territorio agricolo, che si incunea da sud nel territorio milanese. Ha altresì ricordato che dal 2012 sono stati avviati studi per la prosecuzione a sud del Parco del Ticinello, che i maxi orti metterebbero in discussione. Infine un appunto proveniente dalla sua lunga esperienza: per certi terreni e condizioni di contorno, non vi sono molte altre possibilità rispetto alle produzioni di mais e grano, prodotti di cui non c’è certo mancanza di richiesta.
Altri interventi hanno messo in evidenza il problema del consumo di acqua per 3000 orti e l’impatto del previsto afflusso di 5-6.000 persone. Anche l’intervento più possibilista da parte del pubblico (“occupano solo il 5% le costruzioni previste nell’area”) ha comunque affermato la necessità di non attirare traffico e di riconvertire a bosco le aree limitrofe degradate.
All’uscita dal salone del Circolo Conca Fallata, i commenti di soddisfazione erano evidenti: sono oggi più chiari gli impatti del piano e le posizioni degli Amministratori, e ci si trova di fronte a un progetto che, a detta dei proponenti, è aperto a modifiche anche sostanziali. Intanto le associazioni del territorio vedranno le nuove carte e si potrà valutare l’effettivo grado di apertura della proprietà.