Cerba fuori dal Parco Sud?
Decisione rinviata a post elezioni
Con ogni probabilità, per sapere se il Centro Oncologico Europeo di Umberto Veronesi sarà realizzato nel Parco Sud o fuori, dovremo attendere la primavera. La riunione svoltasi il 21 dicembre tra il Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia, Ente Parco Sud e Fondazione Cerba per decidere se prorogare o considerare chiusa la convenzione, ormai scaduta, è stata infatti rinviata a dopo le elezioni.
Cerba fuori dal Parco Sud?
Decisione rinviata a post elezioni
Con ogni probabilità, per sapere se il Centro Oncologico Europeo di Umberto Veronesi sarà realizzato nel Parco Sud o fuori, dovremo attendere la primavera. L’importante riunione svoltasi il 21 dicembre tra il Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia, Ente Parco Sud e Fondazione Cerba per decidere se prorogare o considerare chiusa la convenzione, ormai scaduta, è stata rinviata a dopo le elezioni.
Le pressione delle banche creditrici
Il pallino decisionale è in mano al Comune, visto che l’area della Cittadella della scienza è in Milano. Che però è pressato dal pool di banche creditrici nei confronti delle società in fallimento Im.co e Sinergia di Salvatore Ligresti, proprietario dell’area: ovviamente spingono per la proroga al fine di far rientrare in cassa i loro capitali.
Ma la decisione, secondo fonti ben informate è stata rinviata a dopo le elezioni di febbraio. Motivo: il momento critico della Regione non consente di esprimere valutazioni.
Ribadiamo il nostro punto di vista, anche oggetto di un appello alla Giunta Pisapia: ovviamente non siamo contrari al progetto del Cerba, ma un blocco della convenzione metterebbe sul tavolo l’opportunità per trovare una sua collocazione più consona, come la tante aree dismesse, e dotata di adeguate infrastrutture di trasporto. Una scelta che restituirebbe al Parco i 628mila mq, attualmente agricoli.
Va ancora aggiunto che, sempre secondo le nostre fonti, l’assessore al Territorio del Comune di Milano, Lucia De Cesaris, nell’ambito della riunione avrebbe mostrato un certo orientamento a non rinnovare la convenzione.
Teniamo le dita incrociate e auguriamoci che al prossimo tavolo vinca l’ambiente.