Nuova iniziativa dei Comitati del No
alla superstrada Vigevano-Malpensa
Petizione all’Ue per bloccarla: firmiamo
14 settembre 2017. Da oggi è possibile sostenere on-line la petizione (in fondo le modalità e riassunto testo) che chiede di affossare l’ormai famosa tratta Vigevano-Malpensa: un progetto vecchio e superato nel corso degli anni da altre ipotesi realizzative. A questa superstrada, inutile e che andrebbe a devastare i due Parchi (Ticino e Agricolo Sud Milano) nel tempo si sono opposti molti sindaci, numerosissimi cittadini e gruppi ambientalisti e, non ultime, le associazioni di categoria agricole. Questo vasto movimento d’opinione ha avuto come massima espressione la manifestazione del 28 marzo 2015 nella quale la partecipazione del mondo agricolo ha avuto un impatto fondamentale. Nel frattempo si sono affermate nel tessuto sociale forti convinzioni che vedono nel consolidamento e nello sviluppo dell’attività agricola e della filiera agroalimentare che ne deriva, nonché dei servizi ad essa collegati come l’ospitalità agrituristica, la vendita diretta, le attività sociali e didattiche, un elemento forte di sviluppo economico soprattutto in una prolungata fase di crisi economica. Ma tutte queste attività …
Nuova iniziativa dei Comitati del No
alla superstrada Vigevano-Malpensa
Petizione all’Ue per bloccarla: firmiamo
14 settembre 2017. Da oggi è possibile sostenere on-line la petizione (in fondo le modalità e riassunto testo) che chiede di affossare l’ormai famosa tratta Vigevano-Malpensa: un progetto vecchio e superato nel corso degli anni da altre ipotesi realizzative. A questa superstrada, inutile e che andrebbe a devastare i due Parchi (Ticino e Agricolo Sud Milano) nel tempo si sono opposti molti sindaci, numerosissimi cittadini e gruppi ambientalisti e, non ultime, le associazioni di categoria agricole. Questo vasto movimento d’opinione ha avuto come massima espressione la manifestazione del 28 marzo 2015 nella quale la partecipazione del mondo agricolo ha avuto un impatto fondamentale. Nel frattempo si sono affermate nel tessuto sociale forti convinzioni che vedono nel consolidamento e nello sviluppo dell’attività agricola e della filiera agroalimentare che ne deriva, nonché dei servizi ad essa collegati come l’ospitalità agrituristica, la vendita diretta, le attività sociali e didattiche, un elemento forte di sviluppo economico soprattutto in una prolungata fase di crisi economica. Ma tutte queste attività
hanno a monte un presupposto ineludibile: la preservazione e la valorizzazione dell’ambiente in cui si collocano: qualunque aggressione a questo presupposto ne inficia le possibilità di affermazione e sviluppo.
Nessuno nega la necessità di affrontare problematiche di tipo viabilistico ma ribadiamo qui con forza, come abbiamo per altro sottolineato nell’esaustivo documento dell’agosto 2015, che è necessario partire dall’adeguamento dell’esistente senza togliere ulteriore terreno agricolo, dal potenziamento del trasporto pubblico e da una ridefinizione della mobilità su strada come ormai di norma in tante realtà europee.
Pertanto siamo ancora una volta a chiedere agli amministratori che nelle loro valutazioni e prese di posizioni escano da una visione localista e di piccoli interessi per porsi con lungimiranza di fronte alle reali esigenze di affermazione di una economia che vede nella valorizzazione agro- ambientale un elemento di forza.
È importante che i cittadini evidenzino la loro contrarietà a questa superstrada che andrà a consumare inutilmente miglia e migliaia di ettari agricoli: Firmate anche voi: vai all’indirizzo (anche voi, lettori di facebook…) e registrati con il log-in (creando il tuo account), quindi clicca su “Sostieni petizione”. Confidiamo nel sostegno di tutti!
Sintesi della petizione
La firmataria, aderente a due comitati per la difesa di parchi ambientali e agricoli, denuncia un progetto d’infrastruttura stradale che fungerebbe da collegamento fra un comune lombardo (Vigevano) e l’aeroporto di Malpensa. L’opera rischia di avere infatti un doppio impatto negativo: a) sulle iniziative di tutela del parco fluviale del Ticino, che ospita alcuni siti Natura 2000 e rientra nell’ambito del programma “Man and biosphere” dell’Unesco; b) sulla riqualificazione verso l’agricoltura biologica del parco agricolo nell’area sud di Milano. La nuova via rapida di collegamento stradale prevede la costruzione di imponenti viadotti che scavalcando i parchi in questione ne deturperanno il paesaggio e diminuiranno la fruibilità ciclo-turistica delle strade esistenti. Il progetto sottrarrà all’uso agricolo il territorio di alcuni comuni lombardi prevalentemente rurali senza alleviare i disagi di mobilità di cui soffre la popolazione locale negli spostamenti di lavoratori pendolari verso Milano; inevitabili sono pure le sue ripercussioni nocive alla lotta all’inquinamento atmosferico e alla protezione della salute pubblica. La firmataria dichiara che la progettata opera stradale è anacronistica poiché risale a un piano viario ideato circa 10 anni fa e non è quindi più coerente con altre iniziative già realizzate o in cantiere che puntano sull’intensificazione del trasporto ferroviario. Infine, la firmataria ritiene che l’autorizzazione VIA rilasciata nel 2008 sulla base di una procedura semplificata, in quanto l’opera era stata classificata come infrastruttura strategica (per effetto della legge obiettivo 443/2001) non sia più conforme alla normativa europea sulla VIA, come modificata dalla direttiva 2014/52/UE, che l’Italia deve trasporre nel proprio ordinamento entro maggio 2017. Di conseguenza, chiede che le istituzioni europee impongano alle autorità italiane competenti di sottoporre il progetto d’infrastruttura a una nuova procedura VIA.