Le campagne del Parco Sud sempre più a secco
e la Città Metropolitana non ha i fondi
per gestire le acque irrigue nei fine settimana
20 giugno 2017. Il problema delle campagne a secco si sta accentuando e allargando nelle campagne a est e sud-est del Parco Agricolo Sud Milano: in molti campi l’acqua arriva a rivoli, insufficiente anche solo per essere pompata, e riso e mais ora cominciano a seccarsi. Problema ancora più accentuato per le aziende orticole, dove l’acqua è una necessità praticamente quotidiana.
Si tratta di un allarme segnalato da numerosi agricoltori, sparsi da Pioltello a Mediglia, che si sono attaccati ai telefoni del loro sindacato Coldiretti e stanno per dare mandato agli avvocati per le richieste di danni. La canicola estiva è alla base della crisi idrica, ma la cattiva gestione delle acque aggrava di molto il problema…
Le campagne del Parco Sud sempre più a secco
e la Città Metropolitana non ha i fondi
per gestire le acque irrigue nei fine settimana
20 giugno 2017. Il problema delle campagne a secco si sta accentuando e allargando nelle campagne a est e sud-est del Parco Agricolo Sud Milano: in molti campi l’acqua arriva a rivoli, insufficiente anche solo per essere pompata, e riso e mais ora cominciano a seccarsi. Problema ancora più accentuato per le aziende orticole, dove l’acqua è una necessità praticamente quotidiana.
Si tratta di un allarme segnalato da numerosi agricoltori, sparsi da Pioltello a Mediglia, che si sono attaccati ai telefoni del loro sindacato Coldiretti e stanno per dare mandato agli avvocati per le richieste di danni. La canicola estiva è alla base della crisi idrica, ma la cattiva gestione delle acque aggrava di molto il problema.
Il grido di dolore
“Le prime segnalazioni ci sono arrivate già dalle settimane scorse: nei campi di Mediglia le acque che arrivavano da nord tramite rogge e cavi erano con portate molto ridotte -racconta Luigi Simonazzi di Coldiretti- ora i problemi si stanno allargando anche più a nord, e alcune aziende di Pioltello non riescono nemmeno ad attivare le pompe, tanto è bassa la portata delle acque ”.
Acque che arrivano, direttamente o meno, dal Naviglio Martesana, gestite dalla Città Metropolitana. Ed è su questa gestione che si concentrano le lamentele. “A quanto risulta ai nostri associati -prosegue Simonazzi- appena c’è un’allerta meteo di temporali nell’est Brianza, i livelli delle acque della Martesana vengono fatti scendere di un 20%, per evitare le improvvise piene accentuate dagli scarichi dei tombini di un territorio troppo costruito e quindi eccessivamente impermeabilizzato. Ma se questo accade nei fine settimana, sono guai…”. Il tutto perché -stando a quanto segnalato dai contadini- la Città Metropolitana non può permettersi di pagare gli straordinari festivi: ciò significa che si diminuiscono le portate il venerdì e, se non arrivano i temporali attesi, da lunedì ci vogliono 2-3 giorni prima di tornare ai livelli normali.
Un possibile aiuto potrebbe arrivare dal Consorzio Est Ticino Villoresi, gestore dei corsi che portano le acque della Martesana nelle campagne a sud, “Ma al momento non è stato possibile avere un contatto, neppure telefonicamente”, conclude sconsolato Simonazzi.
Non ci è stato possibile avere il punto di vista dell’Ente metropolitano, da noi sollecitato. Comprendiamo che il problema della mancanza di fondi per gli straordinari non sia un’inezia, ma ci permettiamo di far notare che essere trascinati in cause civili dagli agricoltori non è meno oneroso…Anzi!
La rabbia di veder persi intere raccolti di prodotti agricoli è pienamente giustificata e, se alla canicola si aggiunge la gestione improvvida delle acque di un Ente pubblico, le conseguenze possono essere ancor peggiori, e non solo in termini di immagine.