Teem e Brebemi, i deserti con rossi da capogiro.
Lo Stato regala 3,5 miliardi ad autostrade private
ma per le metropolitane non ci sono mai i fondi
5 aprile 2017. Autostrade sì, metropolitane no! È basato sul cemento il trait d’union tra il centro destra e il centro sinistra. Lo conferma anche l’ormai beffarda storia delle due autostrade (tralasciamo di citare Pedemontana, che rientrerebbe a pieno titolo nella beffa) Tangenziale est esterna Milano e Brebemi, che, non solo hanno seminato cemento nelle migliaia di ettari inutilmente occupati, ma hanno anche usufruito o, meglio, abusato di abbondanti finanziamenti pubblici a fondo perduto, pur se le società sono in gran parte private: rispettivamente 330 milioni Teem e 340 milioni Brebemi.
E comunque non è bastato perché le due società registrano ancora perdite importanti. E comunque non è bastato perché le due società registrano ancora perdite importanti -10,2 milioni Teem e -8 milioni Brebemi (lo “specificava” Sias relativamente a queste società soggette a controllo congiunto in un primo comunicato, poi modificato). Dimezza le perdite Teem, che aveva chiuso il 2015 a -21,3 milioni. Eppure, di traffico qui se ne vede davvero poco.
Intanto Brebemi, per scongiurare il fallimento…
Teem e Brebemi, i deserti con rossi da capogiro.
Lo Stato regala 3,35 miliardi ad autostrade private
ma per le metropolitane non ci sono mai i fondi
5 aprile 2017. Autostrade sì, metropolitane no! È basato sul cemento il trait d’union tra il centro destra e il centro sinistra. Lo conferma anche l’ormai beffarda storia delle due autostrade (tralasciamo di citare Pedemontana, che rientrerebbe a pieno titolo nella beffa) Tangenziale est esterna Milano e Brebemi, che, non solo hanno seminato cemento nelle migliaia di ettari inutilmente occupati, ma hanno anche usufruito o, meglio, abusato di abbondanti finanziamenti pubblici a fondo perduto, pur se le società sono in gran parte private: rispettivamente 330 milioni Teem e 340 milioni Brebemi.
E comunque non è bastato perché le due società registrano ancora perdite importanti -10,2 milioni Teem e -8 milioni Brebemi (lo “specificava” Sias relativamente a queste società soggette a controllo congiunto in un primo comunicato, poi modificato). Dimezza le perdite Teem, che aveva chiuso il 2015 a -21,3 milioni. Eppure, di traffico qui se ne vede davvero poco.
Intanto Brebemi, per scongiurare il fallimento, ha dovuto ripianare le perdite cumulate in pochi anni, per un totale di 157 milioni, di cui nel 2015 quasi 70 milioni e oltre 26 milioni solo nel primo semestre 2016: a fine ottobre dello scorso anno ha dimezzato il capitale sociale, passato da 332,1 a 175 milioni!
Lo Stato, oltre a regalare soldi, si prodiga nell’aumentare gli anni di concessione alle due autostrade private. Ma non ritenendo tutto ciò sufficiente, dispensa ulteriori aumenti delle loro tariffe autostradali, come se non fossero già abbastanza care: per la Teem, nel gennaio 2016 +2,1 e, da gennaio di quest’anno, un altro incremento pari all’1,90%. Brebemi, invece, ha evidentemente recuperato il passato diniego ad aumenti tariffari, arrivati tutti insieme quest’ultimo gennaio, quando ha ricevuto il consenso-tributo statale di un +7,88%.
La cura del ferro solo a parole: non costano nulla
Ma perché accanirsi tanto nei confronti di queste autostrade? Perché, i politici, incuranti dei costi ambientali e di quelli delle casse erariali (650 Teem+Brebemi, per Pedemontana 2,7 miliardi, pari a un totale di 3,35 miliardi di euro) insistono nel dichiarare che per le metropolitane non ci sono fondi.
798 milioni di euro era invece il costo previsto, nel lontano 2007 e riconfermato anche nel 2011, per la realizzazione del prolungamento della metropolitana da San Donato a Paullo: i finanziamenti sarebbero dovuti arrivare dallo Stato per 319,2, mentre i restanti 478,8 sarebbero stati a carico degli enti locali (Comuni, Province e Regione). Un impegno sottoscritto nero su bianco nell’accordo di Programma per la realizzazione della Teem, nel 2007, dall’allora ministro dei Trasporti Antonio di Pietro; per la Provincia di Milano da Filippo Penati, per la Regione Lombardia da Roberto Formigoni, per il Comune di Milano da Letizia Moratti.
Eppure, per superare il problema delle città ridotte a camere a gas si dovrebbe puntare sulla cura del ferro, ovvero migliaia di km di linee metro da sviluppare a Milano e nella città metropolitana. Lo ha dichiarato persino il ministro dei Trasporti Delrio. Ma le parole non costano…