Il sindaco di Borgarello non cede ai ricatti:
nel nuovo Piano 38 ettari tornano all’agricoltura
e punta a un reale sviluppo sostenibile
Era maggio, nel 2013. Molti comuni erano andati alle urne per scegliere il nuovo sindaco. Tra questi comuni, avevamo deciso di raccontare la svolta di Basiglio e di Borgarello, il primo nel Parco Sud, l’altro confinante con esso, ma adagiato nella provincia pavese: una scelta dettata dal fatto che ci avevano ispirato un’epidemia d’amore per il territorio. I due sindaci, infatti, erano giunti alla vittoria per avere dichiarato, in campagna elettorale, di voler modificare il PGT (Piano di governo del territorio), in cui erano previsti devastanti progetti.
Ma, se a Basiglio le promesse sono ancora solo parole, a Borgarello si è concretizzato il sogno dei cittadini: il 22 dicembre scorso il Consiglio comunale ha deliberato il nuovo PGT, incentrato sulla riduzione del consumo di suolo, mentre il precedente prevedeva un aumento del 49% della superficie urbanizzata (contro una media del 14% dei comuni del pavese). “Il piano approvato -spiega alla nostra associazione il sindaco Nicola Lamberti- dopo un’attenta verifica sulle previsioni di crescita e sull’offerta già programmata, riduce del 96% il consumo di suolo del vecchio piano, restituendo agli usi agricoli una superficie complessiva di ben 38 ettari”. In particolare, quasi 22 ettari erano destinati a un centro commerciale, progetto con alle spalle lunghe e torbide vicissitudini che hanno costellato l’ormai ultradecennale storia di questo megamarket.
Ma il colpo di spugna che cancella il devastante progetto commerciale non è certo stato un passo facile…
Il sindaco di Borgarello non cede ai ricatti:
nel nuovo Piano 38 ettari tornano all’agricoltura
e punta a un reale sviluppo sostenibile
Era maggio, nel 2013. Molti comuni erano andati alle urne per scegliere il nuovo sindaco. Tra questi comuni, avevamo deciso di raccontare la svolta di Basiglio e di Borgarello, il primo nel Parco Sud, l’altro confinante con esso, ma adagiato nella provincia pavese: una scelta dettata dal fatto che ci avevano ispirato un’epidemia d’amore per il territorio. I due sindaci, infatti, erano giunti alla vittoria per avere dichiarato, in campagna elettorale, di voler modificare il PGT (Piano di governo del territorio), in cui erano previsti devastanti progetti.
Ma, se a Basiglio le promesse sono ancora solo parole, a Borgarello si è concretizzato il sogno dei cittadini: il 22 dicembre scorso il Consiglio comunale ha deliberato il nuovo PGT, incentrato sulla riduzione del consumo di suolo, mentre il precedente prevedeva un aumento del 49% della superficie urbanizzata (contro una media del 14% dei comuni del pavese). “Il piano approvato -spiega alla nostra associazione il sindaco Nicola Lamberti- dopo un’attenta verifica sulle previsioni di crescita e sull’offerta già programmata, riduce del 96% il consumo di suolo del vecchio piano, restituendo agli usi agricoli una superficie complessiva di ben 38 ettari”. In particolare, quasi 22 ettari erano destinati a un centro commerciale, progetto con alle spalle lunghe e torbide vicissitudini che hanno costellato l’ormai ultradecennale storia di questo megamarket.
La pesante ritorsione dei costruttori
Ma il colpo di spugna che cancella il devastante progetto commerciale non è certo stato un passo facile. E non solo perché il comune non incasserà i cospicui introiti che sarebbero derivati dalla realizzazione del progetto. Anzi,
“La società -fa sapere Lamberti- ha presentato la seconda richiesta danni all’amministrazione: la prima era di 20 milioni, e ora ce ne è stata consegnata un’altra da 30 milioni di euro. Ovvio che le casse del nostro piccolo comune non sono in grado di sostenere l’esorbitante richiesta. Ma intendiamo comunque affrontare tutte le cause e probabili processi annessi pur di salvaguardare il nostro vero patrimonio: l’agricoltura, l’ambiente, la biodiversità e non ultimo la qualità della vita del nostro paese. Non possiamo dimenticare che la nostra provincia è la seconda in Italia per morti causati dall’inquinamento. E la nostra area alle porte di Pavia, di traffico ne ha già in abbondanza. Noi puntiamo a un modello di sviluppo sostenibile e, nel nuovo PGT, abbiamo sottolineato come l’agricoltura sia ‘una componente fondamentale, perché in grado di produrre servizi, generare lavoro e produrre benefici per l’ambiente’. Non dimentichiamoci, poi, dove sta il nostro piccolo comune, con meno di 3mila abitanti: nel territorio del Naviglio, nel Parco Visconteo e nel Parco della Certosa che, unitamente al nostro patrimonio storico, come Villa Mezzabarba, rappresentano un potenziale elemento di sviluppo economico locale”.
Pronta anche la risposta, se gli si fa notare che andranno perduti centinaia di nuovi posti di lavoro: “Sono solo specchietti per le allodole -risponde convinto il Sindaco-. Per ogni centro commerciale aperto, centinaia di piccoli negozi chiudono, lasciando sul campo intere famiglie. Siamo stati eletti per salvare il territorio. Continueremo a oltranza, coerentemente col nostro programma elettorale”.
Una coerenza e un impegno che dovrebbe salire alla ribalta delle cronache nazionali. Laddove invece, purtroppo, di conseguenze nefaste per il forsennato uso del cemento, se ne legge ogni giorno. Nell’indifferenza quasi totale.
21 gennaio 2017