Piazza d’Armi di Milano-Baggio
inserita tra i Luoghi del Cuore FAI
Votiamolo perché rimanga bene pubblico

Non è nel Parco Agricolo, ma è ai suoi confini, ne condivide le peculiarità e idealmente ne fa parte. Situato tra i Magazzini Militari di Baggio e la caserma Santa Barbara, il luogo racchiude un’oasi segreta di 35 ettari. Da fine anni ’80, infatti, la natura ha lentamente trasformato l’area abbandonata di esercitazioni per carri armati, la Piazza d’Armi, in un’alternanza di boschetti di latifoglie miste, incolti dalle vivaci fioriture in primavera e estate, aree umide frequentate anche da uccelli migratori. Un prezioso polmone verde per la città congestionata e inquinata, un vero ecosistema con piccoli mammiferi, rettili, anfibi e uccelli. Il Novecento avvia un secolo di storia militare. La Nuova Piazza d’Armi compare per la prima volta su una mappa nel 1911 e nel 1914 la Carta Topografica d’Italia documenta gli Hangars della Leonardo da Vinci dell’ingegner Forlanini per la costruzione di dirigibili. Dall’aerodromo di Baggio partì Umberto Nobile a bordo dell’aeronave Italia per la sua sfortunata missione al Polo Nord. Nel 1931 si inaugurano a ridosso della Piazza il nuovo Ospedale Militare in stile neorinascimentale e la Caserma Santa Barbara, un esempio di architettura degli anni ’30, ora utilizzata in parte dall’Esercito.
L’area dismessa indicata come ATU (Ambito di Trasformazione Urbana) è stata consegnata all’INVIMIT per la sua “valorizzazione”: la vendita sul mercato immobiliare con gli standard edificatori previsti dal PGT (Piano di Governo del Territorio), 290.000 nuovi mq di superficie lorda di pavimento sul 50% del totale dell’area… firmiano e fermiamo il cemento

Piazza d’Armi di Milano-Baggio
inserita tra i Luoghi del Cuore FAI
Votiamolo perché rimanga bene pubblico

Non è nel Parco Agricolo, ma è ai suoi confini, ne condivide le peculiarità e idealmente ne fa parte. Situato tra i Magazzini Militari di Baggio e la caserma Santa Barbara, il luogo racchiude un’oasi segreta di 35 ettari. Da fine anni ’80, infatti, la natura ha lentamente trasformato l’area abbandonata di esercitazioni per carri armati, la Piazza d’Armi, in un’alternanza di boschetti di latifoglie miste, incolti dalle vivaci fioriture in primavera e estate, aree umide frequentate anche da uccelli migratori. Un prezioso polmone verde per la città congestionata e inquinata, un vero ecosistema con piccoli mammiferi, rettili, anfibi e uccelli. Ben poco traspare al di là delle mura di recinzione della corsa delle lepri e del volo dei fagiani. Su 41 specie di avifauna presenti 32 sono protette dalla Direttiva Ue sugli uccelli. L’acqua consente la riproduzione di due specie di tritoni (il punteggiato e il crestato), rigorosamente protette in Lombardia da una legge regionale e dalla Direttiva Habitat Ue, e del rospo smeraldino, altrettanto tutelato.
Dal dopoguerra è sorto un mosaico di orti urbani, con un’attività di apicultura: 150 arnie, per un totale di circa due milioni di api, producono un inatteso miele in città. Nel 2010 si è affiancato un campo di Polo/Equitazione (Milano Polo Club), conosciuto a livello internazionale e considerato uno dei migliori d’Europa.
L’ambiente agricolo semi-naturale, tipico del paesaggio rurale lombardo, è rimasto quasi invariato per secoli. Le due cascine più prossime sono la Torrette di Trenno e la Linterno. Come un Terzo Paesaggio, l’area rinaturalizzata è l’anello di congiunzione tra città e campagna, nonché un tassello di prosecuzione dei contigui Parco delle Cave e Bosco in Città (sistema urbano del verde appartenenti al Parco Agricolo Sud).

 

Tutele per le architetture storiche

Il Novecento avvia un secolo di storia militare. La Nuova Piazza d’Armi compare per la prima volta su una mappa nel 1911 e nel 1914 la Carta Topografica d’Italia documenta gli Hangars della Leonardo da Vinci dell’ingegner Forlanini per la costruzione di dirigibili. Dall’aerodromo di Baggio partì Umberto Nobile a bordo dell’aeronave Italia per la sua sfortunata missione al Polo Nord. Nella prima metà degli anni ’30 la superficie di volo viene smantellata. Nel 1931 si inaugurano a ridosso della Piazza il nuovo Ospedale Militare in stile neorinascimentale e la Caserma Santa Barbara, un esempio di architettura degli anni ’30, appositamente costruita per il reggimento Artiglieria a Cavallo, la Voloire, la caserma è ora utilizzata in parte dall’Esercito. L’area dismessa indicata come ATU (Ambito di Trasformazione Urbana) è stata consegnata all’INVIMIT per la sua “valorizzazione”: la vendita sul mercato immobiliare con gli standard edificatori previsti dal PGT (Piano di Governo del Territorio), 290.000 nuovi mq di superficie lorda di pavimento sul 50% del totale dell’area. Ciò malgrado il processo di partecipazione avviato nel 2014 dal Consiglio di zona 7 abbia evidenziato la volontà di cittadini e associazioni per l’assoluta conservazione del verde esistente.

 

Salvare e far rivivere, ecco il progetto delle Giardiniere

Per mantenere la vocazione naturalistico-storica dell’area e avviare la sua riconversione ecosostenibile, dimostrando che anche il verde produce reddito, l’associazione Parco Piazza d’Armi Le Giardiniere difende un progetto partecipato senza consumo di suolo, con riuso degli edifici esistenti, i Magazzini militari, alcuni tutelati come bene architettonico. Intende offrire alla città un Parco Agro Silvo Pastorale Urbano, multifunzionale e di aggregazione sociale. La cordata ha l’appoggio di numerosi esponenti del mondo scientifico, accademico, culturale e istituzionale.
Le Giardiniere si sono ispirate a quelle donne, tra cui Bianca Milesi, Matilde Viscontini, Teresa Confalonieri, Cristina Belgioioso, che a Milano e a Napoli si spesero per la causa risorgimentale. Come loro, senza enfasi ma con altrettanta passione, lavorano per la nostra città, come loro scommettono su Milano e la sua capacità e possibilità di cambiare: hanno sviluppato il tema della salute in stretta connessione alla gestione dei beni comuni (aria, acqua, suolo, cibo) e il tema di Expo le ha sollecitate a ipotizzare un progetto che integrasse cibo, sua modalità di produzione, riduzione della filiera alimentare, stop al consumo di suolo. Il loro impegno tende a sensibilizzare la cittadinanza attraverso gli eventi organizzati sulla piazza d’armi e le istituzioni attraverso il continuo contatto per proporre un progetto alternativo al consumo di suolo innovativo per Milano che al pari di altre città nel mondo ha l’occasione di ripensare le aree dismesse per un futuro diverso per la città.

Votare può salvare 35 ettari di verde dal cemento
Il FAI ha inserito la Piazza d’ Armi di Milano- Baggio tra i Luoghi del cuore per il suo documentato valore naturalistico, storico ed ambientale, come descritto nel testo al link: http://iluoghidelcuore.it/luoghi/89427
Se condividete la salvaguardia, per favore votate e fate votare al link di cui sopra, diffondendo la mail anche ai vostri contatti e amici.
La scadenza ultima è il 20 Novembre. Per quella data Le Giardiniere sperano di avere raccolto migliaia di firme per porre all’attenzione, locale e nazionale, la necessità che una vasta area non edificata e rinaturalizzata non sia consumata e resa impermeabile, ma rimanga bene pubblico.
Per votare occorre superare il piccolo inghippo della registrazione al sito del FAI, ma è poca cosa rispetto all’importanza del progetto.
L’Associazione Parco Piazza d’Armi Le Giardiniere ringrazia gli amici che ci aiuteranno in questo progetto. E noi con loro.

14 ottobre 2016

Piazza d’Armi di Milano-Baggio inserita tra i Luoghi del Cuore FAI Votiamolo perché rimanga bene pubblico

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