La Regione tergiversa ancora
sui veleni dei terreni agricoli Carpiano:
nuove indagini, ma a quando la bonifica?
La riunione tecnica in Regione Lombardia di martedì 27 settembre è stata ancora una volta solo interlocutoria. La buona notizia è che i tecnici non hanno accolto le conclusioni della perizia di parte, che tendeva a minimizzare il problema e a permettere la prosecuzione delle attività agricole (vedi articolo). La meno buona è che non è stata ancora fissata la data della Conferenza di servizi, dove si deciderà come affrontare e risolvere la contaminazione di due ettari di terreni agricoli di Carpiano.
La discussione si è ancora una volta concentrata sulla “caratterizzazione”, ovvero sulla delimitazione areale e le caratteristiche dell’inquinamento, mentre per l’analisi di rischio la Regione Lombardia ha chiesto che vengano effettuate anche analisi sulle acque di prima falda. Richiesta non irragionevole in assoluto, potendo ciò tranquillizzare (o allertare) la popolazione di comuni più a sud, a cominciare da Landriano, in provincia di Pavia. Ma in questa fase sembra più una assurda dilazione dei tempi… i pareri del sindaco di Carpiano e della consigliera regionale M5S Iolanda Nanni…
La Regione tergiversa ancora
sui veleni dei terreni agricolo di Carpiano:
nuove indagini, ma a quando la bonifica?
La riunione tecnica in Regione Lombardia di martedì 27 settembre è stata ancora interlocutoria. La buona notizia è che i tecnici non hanno accolto le conclusioni della perizia di parte, che tendeva a minimizzare il problema e a permettere la prosecuzione delle attività agricole (vedi articolo). La meno buona è che non è stata ancora fissata la data della Conferenza di servizi, dove si deciderà come affrontare e risolvere la contaminazione di due ettari di terreni su terreni agricoli di Carpiano.
La discussione si è ancora una volta concentrata sulla “caratterizzazione”, ovvero sulla delimitazione areale e le caratteristiche dell’inquinamento, mentre per l’analisi di rischio la Regione Lombardia ha chiesto che vengano effettuate anche analisi sulle acque di prima falda. Richiesta non è irragionevole in assoluto, potendo tranquillizzare (o allertare) la popolazione di comuni più a sud, a cominciare da Landriano, in provincia di Pavia. Ma in questa fase sembra più una assurda dilazione dei tempi, che non fornisce elementi aggiuntivi all’inquinamento dei terreni con metalli pesanti (gli altri veleni -furani e diossine- ritrovati nel lontano 2007 si sembrerebbero ormai dispersi e non più massicciamente presenti nei terreni). Se i veleni stanno camminando anche nelle acque sotterranee, serviranno ulteriori azioni, come barriere con pozzi idraulici verso Landriano, ma in ogni caso non muta l’impellenza dell’avvio immediato della bonifica dei terreni.
“Ho chiesto espressamente che le ulteriori indagini vengano concluse al più presto, per far sì che si vada alla Conferenza dei servizi entro 60 giorni -dichiara il sindaco di Carpiano Paolo Branca-.
Critiche al primo cittadino di Carpiano piovono dalla consigliera M5S Iolanda Nanni, che ha portato questo grave caso d’inquinamento alla ribalta: “Sono rimasta basita dalle sue dichiarazioni: non emetterà alcuna ordinanza per imporre la delimitazione dell’area, vietarne l’utilizzo agronomico e l’allevamento fino a compiuta bonifica. E questo nonostante che 800 cittadini abbiano firmato questa istanza”.
Al momento, lo ricordiamo, la sospensione delle attività agricola di quest’anno è frutto della decisione autonoma dell’agricoltore.
Tornando sui tempi, i cittadini sono stanchi di aspettare: non si sa quando e con quali complicità siano stati gettati i veleni su questi campi, ma è un dato certo che l’allarme è stato lanciato nel lontano 2007, e non da un ambientalista arrabbiato, ma dall’autorevole Centro Comune di Ricerche della Commissione Europea di Ispra. La Regione vuole arrivare alle 10 candeline senza aver fatto nulla?
(29 settembre 2016)