Doppio schiaffo al Parco

per l’outlet di Locate

Ancora una volta l’alleanza ormai consolidata Pdl e Pd ha prodotto un ulteriore disastro paesaggistico, con un taglio importante all’agricoltura del Parco.

Il 22 ottobre scorso, il Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano ha infatti dato il placet al progetto di un mega outlet a Locate Triulzi.

L’area interessata è di 305.700 mq, di cui 172.000 circa ricompresi nell’ex area industriale Saiwa-Granarolo e ben 133.550 appartenenti al Parco Sud e catalogati come “territori agricoli di cintura metropolitana” (art. 25), che “per la loro collocazione, compattezza e continuità e per l’alto livello di produttività, sono destinate all’esercizio ed alla conservazione delle funzioni agricolo‑produttive, assunte quale settore strategico primario per la caratterizzazione e la qualificazione del parco”.

Doppio schiaffo al Parco

per l’outlet di Locate

Ancora una volta l’alleanza ormai consolidata Pdl e Pd ha prodotto un ulteriore disastro paesaggistico, con un taglio importante all’agricoltura del Parco.

Il 22 ottobre scorso, il Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano ha infatti dato il placet al progetto di un mega outlet a Locate Triulzi.

L’area interessata è di 305.700 mq, di cui 172.000 circa ricompresi nell’ex area industriale Saiwa-Granarolo e ben 133.550 appartenenti al Parco Sud e catalogati come “territori agricoli di cintura metropolitana” (art. 25), che “per la loro collocazione, compattezza e continuità e per l’alto livello di produttività, sono destinate all’esercizio ed alla conservazione delle funzioni agricolo‑produttive, assunte quale settore strategico primario per la caratterizzazione e la qualificazione del parco”. Di più: secondo il nuovo Piano Territoriale Regionale, l’area appartiene al paesaggio della fascia della bassa pianura i cui paesaggi “vanno tutelati rispettandone la straordinaria tessitura storica e la condizione agricola altamente produttiva”.

Tutele evidentemente solo sulla carta, che non hanno impedito al Direttivo del Parco di votare due delibere a favore del mega outlet: una sulla procedura di VIA (Valutazione impatto ambientale regionale) e una sulla viabilità esterna. Anche se, dalle ultime informazioni pervenute, pare che 122.000 mq di quest’area del Parco dovrebbero essere mantenute agricole.

Le delibere sono passate sul filo di lana, con 5 voti a favore

Guido Podestà (PDL)

Javier Miera (PD)

Bruna Brembilla (PD)

Antonio Falletta (PDL)

Camilla Musciacco (Gruppo Misto)

e 4 voti contrari

Giovanni Gottardi (Ass. Ambientaliste)

Roberto Magagna (Ass. Agricoltori)

Ettore Fusco (Lega Nord)

Rosario Pantaleo (PD)

Decisiva, ancora una volta, è stata la posizione del PD che pure ha visto il significativo dissenso da parte di Rosario Pantaleo, Vice presidente del Parco e rappresentante del Comune di Milano.

Per compattare il voto del PD, non sono stati sufficienti né la presenza (peraltro davvero rara nel Direttivo del Parco) del presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Parco Massimo D’Avolio (PD) né la richiesta da parte del consigliere Javier Miera di sospensione temporanea della seduta.

La battaglia continua

La posizione delle associazioni ambientaliste è unanimemente contraria. “Oltretutto –spiega Paola Brambilla, presidente Wwf Lombardia- il Parco avrebbe dovuto sospendere ogni parere poiché ad oggi non ci sono tutti gli elementi per valutare la compatibilità dell’intervento in quanto è ancora aperta la procedura di Via in Regione. Ancor più grave, questo parere, così immotivato e precoce, potrebbe indebitamente influenzare la procedura di Via”.

“Il progetto -aggiunge Kisito Prinelli, presidente dell’Associazione Parco Sud- è totalmente incompatibile anche con il limitrofo antico Santuario di Santa Maria alla Fontana, come citato anche dalla relazione tecnica della delibera”.

Relazione che non nasconde le profonde alterazioni al sistema paesaggistico e storico: l’altezza di 12 metri dei fabbricati “a dispetto di ogni possibile mitigazione, è destinata a cambiare la percezione visiva dell’area nonché a modificare la visuale dal punto di vista del santuario”.

Persa -al momento- la battaglia all’Ente Parco, l’Associazione Parco Sud, unitamente a Italia Nostra, si rivolgerà alla Regione e alla Soprintendenza per far sì che queste tutele, come già detto, non siano solo sulla carta.

 

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