Pantigliate
Comune dell’area est milanese, conta circa 5.800 abitanti, distribuiti su una superficie territoriale che si aggira intorno ai 5 kmq. Di questi, ben 4,24 kmq (l’85% del totale) sono parte del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta che ha nella lista civica Società e Ambiente la forza politica di maggioranza e in Claudio Giorgio Veneziano il sindaco (in carica dal settembre 2014).
Da vedere
Chiesa di Santa Margherita
Dedicata a Santa Margherita, è anche Santuario della Madonna della Provvidenza, perché in essa viene accolto il famoso quadro della Madonna, fatto dipingere alla fine del 1800 e offerto alla venerazione dei fedeli.
Fino al 1572 non vi sono documenti storici che ne attestino con precisione le origini. Pare, tuttavia, che un’antica chiesa parrocchiale fosse già presente nel XI secolo e si tratterebbe della struttura dove ha oggi sede il cinema centrale. La sua antichità si può dedurre dallo stile romanico dell’abside e dal fatto che il giardino antistante abbia dato sepoltura, com’era usanza all’epoca, ai caduti della battaglia tra milanesi e lodigiani, combattuta proprio sul suolo di Pantigliate nel 1224. L’antica chiesa subì, nel corso dei secoli, due ampliamenti, che ne peggiorarono però la struttura primitiva. Il crescente degrado dell’edificio, oltre alla crescita demografica del paese, alimentò la necessità di una nuova chiesa. Idea che si concretizzò per volontà di Don Luigi Longa, parroco di Pantigliate dal 1898 al 1926. Nel 1900 Don Longa acquistò un vasto terreno a lato dell’abitato prospiciente all’attuale Via Marconi e affidò il progetto della nuova costruzione all’architetto Campanini.
Tra varie vicissitudini, legate alla mancanza di risorse e a diverse modifiche rispetto a quello che era il progetto originale, la nuova chiesa fu ultimata nelle sue parti principali solo nel 1929. Don Casorè, provvide poi, nel 1945, appena terminata la guerra, a disporre i lavori di rifinitura della chiesa.
Le decorazioni e gli affreschi, che circondano tutte le pareti laterali e che rappresentano i misteri della religione cristiana, furono eseguite, su parere dell’Architetto Don Enzo Villa, dal pittore Giacomo Coppini. Successiva al 1929 è anche la costruzione delle due sacrestie e dei due altari laterali, nello spazio che, a opera appena ultimata, fungeva da sacrestia. L’altare maggiore, in porfido rosso, è stato invece trasferito dalla vecchia chiesa. Nel 1977 la chiesa ha subito un restauro a cura del pittore pantigliatese Giovanni Sirtori, nel rispetto degli affreschi originali, dei quali sono state eliminate solo alcune decorazioni, che appesantivano l’insieme.
Cascina Cassinazza
Non è sempre stata così curata come la si vede oggi. Il merito è dell’Azienda Agricola La Serenissima di Zia Germana.
La Cascina vanta una storia antica e periodi di grande abbandono. Le prime testimonianze certe della Cascina Cassinazza risalgono attorno al 1566, confermate nel 1571 nientemeno che da San Carlo Borromeo per la presenza di un “pilastrellum sancti Hieronimum in Loco Cassinatie”.
Dopo essere stata per secoli luogo di lavoro e di vita per innumerevoli generazioni, la Cascina subisce un periodo di totale abbandono fino al 2001, anno in cui gli attuali proprietari danno avvio ad un restauro totale della Cascina e un intelligente recupero dell’ambiente circostante. Le coltivazioni ora sono rigogliose, l’ingresso tra gli agriturismi della Lombardia è il segno di una rinnovata attività ricca di impegno e di amore per la natura. Recuperare la capacità produttiva dei terreni, ripopolare l’area circostante con una flora rigogliosa, creare un lago alimentato con acque sorgive, è stata una sfida ardua che ha portato ad una grande conquista, prova ne è anche la ripopolazione di fauna nel territorio. Non è strano infatti incrociare nel proprio cammino lepri, rane, farfalle multicolori, uccelli di diverse specie. Si presenta come un piccolo borgo stretto intorno a una piazzetta verde, più di 53 ettari di terreno, con 15.000 piante da bosco, e vi si può gustare una cucina sempre attenta ai prodotti utilizzati e alla delizia del palato.
Cascina Roverbella
Roverbella è una località che deve il suo appellativo al latino roverem bellam, letteralmente bella quercia. Scavi archeologici nella zona hanno portato alla luce oggetti gallici risalenti al III secolo A.C. (oggi conservati presso il Castello Sforzesco di Milano), che fanno ipotizzare l’esistenza di un insediamento celtico, sul limitare della foresta di roveri che qui sorgeva o in una radura all’interno della foresta stessa. Allo stesso modo, il ritrovamento di reperti d’epoca romana (monete, vasellame, frammenti metallici e fittili), autorizzano a pensare che Roverbella sia stato anche un insediamento romano. Risale, invece, al 1208 il primo documento notarile, dov’è attestato un primo passaggio di proprietà. Nel XV secolo, parte di Roverbella finì nelle mani di Tomaso Grassi, mercante di lana, nonché usuraio, il quale, nel 1480, ne donò ben 938 pertiche alla veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. La Fabbrica comprò a Roverbella altri poderi, portando la sua proprietà a 1520 pertiche, coltivate a riso, foraggi e vite. Nella bolla papale di Pio IV, datata 17 gennaio 1565, si legge inoltre di una cappella dedicata a S. Stefano, mentre è del 1593 la costruzione dell’oratorio di S. Zeno, del quale rimane oggi la torretta con campanile. L’oratorio occupava la parte occidentale e centrale dell’odierna casa padronale. C’erano mulini, acqua a volontà, che sgorgava dai generosi fontanili, forni, pozzi e una struttura adibita a ricovero per i pellegrini. La cascina, la cui struttura mutò nel corso degli anni sino ad assumere la forma attuale, venne acquistata, nel 1923, dalla famiglia Arrigoni, che la trasformò in azienda agricola. Dal 2006 la tenuta degli Arrigoni è anche agriturismo, con un ristorante che offre menu stagionali, basati soprattutto sulle specialità tipiche del territorio.
Di Fontanile In Fontanile nell’Est Milanese
Il comune di Pantigliate partecipa al progetto Di.Fo.In.Fo, finanziato da Fondazione Cariplo, che ha l’obiettivo di tradurre in un primo intervento realizzativo nell’area est milanese, i risultati ottenuti con lo Studio di Fattibilità “100 Fontanili dall’Adda al Ticino”, capitanato da Legambiente Lombardia nell’ambito dei progetti Cariplo connessione ecologica. È in questa area, infatti, che sono emerse le maggiori criticità legate alla complessità territoriale: incremento dell’urbanizzato, frammentazione del territorio a causa delle infrastrutture lineari (autostrade, strade e ferrovie) e isolamento di alcuni importanti fontanili di eccezionale valore naturalistico. Sempre in quest’area è, però, emersa la possibilità di ottenere notevoli incrementi della connettività a fronte di limitati interventi, specialmente in termini di riattivazione.
Feste
La festa del paese si tiene solitamente la seconda domenica di settembre. Numerose le iniziative organizzate per l’occasione, col coinvolgimento delle associazioni attive sul territorio: bancarelle, spazi ludici, esibizioni artistiche e i negozi eccezionalmente aperti per l’intera giornata. L’evento-clou è, tuttavia, il Palio dei Rioni, una manifestazione che vede i rappresentanti dei quattro rioni storici (Spade, Pantera, Serenissima e Corona) sfidarsi in varie prove per la conquista del palio cittadino.