Segrate: sentenza definitiva.
Stop al consumo di suolo,
il golfo agricolo è per sempre salvo!
Competenza, costanza, fondi per affrontare le spese legali, ma soprattutto un grande amore per la difesa del proprio territorio. Sono state queste le carte giocate dal Comitato Golfo Agricolo di Segrate, unitamente alle associazioni ambientaliste, che hanno portato a vincere, dopo 5 anni di corsi e ricorsi ai vari tribunali, l’arroganza di un’amministrazione affamata di cemento: dal consiglio di stato è arrivata finalmente la conferma chiara, netta e inappellabile che le previsioni urbanistiche sulle ultime aree agricole del comune di Segrate sono illegittime e non possono essere attuate. Quindi, “zero cemento: il golfo agricolo accolga un grande progetto sperimentale di agricoltura sostenibile”…
Segrate: sentenza definitiva.
Stop al consumo di suolo,
il golfo agricolo è per sempre salvo!
Competenza, costanza, fondi per affrontare le spese legali, ma soprattutto un grande amore per la difesa del proprio territorio. Sono state queste le carte giocate dal Comitato Golfo Agricolo di Segrate, unitamente alle associazioni ambientaliste, che hanno portato a vincere, dopo 5 anni di corsi e ricorsi ai vari tribunali, l’arroganza di un’amministrazione affamata di cemento: dal consiglio di stato è arrivata finalmente la conferma chiara, netta e inappellabile che le previsioni urbanistiche sulle ultime aree agricole del comune di Segrate sono illegittime e non possono essere attuate. Quindi, “zero cemento: il golfo agricolo accolga un grande progetto sperimentale di agricoltura sostenibile”.
Una vittoria a difesa dell’ambiente
Comprensibile l’esultanza delle associazioni ambientaliste e del Comitato Golfo Agricolo di Segrate alla lettura dell’ultima, e definitiva, sentenza del Consiglio di Stato, chiamato in appello ad esprimersi sulla storica sentenza del TAR Lombardia del 27 febbraio 2015, che aveva già dato ragione a WWF e Legambiente (e con loro, al comitato di cittadini che si era rivolto alle associazioni) nel loro ricorso contro le previsioni di nuovo cemento previste dal piano urbanistico di Segrate e che, se realizzate, avrebbero fatto tabula rasa delle ultime aree agricole superstiti presenti nel comune milanese di cintura.
Si trattava di previsioni davvero smisurate, estese su quasi un milione di metri quadri di territorio comunale, e largamente eccedenti le facoltà di consumo di suolo concesse dal piano territoriale provinciale. Ma approvate senza battere ciglio dal Consiglio Comunale di Segrate, all’epoca guidato dall’amministrazione del sindaco Adriano Alessandrini.
La sentenza del Consiglio di Stato, depositata il 27 giugno, è netta e chiara, e destinata a costituire una pietra miliare nella giurisprudenza di un Paese, il nostro, che è ancora sprovvisto di una disciplina legislativa per la tutela dei suoli agricoli.
Il supremo giudice amministrativo non ha dubbi nel confermare punto per punto tutte le censure del TAR Lombardia oggetto di impugnativa delle controparti, a partire dalla legittimazione ad agire delle associazioni ambientaliste in materia urbanistica, dal momento che esse difendono un rilevante interesse diffuso alla tutela di un bene, il suolo, che il TAR Lombardia riconosce come bene comune. E ancora, il Consiglio di Stato chiarisce a lettere cubitali come giardini e aree private a verde, funzionali dell’edificazione, sono ad ogni effetto suolo urbanizzato.
Il nuovo PGT è a consumo zero
“Questa sentenza per noi e per il comitato di cittadini che si è mobilitato contro la colata di cemento è un risultato straordinario, e per chi oggi amministra Segrate deve diventare il punto di partenza per la pianificazione del superstite territorio agricolo – rilanciano le rappresentanti lombarde di Legambiente e WWF, Barbara Meggetto e Paola Brambilla – il nuovo piano di governo del territorio del comune di Segrate deve essere a zero consumo di suolo, e il cosiddetto Golfo Agricolo deve diventare un’area di sperimentazione di agricoltura sostenibile e di compensazione delle pesantissime trasformazioni urbanistiche che Segrate ha subito negli ultimi anni”.
Mantenendo fede alle promesse fatte in campagna elettorale, l’amministrazione comunale ha iniziato fin dallo scorso novembre la procedura per arrivare ad approvare una variante al PGT con il superamento del vecchio strumento urbanistico varato nel 2012 dalla precedente Giunta Comunale e -come anticipato- annullato dal Tar all’inizio del 2015. “La nostra città -spiega Marco Italia, segretario di Segrate Nostra (lista che ha sostenuto Micheli nelle amministrative, ndr) avrà una crescita contenuta e ordinata con una previsione di quasi 10mila abitanti in meno rispetto alla crescita tumultuosa prevista dal PGT votato dal centrodestra. In particolare si sta mettendo in salvaguardia il Golfo Agricolo, per anni oggetto di battaglie di comitati e gruppi di cittadini che arrivarono a raccogliere oltre 3mila firme per proteggere il polmone verde tra Rovagnasco e Milano 2, il Centroparco, le aree a ovest di Milano 2 e l’asse Idroscalo – Grande Parco Forlanini. Inoltre il nuovo documento contiene una proposta efficace per risolvere gli annosi problemi del quartiere Cascina Boffalora prevedendo il dimezzamento delle volumetrie precedentemente approvate”.
La proposta di variante può essere riassunta con queste novità:
• straordinaria riduzione del consumo di suolo e delle volumetrie
• introduzione di standard ambientali innovativi per le trasformazioni urbane
• introduzione di norme per spostare le edificazioni che non è più possibile annullare da aree che vanno salvaguardate a zone di territorio già “consumato”
• azioni efficaci per la misurazione della qualità dei servizi
E ora, con la sentenza del Consiglio di Stato, non si devono più temere le iniziative di ricorsi delle varie immobiliari.