Piccolo escamotage per migliorare
i 650 ettari del Parco delle Risaie
Città metropolitana non ha fondi
e arrivano quelli dell’Ente Parco Sud
Lo scorso marzo, l’associazione Parco delle Risaie ha chiesto all’Ente Parco Sud di incrementare la propria quota di cofinanziamento per realizzare “interventi rafforzativi del progetto” e per sopperire al probabile mancato cofinanziamento di 5.000 euro che avrebbe dovuto essere erogato dalla Città metropolitana di Milano: è noto, infatti, che la legge Delrio ha cancellato le Province offrendo però una sterile vita alle Città metropolitane. Ma qui entra in gioco l’escamotage dell’Ente Parco, anch’esso alla canna del gas, ma con un piccolo privilegio: introita annualmente un contributo da parte delle imprese con attività estrattiva, a titolo di compartecipazione alle spese di recupero dei valori di naturalità delle aree circostanti le cave. E, nel Parco delle Risaie c’è la cava Cascina Bassa, interamente all’interno dell’area interessata dal progetto, quindi, è possibile utilizzare i contributi versati da detta cava per incrementare la quota di cofinanziamento del Parco al progetto: si tratta di un “ritocco” …
Piccolo escamotage per migliorare
i 650 ettari del Parco delle Risaie
Città metropolitana non ha fondi
e arrivano quelli dell’Ente Parco Sud
Lo scorso marzo, l’associazione Parco delle Risaie ha chiesto all’Ente Parco Sud di incrementare la propria quota di cofinanziamento per realizzare “interventi rafforzativi del progetto” e per sopperire al probabile mancato cofinanziamento di 5.000 euro che avrebbe dovuto essere erogato dalla Città metropolitana di Milano: è noto, infatti, che la legge Delrio ha cancellato le Province offrendo però una sterile vita alle Città metropolitane. Ma qui entra in gioco l’escamotage dell’Ente Parco, anch’esso alla canna del gas, ma con un piccolo privilegio: introita annualmente un contributo da parte delle imprese con attività estrattiva, a titolo di compartecipazione alle spese di recupero dei valori di naturalità delle aree circostanti le cave. E, nel Parco delle Risaie c’è la cava Cascina Bassa, interamente all’interno dell’area interessata dal progetto, quindi, è possibile utilizzare i contributi versati da detta cava per incrementare la quota di cofinanziamento del Parco al progetto: si tratta di un “ritocco” di compartecipazione economica, poiché, già a marzo 2014, il Parco Agricolo Sud Milano ha dato la propria adesione al progetto stabilendo anche di cofinanziarlo con 9.595 euro di cui 1.595 come risorse finanziarie e 8.000 sotto forma di ore di lavoro equivalente.
Scoprire il Parco delle Risaie
Si tratta di una vasta enclave agricola di 650 ettari, quasi integralmente all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, che si estende a sud ovest di Milano ed è compresa tra il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, fino a entrare in Buccinasco e Assago per giungere a lambire i territori di Rozzano e Corsico. Il Parco delle Risaie è coltivato da una decina di aziende agricole, nel quale la tipologia di coltura prevalente è la risaia.
Purtroppo, non sono tutte rose, fiori e… riso! Va sottolineato infatti che nell’area “convivono” elementi negativi cui sarebbe d’obbligo mettere mano: discariche abusive, attività conflittuali con il contesto agricolo o in stato di degrado, cantieri abbandonati.
Ma per la maggior parte è un parco di grande valore, che mette insieme i pezzi di un complesso puzzle: poesia, pragmatismo, ma anche attaccamento alla terra, il piacere della buona tavola, l’antica civiltà contadina e la frenesia della metropoli. I contadini, gli agricoltori, gli abitanti lo hanno chiamato Parco delle Risaie e, dopo anni di parole, discussioni, incontri e progetti solo sulla carta, nel 2015 è divenuto realtà: il progetto ricompone e valorizza tutti i pezzi, valorizzando l’agricoltura, la fruizione e le tante testimonianze storico-rurali. E, tra le tante iniziative, l’associazione Parco delle Risaie promuove anche La Strada del Riso, una vera immersione nella storia del riso e della risicoltura, un cluster a cielo aperto per scoprire un patrimonio unico e spesso dimenticato, che nel sud-ovest milanese e in tutta la Lombardia ha radici solide e antiche. In collaborazione con il DAM, il Distretto Agricolo Milanese, da maggio a ottobre La Strada del Riso consente di effettuare un tour guidato tra natura, tradizione agricola e gastronomia: un percorso a piedi attraverso un’area ancora ricca di fascino rurale (vedi dettagli nel sito).
Il punto di svolta è stata la creazione, nel 2008, dell’associazione del Parco delle Risaie che opera in collaborazione con diversi partner istituzionali, aziende agricole presenti nell’area (con una produzione equivalente a 60mila piatti di riso al giorno), diverse associazioni e un gruppo di cittadini. Le sue principali attività sono rivolte alla conoscenza dell’area e allo sviluppo della frequentazione della campagna urbana.
“Nel 2008 -spiega Riccardo Castellanza, presidente dell’associazione- con l’incontro fortuito e fortunato di validi professionisti, siamo stati messi in grado di ‘progettare’ il parco per quindi proporlo alla Fondazione Cariplo: il progetto ha vinto il bando Spazi aperti e, con le risorse economiche della Fondazione, cui si uniscono quelle del Comune di Milano (partner del progetto), dell’Ente Parco Agricolo Sud e di altri enti, sono partite le tre fasi di attuazione”.
L’obiettivo del progetto è infatti la realizzazione per fasi di un grande Parco agricolo urbano animato da molteplici funzioni e attività, che ne valorizzino e preservino la vocazione agricola millenaria portandola a conoscenza dei cittadini: garantire un’area biologicamente ricca e un’agricoltura competitiva all’interno del sistema urbano milanese, contenere le spinte insediative, riqualificare le situazioni di degrado, rendere l’ambito accessibile e fruibili i suoi molteplici servizi. Tutto questo attraverso interventi per l’accessibilità, per la qualificazione del mosaico paesistico ambientale, azioni per la cultura e la fruizione, con un impegno finanziario complessivo di 2.600.000 euro. Inoltre, attraverso un percorso partecipativo è stato redatto uno scenario di fattibilità sulle aree rese disponibili da proprietari ed agricoltori, mentre un’articolata fase di comunicazione ha interagito con la cittadinanza e prodotto materiali divulgativi cartacei e digitali.
Le cascine e i mulini tra le risaie
Il Parco rivela antiche storie come quelle di un mulino del ‘300, che verrà restaurato, e di cascine lombarde della bassa, che da secoli caratterizzano questo territorio. Tra queste, vi è Cascina Battivacco, in zona Barona. Insieme all’attigua Cascina Colomberotto faceva parte sin dal XII secolo della pieve di Cesano Boscone come monasterium de Bativachia cum S.Salvatore; il complesso venne allargato nel 1700 con la costruzione delle case dei salariati. Dal 1965 è sede della Società Agricola Fedeli, azienda agricola a conduzione familiare, facente parte del DAM. “Sin dagli albori del progetto -racconta Lucia Fedeli- siamo stati tra i promotori del Parco delle risaie. Già oggi siamo un punto di riferimento per i cittadini: abbiamo scelto di aprire un punto di vendita all’interno della nostra cascina perché crediamo profondamente che sia importante diffondere e valorizzare la produzione agricola del nostro territorio”. Per maggiori info
Così, con l’aggiunta del piccolo contributo dell’Ente Parco si accorceranno ancora di più le distanze tra la città e la campagna.
19 maggio 2016