L’outlet di campagna a Locate
sta ormai cancellando
il paesaggio rurale del Parco Sud
Un paio d’anni fa, una raccomanda dei legali di Locate District si scagliava contro la nostra associazione per un articolo in cui sottolineavamo lo scempio del territorio che comporta un outlet costruito in piena campagna. La lettera affermava che offrivamo “una ricostruzione del tutto distorta”… “laddove invece si tratta di un’iniziativa che persegue un bilancio attivo sotto il profilo sociale, paesistico e ambientale…”.
Ma se è vero che buona parte dei 300mila mq previsti per l’outlet andranno ad occupare un’ex area industriale, è altrettanto vero che il territorio circostante è da sempre a vocazione agricola e rurale, con le campagne, le cascine del Parco Sud e il Santuario Santa Maria alla Fontana. Quest’ultimo, recentemente inserito tra i beni del patrimonio del Fai (Fondo Ambiente Italiano), dista soltanto poche centinaia di metri dal cantiere dove si sta costruendo l’outlet: quale sarebbe il beneficio paesistico e ambientale per questo antico santuario? Persino la relazione tecnica dell’Ente Parco Agricolo Sud Milano era chiara: “Lo sviluppo massimo di altezza dei fabbricati sarà pari a 12 m. Si tratta quindi di un’opera importante dal punto di vista planovolumetrico che, a dispetto di ogni possibile mitigazione, è destinata a cambiare lo skyline dell’area, nonché a modificare in modo radicale la visuale dal punto di vista del Santuario”. Concludiamo riportando il giudizio complessivo dell’impatto della struttura evidenziato, nel medesimo documento, dall’Ente Parco Agricolo Sud Milano: “In generale, la presenza di grandi strutture di vendita in ambito agricolo è estranea ai rapporti che esistono tra gli elementi tipici del tipo di paesaggio e induce effetti estetico-percettivi legati alla sensazione di estraneità dell’opera al contesto, che si traduce nella perdita di valore paesaggistico dell’insieme”.
Non siamo contrari allo sviluppo, all’innovazione: ma è davvero nuovo costruire ancora outlet? Forse il commercio online potrà mettere la parola fine a questo insensato modo di concepire il progresso. (Foto ass. Parco Sud del 16.1.2016)