I sindaci all’unanimità
“Cancellazione del Parco Sud?
Regione dialoghi con il territorio”

Libertà è partecipazione, cantava Giorgio Gaber. E invece la Regione Lombardia tratta la cancellazione e accorpamento del Parco Sud in pieno periodo di ferie, nelle stanze “private”, senza ascoltare le voci dal basso. Proprio per cercare di farsi sentire, l’assemblea dei sindaci del Parco Sud, svoltasi questa mattina -18 settembre- nella sede di via Vivaio, ha votato all’unanimità la richiesta di essere quantomeno coinvolta nel processo legislativo della Regione, che Maroni sta portando avanti con un preoccupante e accelerato processo: il progetto di Legge “Disposizioni per la valorizzazione del ruolo istituzionale della città metropolitana di Milano”-passato in Giunta regionale solo il 29 giugno scorso- sarà infatti messo in votazione al Pirellone già il 29 settembre prossimo!
In particolare, i sindaci dell’assemblea, hanno messo l’accento sull’Art. 7 delle Disposizioni in cui, appunto, si propone l’unificazione del Parco Nord Milano con il Parco Agricolo Sud Milano “finalizzata alla realizzazione di un futuro Parco regionale metropolitano di Cintura Verde”, chiedendo lo stralcio di questo articolo.
“Un processo -come dichiarato da Michela Palestra, presidente dell’ente Parco Agricolo Sud Milano- avvenuto senza tener conto dei soggetti coinvolti e che porterà la Regione a governare il nuovo Parco”.

 

I sindaci all’unanimità
“Prima di decidere sulla cancellazione del Parco Sud
la Regione dialoghi con il territorio”

Libertà è partecipazione, cantava Giorgio Gaber. E invece la Regione Lombardia tratta la cancellazione e accorpamento del Parco Sud in pieno periodo di ferie, nelle stanze “private”, senza ascoltare le voci dal basso. Proprio per cercare di farsi sentire, l’assemblea dei sindaci del Parco Sud, svoltasi questa mattina -18 settembre- nella sede di via Vivaio, ha votato all’unanimità la richiesta di essere quantomeno coinvolta nel processo legislativo della Regione, che Maroni sta portando avanti con un preoccupante e accelerato processo: il progetto di Legge “Disposizioni per la valorizzazione del ruolo istituzionale della città metropolitana di Milano”-passato in Giunta regionale solo il 29 giugno scorso- sarà infatti messo in votazione al Pirellone già il 29 settembre prossimo!
In particolare, i sindaci dell’assemblea, hanno messo l’accento sull’Art. 7 delle Disposizioni in cui, appunto, si propone l’unificazione del Parco Nord Milano con il Parco Agricolo Sud Milano “finalizzata alla realizzazione di un futuro Parco regionale metropolitano di Cintura Verde”, chiedendo lo stralcio di questo articolo.
“Un processo -come dichiarato da Michela Palestra, presidente dell’ente Parco Agricolo Sud Milano- avvenuto senza tener conto dei soggetti coinvolti e che porterà la Regione a governare il nuovo Parco”.

Due parchi da maneggiare con cautela

Il tutto senza che ci siano state audizioni o incontri con gli attuali Enti gestori dei Parchi, con i comuni o con altri soggetti interessati, trascurando completamente le diversità delle due realtà verdi: il Parco Agricolo Sud (46.000 ettari), che nella sua mission istitutiva prevede la tutela, la promozione e il governo della funzione agricola unitamente alla sua governance fortemente “partecipata” (tali contenuti derivano in buona parte da una proposta di legge di iniziativa popolare che, negli
anni ’80, ha dato la spinta fondamentale e decisiva per l’istituzione del Parco Sud); il Parco Nord (644 ettari) che invece nasce per arginare la cementificazione in un’area fortemente atrofizzata e ridare uno spazio verde ai cittadini dei comuni di Milano Nord, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni.
Tutti d’accordo sul fatto che una razionalizzazione, ovvero un riordino istituzionale renda indispensabile ragionare su un’ipotesi di gestione comune di aree protette entro un unico parco di cintura, da affidare alla città metropolitana e ai sindaci. Ma che la Regione si muova in maniera così accelerata e senza “ascoltare il territorio che vive e conosce la realtà” rischia di aprire un periodo di pericoloso vuoto legislativo, conseguente, in particolare, all’abrogazione della legge istitutiva del Parco Sud, come previsto in questo Progetto di Legge.
Vedremo se la Regione riterrà di dare ascolto alla voce del territorio rappresentata da tutti i sindaci, tanto di destra quanto di sinistra, nonché di liste civiche che con voto unanime hanno sottoscritto il documento (vedi testo qui sotto) e cancellerà l’art. 7, per consentire una partecipata condivisione delle scelte.

 

Alla c.a
Roberto Maroni
Presidente Regione Lombardia
Raffaele Cattaneo
Presidente Consiglio regionale
Giulio Gallera
Sottosegretario con delega ai rapporti con la Città Metropolitana
Claudia MariaTerzi
Assessore all’ambiente, energia e sviluppo sostenibile
Fabio Altitonante
Componente Commissione territorio e infrastrutture ambiente e protezione civile
E p.c. i Consiglieri regionali

Egregio Signor Presidente Regione Lombardia,

noi Sindaci della città Metropolitana di Milano firmatari del presente documento nelle scorse
settimane abbiamo letto con vivo stupore le “Disposizioni per la valorizzazione del ruolo istituzionale
della città metropolitana di Milano…” approvate nelle settimane scorse dalla Giunta di Regione
Lombardia.
In particolare abbiamo prestato molta attenzione all’Art. 7 delle Disposizioni in cui si propone
l’unificazione del Parco Nord Milano (PNM) con il Parco Agricolo Sud Milano (PASM) finalizzata alla realizzazione di
un futuro “Parco regionale metropolitano di Cintura Verde”.
Noi osserviamo criticamente che un’ipotesi siffatta è sbagliata nel metodo così come nel merito.
Sbagliata nel metodo perché, tenendo conto del numero di Comuni direttamente coinvolti in una
decisione del genere (61 Comuni del PASM e 6 del PNM, ovvero Milano, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni), nessuna Amministrazione Comunale è stata contatta, interpellata e coinvolta, ascoltata e sentita per esprimere un parere riguarda la Vostra ipotesi di unificazione dei 2 Parchi. Riguardando la vita dei nostri territori ci saremmo aspettati per lo meno un incontro informativo/consultivo prima di arrivare a decisioni così importanti.
Ma ancora di più la scelta che è stata portata avanti è sbagliata nel merito. La natura, la ragione costitutiva dei due soggetti coinvolti è decisamente diversa:
Innanzitutto il PASM “… in considerazione della prevalente vocazione agro-silvo-colturale del territorio a confine con la maggior area metropolitana della Lombardia, ha come finalità quelle de:
a) la tutela e il recupero paesistico e ambientale delle fasce di collegamento tra città e campagna, nonché la
connessione delle aree esterne con i sistemi di verde urbani;
b) l’equilibrio ecologico dell’area metropolitana;
c) la salvaguardia, la qualificazione e il potenziamento delle attività agro-silvo-colturali in coerenza con la
destinazione dell’area;
d) la fruizione colturale e ricreativa dell’ambiente da parte dei cittadini.
Le attività agro-silvo-colturali sono assunte come elemento centrale e connettivo per l’attuazione delle finalità
indicate al comma precedente.”  (da Art. 2 – Legge Regionale 24 del 23 aprile 1990).
Va inoltre fatto notare che il territorio del PASM è prevalentemente costituito da suoli privati (campi agricoli) e che i 61 Comuni del Parco non contribuiscono direttamente alle spese di gestione del PASM stesso.
Il Parco Nord Milano, invece, oltre a coinvolgere un numero più limitato di Comuni (n. 6), ha tra i suoi scopi soprattutto quello di riqualificare i quartieri della periferia nord di Milano, e successivamente (nel 1975) è stato designato da Regione Lombardia quale Parco Regionale [legge regionale 78 del 11/06/1975].
Dal suo Statuto si legge che “l’Ente ha lo scopo di tutelare e valorizzare le risorse ambientali e paesaggistiche del Parco Nord Milano, area protetta regionale classificata quale parco di cintura metropolitana, mediante progettazione, realizzazione e gestione del Parco stesso e fornitura al pubblico dei servizi ambientali idonei e compatibili.”  (Art. 2).
Il PNM, a differenza del PASM, gestisce aree pubbliche e i Comuni aderenti contribuiscono direttamente alle spese di gestione del Parco stesso.
Quanto sopra rende quantomeno lampante il fatto che la natura giuridica, oltre che funzionale, dei due Enti siano decisamente differenti e non ci sia alcun elemento di affinità se non il loro titolo costitutivo (entrambi sono “Parchi”).
Inoltre, mentre il PNM ha una forte valenza programmatoria/di pianificazione territoriale che
riguarda l’assetto urbanistico e funzionale dell’intera area, il PASM ha sicuramente tra i suoi scopi un’elevata valenza agricola di tutela e valorizzazione che si associa ad una forte promozione dell’intero patrimonio colturale e culturale di cui i nostri territori sono ricchi.
Non riteniamo efficace che due realtà così distanti e differenti siano volontariamente accorpate in un’unica struttura funzionale i cui punti di raccordo sono difficili da trovare, quantomeno non attraverso un disegno di legge, tempi contingentati e senza il coinvolgimento dei territori.
Noi Sindaci firmatari di questo documento non siamo pregiudizialmente contrari ad un nuovo sistema di governance, ma crediamo profondamente che un disegno di legge come questo, che modifica sostanzialmente delle realtà territoriali che hanno assunto forti caratteri d’identità, andasse valutato e costruito con le Amministrazioni e le realtà territoriali coinvolte, o almeno condiviso.
Pertanto con la presente i Sindaci firmatari del presente documento chiedono all’Amministrazione Regionale da Lei presieduta l’intero stralcio dell’Art. 7 delle Disposizioni per consentire così un percorso di condivisione più ampio finalizzato a riscrivere con gli enti territoriali coinvolti l’Art. stesso.
I 61 Comuni del PASM rivendicano tutti con forza la necessità di continuare a rappresentare un Parco in grado di esprimere la sua completa vocazione agricola.
In questi ultimi 15 anni dalla costituzione del PASM, grazie anche alla presenza del Parco questi 61 Comuni hanno saputo conservare il loro suolo e promuovere e valorizzare il loro territorio al servizio di tutta la Città Metropolitana.
Milano, 18 Settembre 2015

I sindaci all’unanimità “Prima di decidere sulla cancellazione del Parco Sud la Regione dialoghi con il territorio”

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