Cacciatori, vecchietti agguerriti
contro animaletti indifesi.
E rifiutano limiti alla mattanza
Attualmente, la maggior parte dei cacciatori ha un’età compresa tra i 65 e i 78 anni, e l’età media è in aumento. Risiedono soprattutto in Toscana dove sono circa 100mila, in Lombardia se ne contano circa 75mila. Secondo un nuovo studio condotto da Bird Life International, ogni anno vengono abbattuti illegalmente 25 milioni di uccelli che sorvolano il Mediterraneo. L’ Italia, con 5,6 milioni di uccelli all’anno è al secondo posto in classifica , mentre al vertice si trova l’Egitto, con 5,7 milioni. Ma quest’anno c’è una novità che fa infuriare i cacciatori e minacciano di marciare verso Bruxelles…
Cacciatori, vecchietti agguerriti
contro animaletti indifesi.
E rifiutano limiti alla mattanza
Attualmente, la maggior parte dei cacciatori ha un’età compresa tra i 65 e i 78 anni, e l’età media è in aumento. Risiedono soprattutto in Toscana dove sono circa 100 mila, in Lombardia ce ne sono 75mila e 70mila in Emilia Romagna, 40mila in Piemonte, 45mila nel Veneto e 55mila nel Lazio; in Campania e in Sardegna sono 45mila per regione, mentre in Umbria 40 mila (fonte: elaborazione Coldiretti, su dati Istat e Federcaccia). Secondo un nuovo studio condotto da Bird Life International, ogni anno vengono abbattuti illegalmente venticinque milioni di uccelli che sorvolano i paesi del Mediterraneo. La maglia nera spetta all’Egitto, sono circa 5,7 milioni gli uccelli che annualmente perdono la vita solcando il cielo egiziano. Al secondo posto in questa triste classifica troviamo l’Italia: l’organizzazione conservazionista ha stimato che nel nostro Paese vengono uccisi circa 5,6 milioni di uccelli all’anno.
Finalmente il Senato boccia l’utilizzo dei roccoli per la cattura di richiami vivi da utilizzarsi per la caccia
Quello che è accaduto al senato -si legge in una nota del sito dell’associazione cacciatori lombardi- che ha sancito la chiusura dei roccoli, è un colpo dritto al cuore alle cacce tradizionali. ACL chiederà all’Assessorato Agricoltura di Regione Lombardia, retto da Gianni Fava, di sospendere la banca dati richiami vivi, ciò in attesa di un chiarimento e motivata dal fatto che il censimento dei richiami ed il relativo data base è stato giustificato come unica condizione per il funzionamento degli impianti di cattura.
Legambiente, Lipu e l’intero mondo animalista sono in festa e inneggiano al Ministro dell’Ambiente Galletti al quale è andato il loro ringraziamento. Il Signor Ministro Galletti, con la supervisione di ISPRA, che è alle sue dipendenze, ha cominciato a stringere il nodo scorsoio alla caccia tendendo a sopprimerla per asfissia.
L’altro Ministro, il bergamasco Martina, con delega alla caccia, è stato a guardare la fine dei roccoli, della “polenta e osei” e dello spiedo bresciano, intento come è al Guiness dei primati della pizza Napoletana e del Food Act… Dobbiamo aprire al più presto un tavolo con il Governo e l’Europa. Dovrà essere una prova di forza, non dobbiamo abbassare la guardia né tantomeno farci prendere dalla rassegnazione. Dobbiamo fare fronte comune con i cacciatori Francesi, a difesa delle cacce tradizionali, recandoci a Bruxelles ed avere un’audizione in Commissione. E’ a Bruxelles che ci giocheremo il futuro della nostra passione, senza escludere un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Nel frattempo chiederemo l’elenco dei votanti di Camera e Senato e li renderemo pubblici per conoscenza.
BRUXELLES RIVOGLIAMO I NOSTRI DIRITTI, concludono a lettere capitali i cacciatori lombardi.
E l’assessore della Regione Lombardia Fava, scrive a Galletti
I pareri di ISPRA e, in particolare modo, la recente modifica apportata con Legge europea alla legge nazionale sulla caccia (L. 157/92) rischia di mettere la parola fine all’utilizzo dei roccoli per la cattura di richiami vivi da utilizzarsi per la caccia. Partendo da questa constatazione l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava ha preso carta e penna e ha scritto formalmente (il 19 agosto) al ministro Gian Luca Galletti chiedendo un incontro urgente per chiarire, si legge nella lettera, “se e quali siano gli spazi attraverso i quali questa amministrazione (Regione Lombardia) può legittimamente autorizzare l’attività di cattura svolta dai roccoli e quali siano le azioni che il Governo intende porre in essere per salvaguardare i roccoli, come strutture di elevato valore paesaggistico-ambientale, e le attività tradizionali che in essi si svolgono, a tutela del mondo venatorio e di una pratica venatoria tradizionale. La situazione è grave -sottolinea Fava- la mancata attivazione dei roccoli porterebbe nel tempo a conseguenze devastanti. In primo luogo i roccoli, meravigliose opere dell’ingegno umano che caratterizzano il paesaggio rurale lombardo, andrebbero irrimediabilmente in decadenza. In secondo luogo la mancata attivazione di suddetti impianti comporterebbe l’oggettiva impossibilità di approvvigionare i cacciatori lombardi con richiami vivi e quindi la scomparsa, nel tempo, della caccia da appostamento in Lombardia.”
Noi stiamo dalla parte degli animali. Ci aspettiamo che Galletti, coerentemente, mantenga la decisione presa.