Centro-destra vota compatto in commissione regionale
la proposta di legge-scippo
ma sindaci e cittadini non ci stanno
6 novembre 2022. Terminati in un binario morto i tentativi di mediazione per arrivare a un accordo su una
legge condivisa di riorganizzazione del Parco Agricolo Sud Milano, la maggioranza di centrodestra tira dritto
in commissione regionale e approva un testo che darà alla Regione uno strapotere mai visto. Tanto per
focalizzarci sui soli punti più eclatanti: alla giunta regionale spetterà la nomina del Direttore del Parco (in
tutti gli altri parchi regionali la nomina è competenza del Presidente del Parco) e nel consiglio di gestione saranno
inseriti due consiglieri nominati dalla Regione (negli altri Parchi vi è un unico rappresentante).
Questa riorganizzazione produrrà risultati potenzialmente devastanti. “Un direttore così nominato
prenderà le direttive dal Presidente del Parco o dal Governatore della Lombardia? -si chiede Renato
Aquilani, rappresentante delle associazioni ambientaliste nell’Ente Parco- Non è una domanda da poco,
vista la logica di sviluppo che la Regione persegue, basata sulla distruzione di territori agricoli per far posto
ad autostrade e poli logistici”.
Il territorio non ci sta
Determinante sarà il voto definitivo in aula del Consiglio regionale. La consigliera Elisabetta Strada, della
lista d’opposizione Civici Europeisti, ha ottenuto che la discussione del progetto di legge non avrà tempi
limitati. Tutti i gruppi d’opposizione avranno la possibilità di presentare emendamenti migliorativi.
E’ la speranza di tanti sindaci e cittadini del Parco Sud, che vogliono far sentire le loro voci, con comunicati,
prese di posizioni e, perché no, con un presidio sotto il Pirellone, in concomitanza con la discussione in aula.
Intanto si è fatto sentire il comitato promotore di una petizione che, contro il progetto di legge, ha raccolto
questa estate quasi 4mila firme. Nel documento, intitolato significativamente GIU’ LE MANI DAL
PARCO AGRICOLO SUD MILANO, si legge “Siamo di fronte a un’ingerenza regionale nella gestione ordinaria
del Parco, che non trova riscontro in nessun altro parco regionale…. e che respinge le richieste delle migliaia
di cittadini che hanno firmato questa ed altre petizioni, dei 43 sindaci (il 70%) dei comuni interessati e della
totalità dei municipi di Milano inclusi nel Parco”.
Seguiremo passo passo le prese di posizione, gli aggiornamenti e i preparativi del presidio.
Occhio al nostro sito per ogni aggiornamento. Non arrendiamoci!
Per chi volesse firmare la petizione, ecco il link