Riorganizzazione o indebolimento del Parco Sud?
Cosa ne pensa la nostra Associazione
del progetto di legge regionale Lucente
13 novembre 2020. Dopo aver descritto il pensiero dei proponenti e dei diversi attori istituzionali, è ora di dire la nostra sul progetto di legge del consigliere Franco Lucente (FdI).
Il documento che segue analizza e mette in luce le criticità del progetto, elementi che porteremo all’attenzione dei consiglieri dell’VIII Commissione regionale quando saremo chiamati a esprimere il nostro parere (abbiamo infatti chiesto, come altre associazioni regionali e locali, un’audizione). Confidando che le nostre posizioni siano recepite.
Posizione dell’Associazione per il Parco Sud Milano sul Pdl 106
• La gestione del Parco Agricolo Sud Milano da parte di Citta Metropolitana (CM) rappresenta un limite all’esplicazione dei propri compiti di tutela e, ancor di più, di sviluppo del suo territorio. Nei fatti il Parco è limitato nella propria funzionalità dalle debolezze strutturali di CM.
• Quindi la proposta di costituire un nuovo ente parco, con completa autonomia finanziaria e funzionale, potrebbe essere utile per rilanciare il Parco con una gestione forte e motivata. Per contro riteniamo che la forma consortile incentrata sui Comuni non sia la soluzione più adatta alla specificità del Parco Sud. Riteniamo al contrario che Città Metropolitana di Milano debba in ogni caso detenere un adeguato potere di indirizzo in ragione della sua adeguata taglia territoriale. D’altra parte ciò è in linea con lo Statuto di Città Metropolitana che a suo tempo ottenne anche l’assenso da Regione Lombardia.
Una gestione del Parco totalmente dipendente dall’assemblea dei Comuni rischia altresì una rappresentazione frammentata delle necessità del territorio: al contrario è necessario un ruolo attivo di CM, Ente che, per sua natura, ha una “visione vasta” del territorio nella sua complessità.
Queste considerazioni ci portano a ritenere che la proposta di governance contenuta nel PdL 106 presenti dei gravi rischi di peggiorare l’attuale situazione del Parco.
• Un’altra “dimenticanza” del Pdl è il ruolo delle associazioni ambientaliste nella governance del PASM: dall’attuale contesto di un proprio rappresentante nel Consiglio Direttivo, con diritto di voto, si passerebbe a una figura che partecipa all’Assemblea dei Sindaci senza diritto di voto. Un vero declassamento immotivato, visto il ruolo propositivo e fattivo del nostro rappresentante in questi 30 anni di governo del PASM. Lo stesso dicasi per il rappresentante delle associazioni agricole.
• Pur convenendo sulla necessità di una revisione del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Sud, riteniamo profondamente sbagliato il contenuto del proposto art. 174 ter. Non è infatti condivisibile l’imposizione ex lege della revisione del PTC: sono altre le sedi in cui eventualmente rivendicare tale necessità. Il PTC è lo strumento gestionale “principe” di qualsiasi ente parco, ente che deve essere completamente libero di deciderne le eventuali varianti, ovviamente nel solco delle norme quadro della legge regionale 86/1983. Pertanto chiediamo l’abrogazione dell’art. 174 ter.