Votata all’unanimità la legge
di riordino delle GEV in Lombardia
Ma saranno veramente libere di agire?

21 maggio 2020. La nuova legge che mette mano al corpo regionale delle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) è stata approvata in Consiglio regionale. L’unanimità ottenuta in aula rappresenta un punto a favore dell’assessore all’ambiente Raffaele Cattaneo: “Dopo 15 anni – dichiara l’assessore regionale – era necessario rilanciare queste figure”. Ed ecco, tra l’altro, ripristinata la giornata delle Guardie Ecologiche Volontarie, come segno tangibile dell’affetto e riconoscenza per il loro impagabile lavoro.
Tutto bene, quindi? A sentire i diretti interessati, mica tanto. Perché, negli aspetti operativi cruciali, la legge demanda le modalità agli enti che le gestiscono (province, parchi, comunità montane e Città Metropolitana di Milano) che in diversi casi –eclatante quello della provincia bresciana- pongono dei seri limiti all’operare dei volontari. Ad esempio, una guardia deve preavvertire con giorni d’anticipo l’orario della sua presa servizio: e, se per caso vede uno scarico abusivo di rifiuti mentre sta portando a spasso il cane, che fa? Si volte dall’altra parte e si allontana? Altro caso, per ora anch’esso solo bresciano, è l’impedimento alle GEV di effettuare controlli speditivi sui luoghi dei reati ambientali. Ovvero, la guardia dovrebbe solo redigere il verbale e poi passare le carte agli uffici.

Tutto dipenderà dai regolamenti

“Abbiamo voluto mantenere un impianto sussidiario, favorendo l’organizzazione dal basso del lavoro, in collaborazione con gli enti gestori – prosegue l’assessore -. Abbiamo voluto sostenere la partecipazione dei cittadini alla difesa del patrimonio naturale. Inoltre, viene riconosciuto fondamentale il ruolo delle GEV nelle attività di educazione ambientale, di formazione, di custodia della natura e di vigilanza della tutela dell’ambiente”.
Tutto condivisibile, se non che –nel delegare in basso le modalità di lavoro- si rischia di assumere un’impostazione troppo burocratica di alcuni uffici che, con la loro gestione, porta al disincentivare i volontari.
Per l’entrata in servizio non dovrebbe essere necessario attendere giorni per il permesso. E, per meglio chiarire i disservizi conseguenti all’impostazione “bresciana” sui controlli speditivi, ci rifacciamo a casi concreti e recenti.
Le nostre sentinelle del Parco Sud avevano trovato dei pezzi di carrozzeria lungo il ciglio di una strada di Assago e avevano allertato le GEV. Insieme, hanno scoperto l’impronta di una targa: da lì, con un paio di telefonate, sono riuscite a rintracciare il proprietario dell’auto e, tramite lui, il carrozziere “sporcaccione”, che è stato sanzionato. Ma senza questa minima indagine speditiva, il carrozziere starebbe ancora libero di sporcare il territorio con i suoi rifiuti.
Per concludere, attendiamo di capire come questa legge verrà realmente applicata, per il bene delle Guardie, dei cittadini e del territorio.

GEV Lombardia: valorizzate o disincentivate?
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