Consumo di suolo motore dello sviluppo?
Il Sindaco di Melegnano ancora ci crede
e punta sul progetto delle patatine San Carlo
23 aprile 2020. Articoli come quello apparso su Il Cittadino di Lodi del 17 aprile scorso ti riportano alla giovinezza, alla Milano da bere e al mito della crescita infinita. Il virgolettato di Rodolfo Bertoli, sindaco di Melegnano, che apre il servizio del quotidiano, sembra tratto da un manifesto futurista: “Con le previsioni più ottimistiche che parlano di quasi mille posti di lavoro, la rivoluzione industriale con il colosso delle patatine San Carlo potrebbe fare da volano per il rilancio di Melegnano dopo l’emergenza coronavirus”. Ma l’Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio del Sud Est Milano non ci sta e, con un articolato comunicato, rintuzza le idee retro-sviluppiste del primo cittadino.
Falsa ripartenza
L’area oggetto dell’operazione, con un’estensione di oltre 200mila metri quadrati, è già di proprietà della San Carlo, e si trova lungo via Landriano, delimitata sugli altri lati dall’A1, dalla Tav e da via Carpiano. Alla società San Carlo devono essere spianate tutte le porte: “Dopo aver già approvato il piano viabilistico propedeutico ai vari insediamenti -prosegue Bertoli- abbiamo iniziato a discutere con gli operatori i singoli progetti, che avranno una serie di punti forti ben definiti”. Mancano solo la banda e le majorettes, ma forse si aspetta l’inaugurazione, insieme a un mega-aperitivo con le patatine del noto marchio a fare da contorno al beveraggio.
Bontà sua, il sindaco nell’articolo ribadisce “il suo secco no alla logistica tout-court”: come se il fatto che questa funzione sia accompagnata da attività produttive e terziarie non comporti sconquassi, rubando un ulteriore 10% di suolo disponibile, a un comune dove attualmente le aree urbanizzate coprono il 60% della superficie.
Affermazioni pericolose
Le associazioni ambientaliste del territorio, riunite nell’Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio del Sud Est Milano (*), non ci stanno e hanno ribattuto a muso duro.
“Un’affermazione alquanto pericolosa -si legge sul comunicato- non solo perché promuove un intervento che avrà un impatto molto pesante sul territorio, ma anche, e soprattutto, perché si fa passare l’idea che l’unica via per risollevare il nostro paese dalla crisi che stiamo vivendo sia ancora e sempre lo sviluppo incontrollato, senza tenere conto dell’ambiente. Nella fase 2 Liberi tutti… Spiace leggere che la riqualificazione di interi quartieri della città venga fatta a spese del suolo, un prezzo di cui le future generazioni ci chiederanno conto”.
Nel documento si fa poi esplicito riferimento al collegamento tra la propagazione del virus e l’inquinamento: “E allora fa stupore l’esultanza con cui si accoglie nel territorio nuovo traffico, nuovi fumi e nuove logistiche. Già perché mentre il sindaco ribadisce un secco no alle logistiche ci informa anche che la logistica ci sarà”. Il Covid-19 rischia perciò –paradossalmente- di essere l’apripista a un tipo di crescita sbagliata e sorpassata, caratterizzata da “mille problemi che abbiamo creato con lo sviluppo incontrollato, il costante assalto alla natura, la distruzione di biodiversità, la negligente disattenzione alla bellezza e l’indifferenza alle condizioni di salute nostre e dell’ambiente”.
Certo, l’iter del progetto è troppo avanzato per bloccare tutto, ma dall’Osservatorio si fa sapere che ci si impegnerà a far sì che questi insediamenti siano il meno impattanti possibili. Per raggiungere questo obiettivo si userà ogni accorgimento a disposizione, pretendendo e verificando che il processo produttivo sia virtuoso e non inquinante, e si chiederanno opere di compensazione e di mitigazione ambientale anche oltre il massimo dovuto. “Ci impegniamo inoltre a bloccare ogni ulteriore consumo di suolo e metteremo dunque mano in quest’ottica al piano delle opere”.
Una dichiarazione chiara ed esplicita, che speriamo aiuti questo sindaco a uscire dai ragionamenti triti di uno sviluppo insostenibile e a puntare verso politiche tese al benessere dei propri cittadini.
(*) L’Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio del Sud Est Milano è un organismo composto da Italia Nostra, Legambiente, WWF, Slow Food, DESR, Libera, Amici di Carlotta, Comitato Tilt Vizzolo, Greensando, Comitato Stop alla logistica Sordio-San Zenone, Vivai ProNatura e Associazione per il Parco Sud Milano.