Oggi la giornata mondiale dell’acqua.
L’appello dei geologi: “Disservizi e rete oblsoleta”
L’Italia maglia nera in Europa
Oggi 22 marzo è la Giornata mondiale dell’Acqua – con il tema “Natura e cambiamento climatico” – e per l’occasione il Consiglio nazionale dei Geologi (Cng) chiede, in una nota, un Testo unico che tuteli questa risorsa “certamente la più preziosa per le generazioni future. È un bene inalienabile ma non inesauribile, da non sprecare e da salvaguardare”.
“In Italia, in questi giorni di emergenza sanitaria a causa del Covid-19, le temporanee sospensioni e/o limitazioni dovute ai disservizi di una distribuzione obsoleta e molto spesso irrazionale, tendono ad evidenziare più che mai l’importanza di un bene che troppo spesso diamo per scontato”. Il sistema idrico e i servizi igienico-sanitari sono determinanti per lo sviluppo socio-economico, per la sicurezza alimentare, per la tutela dell’ambiente, ovvero per la salute, il benessere e la produttività di qualsiasi comunità, fa sapere il Cng.
“Gli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti negli ultimi anni, che portano ad alluvioni e siccità, rendono l’acqua disponibile all’uomo meno abbondante, sempre più inquinata e di difficile gestione. Per tali motivi, la salvaguardia di questa indispensabile risorsa, laddove presente in abbondanza oggi, appare prioritaria e non più procrastinabile – spiega Arcangelo Francesco Violo, segretario Cng e coordinatore della Commissione Risorse idriche del Consiglio – Aumentare l’efficienza idrica in tutti i settori ed attuare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli sono tra le azioni strategiche prioritarie a livello nazionale, come evidenziato anche dal recente Rapporto dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile”.
A tal proposito ed in riferimento al nuovo percorso di revisione della normativa vigente sulle acque, intrapreso dal Parlamento Italiano, la Commissione Risorse idriche del Cng auspica che questo processo possa costituire l’occasione per chiarire e semplificare la suddivisione delle competenze tra i molteplici enti, oltre che per riordinare quella parte di normativa che riguarda l’uso delle acque e il rilascio delle concessioni, abrogando norme obsolete e armonizzandole possibilmente in un testo unico. Si ritiene, infatti, che “un testo unico sull’acqua e sul ciclo integrale che essa compie” sia cruciale per un’operativa gestione quantitativa e qualitativa delle acque come bene pubblico, da tutelare per le future generazioni. “È necessario che la norma, per le procedure di concessione, fissi tempi certi e più brevi degli attuali, in modo da eliminare le lungaggini burocratiche e la mancanza di certezze per gli operatori”, afferma il coordinatore della Commissione Risorse idriche del Cng.
“Nel settore delle acque sotterranee, la mancanza di tempi certi e ragionevoli, unitamente a una scarsa cultura dell’acqua come bene comune – aggiunge – ha favorito il diffondersi di prelievi abusivi tramite pozzi, con conseguenti danni economici per il mancato introito dei canoni ma soprattutto ambientali per opere costruite nel sottosuolo senza un’adeguata valutazione e direzione geologica, oltre che una distorsione del mercato a favore delle ditte meno qualificate.
La nuova norma deve favorire la conoscenza delle risorse, il loro monitoraggio e il loro corretto sfruttamento e utilizzo”, conclude il geologo.
Un appello condiviso dalle associazioni Spreco Zero insieme a Last Minute Market che denunciano: Italia il maggiore prelievo di acqua per uso potabile pro capite tra i 28 Paesi dell’Unione europea, 156 metri cubi per abitante nel 2015 (Istat) ed è perciò maglia nera in vista degli Obiettivi Onu 2030.
In occasione delle giornata mondiale, anche Kethane e la Rete a difesa delle fonti e del diritto umano all’acqua hanno notificato le proprie richieste al presidente del consiglio Giuseppe Conte: chiedono un decreto legge che autorizzi l’allaccio alla rete idrica a chi abbia trovato riparo di fortuna o viva in insediamenti informali. “Il ministero della Salute – si legge nell’appello – prescrive di lavare le mani di frequente per difendersi dal covid-19. Senz’acqua è impossibile per decine di gruppi e famiglie vulnerabili con bambini, anziani, disabili e malati gravi. In italia tra senzatetto, richiedenti asilo e comunità rom in insediamenti informali sono oltre 60mila persone e gran parte è concentrata al nord”. All’appello hanno aderito tra gli altri Paolo Maddalena, già vicepresidente della Corte Costituzionale, lo scrittore Moni Ovadia, il professore Riccardo Petrella, Rosario Trefiletti del Centro consumatori italia, Pax christi e l’Associazione Peppino Impastato oltre a politici e numerosi cittadini.
(da La Repubblica)