Castelli, rocche, abbazie
con panorami di natura e storia che rivive
ecco San Giuliano e i suoi borghi
Situato a sud-est di Milano, il comune conta quasi 39.000 abitanti (al 31-12-2019) ripartiti tra il nucleo urbano principale e le sue numerose frazioni: Borgolombardo, Carpianello, Civesio, Mezzano, Pedriano, Cologno, Sesto Ulteriano, Viboldone e Zivido. San Giuliano Milanese ha un’estensione di 30,71 kmq, di cui 22,78 nell’area del Parco Agricolo Sud Milano.
Il nucleo principale del comune si sviluppa attorno all’importante arteria stradale via Emilia. Ad amministrare il comune è una giunta guidata da Marco Segala.
Da vedere
Abbazia di Viboldone
Edificata ad opera dei Frati Umiliati, che nel 1176 si insediarono a Vico Boldonis (oggi corrispondente alla frazione Viboldone), fu una delle prime Case dell’Ordine e certamente una delle più celebri degli Umiliati, poiché rappresenta un esempio caratteristico del ricco complesso conventuale Humiliatorum. Nel 1571, tuttavia, l’ordine subì la scomunica papale ad opera di Pio V, che ne sanciva lo scioglimento a causa di un presunto decadimento di quei valori morali che ne avevano ispirato la fondazione. L’abbazia, che all’epoca esercitava un controllo esteso su gran parte dei terreni circostanti, fu quindi oggetto di vari passaggi di proprietà, sino a quando, dopo il XIII secolo, divenne proprietà della nobile famiglia guelfa dei Brivio. Oggi vi risiede una comunità di monache benedettine, dedite al restauro di codici e libri antichi.
La facciata è a capanna, caratteristica per le bifore aperte sul cielo, con tessitura muraria in mattoni a vista, solcata da due semicolonne che la tripartiscono, con decorazioni di pietra bianca.
Il portale è in marmo bianco. Ai lati, due nicchie gotiche racchiudono le statue dei santi Pietro e Paolo. Il portone della chiesa è di legno scuro, decorato con grandi costoloni lignei e grossi chiodi, e risale all’epoca della costruzione della facciata. In esso è ricavato un piccolo portoncino che è usato per l’ingresso in chiesa.
Originale è il campanile, a cono cestile, che si innalza sopra il tiburio della chiesa, secondo la tradizione cistercense. Esso richiama l’impianto cromatico e decorativo della facciata, con cornici in cotto e archetti alla base delle bifore e delle trifore sormontate da oculi. L’impianto della chiesa è a sala rettangolare, a tre navate di cinque campate ciascuna, inquadrate in archi trasversali a sesto acuto. Prima campata in stile romanico e le successive, realizzate nel corso del Duecento, in stile gotico con colonne in cotto che sorreggono alte volte a crociera. La chiave di volta, al centro delle crociere, è circondata da spicchi racchiusi in un cerchio, con i colori dell’arcobaleno, segno dell’amicizia di Dio con gli uomini. Le colonne che scandiscono le navate sono in laterizio, con capitelli dello stesso materiale.
Sorprendente la preziosità e la bellezza dei numerosi affreschi che rivestono l’interno quasi per intero, ritenuti tra i più importanti e belli realizzati nel 1300 nell’Italia settentrionale e di chiara influenza giottesca.
Viboldone è uno dei tanti borghi di grande fascino, ma l’incuria politica ne ha “dimenticato” l’esistenza, lasciandola pian piano inghiottire dal degrado.
Rocca Brivio
L’appellativo di Rocca deriva dal fatto che, in origine, la costruzione fu uno dei baluardi difensivi eretti lungo la strada Milano-Lodi nell’alto Medioevo, epoca delle guerre che opposero il comune di Milano a quello di Lodi. L’attuale struttura risale al XVII secolo, quando, per volere dei marchesi Brivio venne edificata sulle rovine del castello preesistente. Fu al centro di importanti episodi bellici: la Battaglia di Marignano del 1515 e l’ingresso trionfale a Milano di Napoleone III, come anche quello di Vittorio Emanuele II in seguito alla vittoria conseguita sugli austriaci nel 1859.
In occasione di “Ritornano i Giganti”, arrivata lo scorso anno alla 28esima edizione, ancora una volta la frazione di Zivido si è trasformata in un borgo rinascimentale con allestimento di armature, antichi mestieri, sfilate, giochi e danze in costume. Tra musici, sbandieratori e proposte gastronomiche a tema, il pubblico ha potuto rivivere l’atmosfera e le suggestioni del 1515, anno in cui nelle campagne del Sud Milano si combatté la battaglia di Marignano, nota anche come battaglia dei Giganti per la violenza degli scontri e l’elevato numero di morti che restarono sul campo. Il 13 e 14 settembre di quell’anno, proprio nel territorio di San Giuliano, i francesi di Francesco I, aiutati dai lanzichenecchi, riuscirono ad avere la meglio sugli svizzeri e ad assicurarsi così il controllo strategico del Ducato di Milano.
Da anni teatro di mostre, concerti e vari eventi di grande valore artistico, Rocca Brivio è attualmente un bene pubblico (di proprietà dei comuni di S. Giuliano, S. Donato e Melegnano, insieme a Capire Holding e all’associazione Amici di Rocca Brivio: la scarsa competenza politica sta puntando a mettere all’asta questo gioiello per “offrirla” a privati).
Dal punto di vista architettonico, Rocca Brivio è costituita da un palazzo barocco edificato con uno schema piuttosto elaborato: la parte a nord-ovest ospita una cappella gentilizia, ricca di stucchi e dorature tipicamente secentesche. L’ingresso presenta un grande portale con cancello in ferro battuto di splendida fattura, opera di un artigiano melegnanese del 1700, adorno di volute e arabeschi.
Cascina Carlotta L’azienda agricola, da generazioni, è di proprietà della famiglia Viganò. Situata nella frazione Zivido, è una delle cascine storiche di San Giuliano. Ospita, nell’ala più antica del complesso e all’interno della vecchia scuderia, il Museo della Civiltà Contadina, allestito nel 1979 ad opera dalla signora Luisa Carminati Viganò. Qui è esposta una ricca collezione di oggetti dell’800 e del ‘900, che testimoniano il lavoro e la vita in cascina. La ricostruzione degli ambienti storici è, inoltre, accompagnata da una straordinaria rassegna di disegni, in cui la fondatrice spiega quanto esposto. Si organizzano visite guidate su appuntamento, da concordare con la famiglia proprietaria. Attualmente è in corso una trattativa con diversi enti per trasferire questo patrimonio storico rurale.
Chiesa della Natività di Maria Si trova nella frazione Zivido, dove è stata costruita nel 1467: è un classico esempio di architettura in stile romanico. Ricca di testimonianze storiche, ospita al suo interno alcune lapidi dedicate a nobili francesi, mentre l’esterno è caratterizzato da una lapide sepolcrale d’epoca romana e dal monumento ai caduti, opera dello scultore ticinese Joseph Besta. Nella cripta sono conservati i resti di molti caduti della Battaglia dei Giganti.
Sentiero dei Giganti Percorso ciclopedonale in gran parte sterrato è lungo circa 5 km e collega San Giuliano e Melegnano, snodandosi attraverso il Parco Agricolo Sud Milano. È così definito perché ricade nell’area che fu teatro della cosiddetta Battaglia dei Giganti, combattuta il 13 e 14 settembre del 1515 a Zivido: qui, ogni anno si celebra una festa con rievocazione storica. Il percorso tocca parchi e cascine storiche del territorio, tra cui Cascina Carlotta, Cascina Santa Brera, Cascina Cappuccina, Rocca Brivio e il Bosco di Montorfano (Melegnano).