Semaforo verde dal PGT di Milano
per le istanze di Cascina Basmetto: salve le aree agricole
e diritti edificatori trasferibili in altri terreni della città
9 ottobre 2019. Buone notizie su Basmetto, una delle poche cascine in attività tra Milano e Rozzano. Le controdeduzioni del PGT (Piano di Governo del Territorio) di MiIano hanno accolto, almeno parzialmente, le osservazioni predisposte dall’omonimo Comitato e dal DAM (Distretto Agricolo Milanese), sottoscritte anche dalla nostra e altre associazioni ambientaliste, tese a bloccare la costruzione di palazzine di 7 piani al posto delle risaie, attaccate alla struttura agricola. Progetti basati su diritti edificatori vecchi di decenni, quando lo sviluppo urbanistico era il credo, e l’agricoltura e il verde fungevano da terra di conquista.Entrando nel merito, nelle norme di attuazione di quest’area è stata aggiunta la seguente frase: “il diritto edificatorio potrà essere anche parzialmente trasferito in altre aree del territorio comunale che saranno definite nella fase di attuazione del Piano attuativo”. Non è la cancellazione dei diritti edificatori, ma si persegue la via di spostarli in aree più urbanizzate. Inoltre, sono del tutto cancellate dal Piano attuativo le pertinenze della cascina vincolate, ovvero il giardino e gli orti adiacenti. Infine, il Cavo Basmetto Minore -roggia fondamentale per l’attività agricola della cascina- viene inserito nel reticolo idrografico del PGT: sembra un’inezia, ma abbiamo visto troppo spesso rogge “dimenticate” e tombinate, sino a diventare tratti di fognatura.
Giudizio positivo quindi dal Comitato Basmetto: “Abbiamo comunque ottenuto un risultato importante, rispetto al PGT del 2010 i terreni della Cascina Basmetto hanno ritrovato la loro dignità di aree agricole –commenta Sonia Ferrari del comitato-. Con il limitrofo campo nomadi e i diritti edificatori, il rischio che la Cascina perdesse la sua vocazione agricola è stato grande. Decine di cascine a Milano hanno fatto una brutta fine, circondate da cemento ed adibite esclusivamente ad attività culturali e sociali”. Le prossime iniziative del comitato sono tese a ottenere un incontro con l’assessore Maran e il sindaco Sala, al fine di sollecitarli a definire sin d’ora l’ubicazione dei volumi e giungere a una soluzione soddisfacente.
Perché, cari amministratori, “Milano città di campagna” non è solo uno slogan di Expo, ma un modello da perseguire nel tempo.