Le cicogne apprezzano le nostre campagne
Dal report di Lipu nel 2018 più nidi e più involi
Segnalateci i vostri avvistamenti
31.3.2019. Assente dai cieli della Lombardia da centinaia d’anni, la reintroduzione della cicogna bianca è stata avviata dagli anni ’70 e ha conosciuto fasi alterne. Ma da qualche anno sempre più coppie decidono di nidificare nei mesi estivi e ormai non è poi così raro avvistare una o più cicogne bianche che, spesso, senza battere le ampie ali di quasi due metri veleggiano in cielo. Oppure vederle razzolare nei prati, con la loro livrea bianca, punta delle ali nere, becco e zampe arancioni. Grazie anche alle segnalazioni di avvistamenti dei nostri lettori, già negli ultimi due anni abbiamo contribuito al lavoro sul campo dagli esperti Lipu, che hanno redatto il Rapporto 2018 sulla cicogna bianca in Lombardia. Eccone i principali risultati…
Le cicogne apprezzano le nostre campagne
Dal report di Lipu nel 2018 più nidi e più involi
Segnalateci i vostri avvistamenti
31.3.2019. Assente dai cieli della Lombardia da centinaia d’anni, la reintroduzione della cicogna bianca è stata avviata dagli anni ’70 e ha conosciuto fasi alterne. Ma da qualche anno sempre più coppie decidono di nidificare nei mesi estivi e ormai non è poi così raro avvistare una o più cicogne bianche che, spesso, senza battere le ampie ali di quasi due metri veleggiano in cielo. Oppure vederle razzolare nei prati, con la loro livrea bianca, punta delle ali nere, becco e zampe arancioni. Grazie anche alle segnalazioni di avvistamenti dei nostri lettori, già negli ultimi due anni abbiamo contribuito al lavoro sul campo dagli esperti Lipu, che hanno redatto il Rapporto 2018 sulla cicogna bianca in Lombardia. Eccone i principali risultati.
Cicogne e cicognini in crescita
Il Rapporto mostra segnali tutti positivi. Significativo è l’aumento del numero delle cove, da 96 nel 2017 a 102 nel 2018 (+6%), e ancor più dei nuovi nati, 229 nel 2017 (+17%). La positività della passata stagione è confermata anche dagli involi (quando i piccoli, ormai “svezzati” si rendono autonomi e lasciano il nido di famiglia), passati da 214 a 254 (+19%). Ormai sono 36 i comuni dove, dalla tarda primavera 2018, coppie di cicogne hanno realizzato nidi. Per vederli con più facilità, meglio andare in provincia di Pavia, dove i nidi utilizzati per le cove sono stati 55, con alcuni comuni che ospitano dei condomini (si fa per dire): 18 nidi costruiti a Zerbolò, quasi tutti in località Cascina Venara, e 16 a Sant’Alessio con Vialone. A seguire c’è il Lodigiano, con 25 nidi, di cui 13 nella sola Castiglione d’Adda.
Positivo il trend anche nel Parco Sud
La presenza della cicogna bianca nel Parco Agricolo Sud Milano si sta consolidando. Nella scorsa stagione, i nidi sono stati sette, uno più della stagione precedente, essendo arrivata una nuova coppia a Zibido San Giacomo, dove ora sono due in tutto. Altre due coppie hanno scelto una collocazione più prettamente urbana, ovvero, Pontesesto di Rozzano. Tutte queste coppie arrivano a frequentare anche risaie e campi di Milano città, in particolare a Ronchetto delle Rane e nel Parco delle Risaie. Altre due coppie hanno nidificato inoltre a Liscate e una sul campanile della chiesa di Cerro al Lambro.
Nel complesso sono nati e, a fine stagione, involati, 21 piccoli. È improbabile che tornino tutti questa primavera, privilegiando da giovani raggrupparsi in attesa della maturità sessuale, ma sperare in nuovi arrivi è certo lecito.
Occhio al cielo e alle campagne
Naturalmente anche quest’anno proseguirà la campagna dei rilevamenti. L’aiuto degli agricoltori e dei frequentatori di campagne e paesi è importante: ogni singola segnalazione, a info@assparcosud.org sarà passata dalla nostra Associazione al responsabile del progetto Lipu, Pierfrancesco Coruzzi. Attraverso i riscontri, verrete informati se sono individui di passaggio o se stanno nidificando nella vostra zona.
È importante quindi che ci segnaliate la presenza di questo imponente uccello: qualunque avvistamento, breve o prolungato che sia, è importante. Il binocolo non serve, vista la loro stazza e anche i loro nidi -su piattaforme e campanili- non scherzano come dimensioni. Con l’avvio di questa nuova stagione si spera che la presenza si consolidi e, se possibile, aumenti. Oltre al valore simbolico, la cicogna ci ricorda concretamente che la natura è capace di convivere anche nelle nostre aree densamente urbanizzate. Per non parlare del fatto che questo uccello è un ottimo indicatore della qualità ambientale: con il suo vorace appetito si nutre di tutto, dagli insetti alle rane, dai serpenti ai piccoli mammiferi, e risente perciò negativamente della presenza di pesticidi e altre sostanze chimiche sui campi. E, ancor più, conoscere tempestivamente dei tentativi di nidificazione.
Una gradito ritorno
Un tempo era una presenza comune nella pianura Padana e, più in generale, nell’area mediterranea e centro-europea. L’immagine della cicogna che porta i bebè è un mito precristiano e non a caso questo uccello è presente in racconti antichi (la favola della volpe e la cicogna di Esopo è solo un esempio famoso). Tornando ai nostri luoghi, la cicogna è nel simbolo dell’abbazia cistercense di Chiaravalle (ma anche in alcuni Comuni del Parco, come per esempio Colturano) e la sua imponente torre campanaria, detta ciribiciaccola (dal suono simile alle nacchere che le cicogne fanno col becco), ospitava diverse decine di nidi. Poi la lenta sparizione dal ‘600 -di cui è difficile individuare le cause, ma la caccia e le pestilenze hanno fatto il loro- e quindi la complessa reintroduzione, a partire dalla metà del secolo scorso, in Svizzera.
Ora che le cicogne son tornate, sarebbe davvero un peccato perderci nuovamente di vista.