Scopriamo gli itinerari per vivere il Parco Sud
2. Attorno alle sorgenti della Muzzetta
Angolo naturalistico ricco d’arte e natura

 

21. marzo 2019. Per una visita in questo lembo di terra del Parco, si può partire dalla Tenuta Trenzanesio di Rodano, nellu cui vicinanze è situato il Punto Parco Cascina Castelletto (Rodano
 Cascina Castello – Associazione Il Fontanile
via, via Fonte 9 – Rodano tel. 0295320002 – https://sites.google.com/site/ilfontanile/ il.fontanile@teletu.it). È il luogo migliore, come tutti i Punti Parco, per raccogliere materiali di infomazioni (opuscoli, cartine, ecc).

Da vedere
La Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta, 
Istituita dalla Regione Lombardia nel 1984 e inserita nell’elenco dei Siti di Interesse Comunitario, nasce per salvaguardare e valorizzare il complesso di fontanili che danno origine alla Muzzetta. Rappresenta un prezioso angolo di natura, in cui è possibile osservare diversi ambienti tipici della pianura. L’area della riserva regionale è situata nei comuni di Rodano (Italia) e Settala e fa parte del Parco Agricolo Sud Milano. La riserva vera e propria comprende una superficie di 22,2 ettari, vi sono inoltre 68,6 ettari di fascia di rispetto.Nella riserva si trovano 7 fontanili: Molino, Vallazza e Regelada. Nuovo, Busca, Boscana e Schenone. I primi tre costituiscono il vero e proprio cuore della riserva mentre gli ultimi quattro sono situati nella fascia di rispetto. La costituzione della riserva risale al 1993, in seguito ne furono modificati i confini.Nei pressi della testa dei due fontanili Molino e Vallazza si è costituito un bosco igrofilo formato da ontani neri, olmi e salici. Nella riserva sono state censite oltre 312 specie alcune delle quali molto rare.Considerando l’elevata antropizzazione della zona circostante la riserva rappresenta un rifugio per diverse specie, vi predomina l’avifauna. Sono state censite circa 90 specie di uccelli di cui trenta nidificano nella riserva.

Strada del Duca 
La strada prende il nome dal duca Gabrio Serbelloni. Intorno alla metà del 1700 la famiglia Serbelloni acquistò dai conti D’Adda la proprietà dei territori posizionati tra la Paullese e la Rivoltana con le cascine Cassinazza (ora demolita), Cassinetta e Crocina presenti nel comune di Pantigliate. Per facilitare i suoi spostamenti all’interno della proprietà, nel 1760, il duca fece ripristinare e rettificare il vecchio tracciato di una strada interpoderale la cui origine ricalcava una centuriazione romana. La Strada del Duca divenne un luogo di rifugio importante durante la Seconda Guerra Mondiale. Da un po’ di tempo la strada è chiusa al traffico veicolare. L’assenza di rumori e di emissioni nocive hanno favorito il ripopolamento di diverse specie faunistiche favorite dall’ambiente naturale di un ecosistema particolarissimo rappresentato dalle Sorgenti della Muzzetta.
Villa Litta Invernizzi
 Edificata nel XVI secolo, la villa, con annesso parco, costituisce, insieme alla chiesetta e alle cascine Torrazza, Bruciata e Trenzanesio, la cosiddetta Tenuta Trenzanesio.
La struttura, a pianta quadrangolare, con un salone passante che disimpegna tutti gli altri ambienti e termina in un portico sulla facciata principale, riproduce uno schema tipico di molte ville lombarde. È interessante notare che la villa è disposta e organizzata lungo un asse in direzione est/ovest: a occidente vi è il giardino, contenuto entro un perimetro rettangolare; a oriente, sorgono, invece, i rustici e la chiesa, a costituire un piccolo borgo.
Il giardino intorno alla villa si è conservato intatto, con la grande peschiera rettangolare alimentata da copiosi fontanili, che non seguono il perimetro dell’edificio, ma se ne discostano per lasciare spazio a due piccoli giardini sopraelevati e appartati immediatamente a contatto con la casa.
 Alcuni studiosi ritengono che Villa Litta sia stata eretta nel 1540, a cura dell’architetto Giovanni da Pandemuro, allievo del Palladio. Altri sostengono, invece, che sia nata esattamente un secolo dopo, nel 1640, per volere di Guido Litta, Vescovo di Milano. In effetti l’unico riferimento storico di cui si ha certezza risale al 1688, anno in cui la famiglia facente capo a Pompeo Litta ottenne l’investitura feudale di Trenzanesio. Nel 1800 la villa passò, per diritto di successione, alla famiglia Greppi. Negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso fu sede di un colorificio e, solo nel 1955, divenne proprietà della famiglia Invernizzi. Alla scomparsa dei proprietari, in assenza di eredi, la tenuta è infine passata in gestione ad una fondazione.
Casa Gola 
Tipico esempio di architettura rurale lombarda, Casa Gola risale al tardo medioevo (1400 circa). Rappresenta il nucleo originale di un abitato rurale a corte chiusa, probabilmente conventuale.
L’edificio presenta pregevoli tratti architettonici e decorativi, un perimetro murario in cotto e ambienti interni dagli alti soffitti, con alcuni disegni a pittura restaurati. Il recente recupero ne consente una fruizione collettiva: in essa è, infatti, ospitato il Polo culturale a carattere botanico del Parco Agricolo Sud Milano, costituito dall’Erbario della Flora Padana e in grado di richiamare l’attenzione delle scolaresche allo studio della botanica, e una piccola biblioteca a sfondo naturalistico, funzionante anche come punto informazioni su tutto il Parco Sud e quindi anche della vicina Riserva Naturale delle Sorgenti della Muzzetta.
 Al primo piano di Casa Gola, in una nicchia usata per riporre lampade e candele, è presente un affresco raffigurante una gazza posata su un ramo. L’affresco è stato scelto, tramite un concorso popolare, come logo rappresentativo delle attività culturali del paese.
Sarcofagi di Rodano
 I sarcofagi recuperati dalle cascine di Rodano ed esposti davanti al Municipio, nella frazione Lucino, sono difficili da datare con esattezza, visto che non possono essere messi in relazione con altri resti. Sarcofagi simili, con tetto a doppio spiovente ornato di acroteri, risalgono solitamente al periodo tardoromano (IV-V secolo) – altomedievale (VI-VII). I sarcofagi romani più antichi (intorno al II-III secolo) hanno spesso gli spioventi più ripidi e gli acroteri maggiormente rilevati. Il fatto che, in questo caso, il coperchio sia piuttosto basso riporterebbe, quindi, all’epoca altomedievale (VI-VII secolo). 
Il coperchio stesso sembra inoltre esser stato sagomato per far scorrere meglio l’acqua. Vasche e coperchi dei sarcofagi sono stati spesso usati, in età contemporanea, o come abbeveratoio o come canaline di scolo, attraverso la pratica di fori di scarico, come testimoniano altri rinvenimenti simili.
Museo Scooter e Lambretta 
Raccolta privata unica nel suo genere, allestita alla fine degli anni ’80 da Vincenzo Tessera, il museo presenta la storia dello scooter dai primi anni del Novecento agli anni sessanta, con oltre 180 modelli provenienti da tutte le parti del mondo. Ogni nazione è rappresentata non solo dagli esemplari di più larga diffusione, ma anche da pezzi unici di grande valore storico.
La sezione dedicata alla Lambretta comprende i più importanti e rari esemplari prodotti dallo stabilimento Innocenti: prototipi e moto da competizione, oltre a modelli sezionati per uso didattico ed esemplari unici da gara. La produzione di serie è rappresentata dalla prima Lambretta (datata 1947) fino all’ultima, prodotta nel 1971.
È possibile, inoltre, consultare l’archivio storico Innocenti, la manualità tecnica, i filmati e la pubblicità. Il museo rientra (insieme a quello di altre grandi realtà aziendali lombarde, quali Alfa Romeo, Kartell e Zucchi) nel circuito Musei d’Impresa della Città Metropolitana di Milano.
Croce di Rodano 
La Croce di Rodano è un interessante reperto ritrovato agli inizi del secolo scorso nella frazione Cassignanica. Ricavata da una sottile lamina d’oro lavorata a sbalzo, è un esempio delle decorazioni funerarie che i longobardi avevano in uso nel VII secolo. La Croce presenta un disegno di notevole complessità, difficile da decifrare. È mancante del braccio di sinistra, che si crede riportasse specularmente le immagini riprodotte su quello di destra. Sicuramente l’iconografia rappresentata non è quella classica cristiana.
Oggi conservata nel Museo Archeologico di Milano, nella sezione dedicata al popolo longobardo, ne è esposta una copia anche nella sala comunale di Casa Gola. Una rappresentazione della Croce di Rodano è inoltre conferita annualmente dal sindaco ai cittadini benemeriti.
Chiesa di San Vincenzo
 Struttura databile al XVII secolo, sorta in luogo di un’antica cappella, della quale esistono documenti storici del XIII secolo. Si trova nella frazione Cassignanica, di cui è chiesa parrocchiale.
Chiesa di San Giovanni Evangelista
 Situata nella frazione Lucino, la chiesa di San Giovanni evangelista è attestata come parrocchia fin dal XVI secolo: compare, infatti, negli atti delle visite pastorali compiute, tra XVI e XVIII secolo, dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Settala.

Casa vedere a Pioltello

Chiesa di Sant’Andrea e oratorio di San Sigismondo
. La proloco di Pioltello così descrive i due monumenti: “Si tratta di un tempio settecentesco, che non ha subito modifiche sostanziali da circa due secoli. È il più illustre del genere in tutta l’area del nord-est Milanese. Una cappella dedicata a Sant’Andrea esisteva già dal Duecento; nel Cinquecento fu poi ricostruita e, tra il 1742 e il 1745, venne completamente trasformata e allargata, con la facciata e il campanile realizzati dall’architetto Carlo Giuseppe Merlo. Particolari le Cappelle del Rosario e di San Francesco di Paola, ornate da finte prospettive del ‘700, il settecentesco Altare Maggiore e il superbo organo ottocentesco. Più recenti gli affreschi di Giovanni Valtorta, Romeo e Paolo Rivetta e dei fratelli Rino e Federico Bertini”.”Non lontano dalla chiesa parrocchiale di Sant’Andrea è tuttora visibile la chiesetta di San Sigismondo, dedicata al re di Borgogna, che nel 516 fondò il celebre monastero di San Maurizio nel Vallese. Edificato all’inizio del ‘700 e benedetto nell’anno 1706, l’oratorio fu radicalmente restaurato all’inizio del ‘900″.
Chiesa dell’Immacolata
 “Risalente al 1748, è un vero gioiello dell’epoca. Si trova nei pressi della Corte della Pesa, di cui è ancora visibile il bel portale ormai occluso. La chiesa fu eretta come cappella di famiglia per volontà di Elisabetta Giulia Ferrario Stoppani. Accanto all’attuale portone d’entrata della corte si trova la bottega che, fino al 1981, fu dei fratelli Fumagalli, maestri del ferro battuto”. (dal sito della proloco)
Santuario della Beata Vergine Assunta 
Il Santuario era già definito vecchio in un documento del 1573. Una leggenda narra anche di un’apparizione della Madonna. Durante le pestilenze, il Santuario venne utilizzato come ricovero per i malati. Distrutto nel 1944 da un bombardamento venne ricostruito l’anno successivo. Nel 1950, in occasione della cerimonia di consacrazione, il cardinal Schuster regalò alla parrocchia il quadro della Madonna della Farfa (comune della provincia di Rieti, dove si può ammirare l’Abbazia di Farfa, uno dei monumenti più insigni del Medio Evo europeo), collocata sulla pala d’altare. Attualmente il Santuario è il centro religioso della comunità di Seggiano.
Villa Trasi
 Già citato e documentato nel catasto di Maria Teresa d’Austria (1764), in origine il palazzo aveva una forma a U. Di proprietà dei marchesi Rescalli, verso la metà dell’800 venne acquisito dai signori Trasi, e successivamente ai signori Trevisini.
Parco delle Cascine 
Area di circa 200 ettari, compresa tra le strade provinciali Cassanese e Padana Superiore, cui Regione Lombardia ha riconosciuto lo stato di parco sovracomunale. “L’Amministrazione comunale si legge nel sito del comune- è impegnata a trovare le risorse per il recupero delle cascine e la valorizzazione dei percorsi, delle rogge e di tutto ciò che caratterizza la campagna lombarda. Il parco delle Cascine è ormai l’unica realtà di queste dimensioni, praticamente incontaminata, vicina a Milano: un piccolo gioiello da salvaguardare e consegnare ai nostri figli come indispensabile polmone di verde che ci separa da Milano, un valore prezioso non solo per Pioltello, ma anche per i comuni adiacenti”. Proprio in questi giorni la Sindaca Cosciotti ha salva 130 ettari agricoli di questo Parco dalla sicura speculazione edilizia
Bosco della Besozza 
Si tratta di un’area, in prossimità della frazione Limito, a sud della Rivoltana, che si estende per circa 50 ettari. Qui è stato realizzato un intervento di forestazione, il ripristino dei fontanili esistenti e la rivalorizzazione di aree aperte e attrezzate per attività ricreative, orti sociali, percorsi ciclabili e pedonali. Il Bosco si collega a Limito attraverso un ponte ciclopedonale lungo via Deledda, che è chiusa al traffico.

Se chi, abitando in questu luoghi, avesse ulteriori segnalazioni, come anche ottime trattorie di cascina…sono ovviamente benvente.

Scopriamo gli itinerari per vivere il Parco Sud
: itinerario 2

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