Segrate e Milano ora nell’Ecomuseo Martesana
Salgono a 20 i comuni uniti per valorizzare
il patrimonio paesaggistico e culturale locale

15 febbraio 2019. Non lasciatevi sviare dal nome, che con la mente ci porta a un luogo chiuso, magari ricco di opere d’arte sulla natura. No, niente di tutto questo: l’ecomuseo è invece un’istitu­zione culturale aperta, che può essere costituita da enti locali in forma singola e associa­ta, da associazioni, fondazioni o altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, con l’obiettivo di valorizzare e tutelare il patrimonio culturale e paesaggistico di un’area, anche vasta, come, per esempio, quella dell’Adda-Martesana, che attualmente comprende, con l’ingresso di Segrate e Milano a 20 comuni.
Il tutto è frutto della legge regionale n. 13 del 2007, ispirata al modello francese, dove già dagli anni ’60-’70 si è sviluppata una nuova concezione di modello di museo, non più inteso come luogo di mera conservazione e contemplazione, ma come uno spazio dove farsi interprete della società e rispondere ai bisogni della comunità: un progetto culturale innovativo che punta a valorizzare il patrimonio materiale e immateriale, di responsabilizzare le comunità locali rafforzandone l’identità e di favorire lo sviluppo locale. In che modo? Raccogliendo, conservando e valorizzando le eredità e gli elementi di identità di un territorio, fatta di storia, persone, luoghi, tradizioni, arti e mestieri attraverso percorsi turistici e culturali: una sorta di museo diffuso, “vivo” e all’aperto, sparso su un ampio territorio che ha le medesime peculiarità e radici.
La novità, come detto, è che anche il comune di Segrate entra a far parte di questa realtà: “Abbiamo espresso la volontà di entrare a far parte dell’Ecomuseo Martesana perché…

 

Segrate e Milano ora nell’Ecomuseo Martesana
Salgono a 20 i comuni uniti per valorizzare
il patrimonio paesaggistico e culturale locale

15 febbraio 2019. Non lasciatevi sviare dal nome, che con la mente ci porta a un luogo chiuso, magari ricco di opere d’arte sulla natura. No, niente di tutto questo: l’ecomuseo è invece un’istitu­zione culturale aperta, che può essere costituita da enti locali in forma singola e associa­ta, da associazioni, fondazioni o altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro, con l’obiettivo di valorizzare e tutelare il patrimonio culturale e paesaggistico di un’area, anche vasta, come, per esempio, quella dell’Adda-Martesana, che attualmente comprende, con l’ingresso di Segrate e Milano a 20 comuni.
Il tutto è frutto della legge regionale n. 13 del 2007, ispirata al modello francese, dove già dagli anni ’60-’70 si è sviluppata una nuova concezione di modello di museo, non più inteso come luogo di mera conservazione e contemplazione, ma come uno spazio dove farsi interprete della società e rispondere ai bisogni della comunità: un progetto culturale innovativo che punta a valorizzare il patrimonio materiale e immateriale, di responsabilizzare le comunità locali rafforzandone l’identità e di favorire lo sviluppo locale. In che modo? Raccogliendo, conservando e valorizzando le eredità e gli elementi di identità di un territorio, fatta di storia, persone, luoghi, tradizioni, arti e mestieri attraverso percorsi turistici e culturali: una sorta di museo diffuso, “vivo” e all’aperto, sparso su un ampio territorio che ha le medesime peculiarità e radici.

Le due new entry dal patrimonio straordinario

La novità, come detto, è che anche il comune di Segrate entra a far parte di questa realtà: “Abbiamo espresso la volontà di entrare a far parte dell’Ecomuseo Martesana perché il suo modello organizzativo rappresenta uno strumento di marketing territoriale per la promozione del patrimonio ambientale, culturale e turistico dell’area e quindi anche della nostra città -ha affermato il sindaco Paolo Micheli-. Segrate ha un patrimonio di realtà straordinarie che non è mai stato adeguatamente valorizzato: l’Idroscalo, il Centroparco il Parco Alhambra, il Parco Europa, e luoghi di interesse culturale e architettonico come Cascina Commenda, Cascina Ovi, il Centro Verdi, la chiesetta di Sant’Ambrogio, la chiesetta di San Vittore e l’Oratorio del Santo Crocefisso”. “Le finalità contenute nello statuto dell’Ecomuseo e le attività proposte -ha aggiunto Gianluca Poldi, assessore alla Cultura di Segrate- sono coerenti con quelle istituzionali dell’Amministrazione, in particolare, con i programmi e i progetti in materia di no-profit, cultura e tempo libero, e ne arricchiscono l’offerta nell’ambito degli eventi e delle iniziative rivolte alla cittadinanza”. Ecco i 19 comuni che aderiscono all’Ecomuseo Martesana: Bellinzago Lombardo, Bussero, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inzago, Liscate, Melzo, Pessano con Bornago, Pozzo d’Adda, Pozzuolo Martesana, Segrate, Rodano, Truccazzano, Vimodrone. Ma anche Milano ha eciso di entrare nell’ecomuneo: “Aderiamo all’associazione che mette insieme le realtà istituzionali e territoriali dell’asse del Martesana – commenta Lorenzo Lipparini (assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e Open data) già attiva da tre anni per la valorizzazione di quest’area impreziosita dalla presenza del naviglio. A partire dalle prossime settimane saremo al lavoro per elaborare un programma organico e condiviso di interventi per sviluppare insieme agli altri soci attività di ricerca, sensibilizzazione e promozione del patrimonio materiale e immateriale che si raccoglie intorno all’acqua del naviglio Martesana, elemento che l’amministrazione comunale intende valorizzare a partire dal progetto di riapertura integrale dei Navigli”.
“Siamo molto lieti dell’adesione del Comune di Milano – ha dichiarato Carlo Cella, Presidente Ecomuseo Martesana -. Confermiamo il nostro impegno di sviluppare insieme attività che valorizzino il territorio e le sue caratteristiche culturali, ambientali e turistiche, coinvolgendo sempre più la popolazione”.
Moltissime le attività e le finalità di “Ecomuseo Martesana”: la promozione dello sviluppo sostenibile presso comunità locali, istituzioni culturali, scientifiche e scolastiche, attività economiche, enti ed associazioni locali; la valorizzazione dei territori e dei loro patrimoni utili alla ricostruzione fedele di ambienti di vita tradizionali; il coinvolgimento e partecipazione attiva della popolazione; la produzione di servizi da offrire ai visitatori, la  creazione di occasioni d’impiego rivolte, soprattutto, alle giovani generazioni (“green jobs”); la valorizzazione della memoria storica del territorio nelle sue manifestazioni e testimonianze materiali e immateriali e delle attività produttive sostenibili agricole, artigianali, industriali e commerciali su scala locale;  la predisposizione di percorsi turistici e culturali volti a far conoscere il territorio, la toponomastica, le sue memorie, le sue risorse, promozione d’iniziative ed eventi di richiamo culturale e turistico; la promozione e sostegno di attività di ricerca riferite a storia, arte, tradizioni, ambiente; la produzione e diffusione di pubblicazioni volte a far conoscere temi e percorsi ecomuseali e infine il coordinamento dell’attività ecomuseale con le strutture presenti sul territorio metropolitano e regionale.

Ma quanti Ecomusei in Lombardia

In Lombardia sono già 44 quelli riconosciuti. Ma il primo nell’ambito del Parco agricolo sud Milano è quello della Martesana, che riunisce sotto un unico “cappello” i 19 comuni dell’area omogenea Adda-Martesana, di cui 10 attraversati anche dal nostro Parco e dal Plis (Parco locale di interesse sovracomunale) della Martesana e uniti dai 38 km del Naviglio della Martesana, che collega Milano con l’Adda. Supportato anche da Città Metropolitana, dal Comune di Milano, dal Municipio 2 di Milano e dal Consorzio Est-Ticino Villoresi, l’Ecomuseo è stato istituito ufficialmente nel maggio del 2016, quando ha inaugurato la sua sede nella Villa Daccò di Gessate. Ma sta ancora lavorando per una effettiva “corresponsabile valorizzazione del territorio, puntando a infrangere e supere quel campanilismo che molto spesso irreggimenta i singoli comuni”, spiega Benigno Calvi, coordinatore dell’ecomuseo Martesana. E in effetti, tra i principali obiettivi dell’istituzione c’è proprio il coinvolgimento di tutte le amministrazioni locali.  Fin qui sono 19 quelle coinvolte, anche se “In fase di avvio del progetto -continua Calvi- abbiamo chiesto ai 29 Comuni della Martesana di inviarci un elenco dei loro luoghi, monumenti, sagre, particolarità d’interesse. La risposta ci è pervenuta da 15 amministrazioni che, nell’insieme, ci hanno fornito una lista di 1.170 attrattive”. Oltre ai Comuni, partecipano anche una settantina di associazioni locali.
Un’iniziativa che, per quanto ben avviata, è ancora tutta in fermento. Ci piace moltissimo questo progetto: dovrebbe essere preso a esempio per essere sviluppato anche in tante altre aree del Parco Agricolo Sud Milano, che di storia, tradizioni, monumenti e attrattive è davvero molto ricco. E potrebbe essere la maniera per rivitalizzare beni monumentali pubblici, come ad esempio Rocca Brivio di San Giuliano Milanese, che è molto sottoutilizzata rispetto alle grandi potenzialità di questo splendido palazzo seicentesco, storico monumento nel sud-est del Parco Agricolo Sud Milano. Potrebbe diventare la sede dell’Ecomuseo del Parco Agricolo Sud-Est…

Segrate ecomuseo martesana

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