Il Fiordaliso continua a espandersi senza regole
e senza valutare gli impatti ambientali
con il beneplacito del comune di Rozzano
Milano, 8 novembre 2018. Lunedì scorso, Legambiente Lombardia, Associazione per il Parco Sud Milano e il Comitato Occhi Aperti di Rozzano -gruppo di cittadini che per primo ha messo in luce queste irregolarità- hanno depositato dettagliate osservazioni al comune di Rozzano per chiedere il ripristino delle regole per l’ennesimo procedimento di espansione del vasto Comparto commerciale Fiordaliso. Già, perché, nonostante il progetto preveda un nuovo edificio di vendita di 10mila mq e un nuovo parcheggio multipiano per 1.000 auto, la proprietà (Galleria Verde e Iper Montebello) e l’amministrazione rozzanese hanno, secondo le associazioni citate, eluso le necessarie procedure di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)….
Il Fiordaliso continua a espandersi senza regole
e senza valutare gli impatti ambientali
con il beneplacito del comune di Rozzano
Milano, 8 novembre 2018. Lunedì scorso, Legambiente Lombardia, Associazione per il Parco Sud Milano e il Comitato Occhi Aperti di Rozzano -gruppo di cittadini che per primo ha messo in luce queste irregolarità- hanno depositato dettagliate osservazioni al comune di Rozzano per chiedere il ripristino delle regole per l’ennesimo procedimento di espansione del vasto Comparto commerciale Fiordaliso. Già, perché, nonostante il progetto preveda un nuovo edificio di vendita di 10mila mq e un nuovo parcheggio multipiano per 1.000 auto, la proprietà (Galleria Verde e Iper Montebello) e l’amministrazione rozzanese hanno, secondo le associazioni citate, eluso le necessarie procedure di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
Una crescita impetuosa e poco controllata
Realizzato nel 1992, il Fiordaliso è stato oggetto di continue espansioni: la più evidente è stata la realizzazione, nel parcheggio antistante, di tre mega negozi specializzati (Decathlon, Leroy Merlin e Botanic, quest’ultimo sostituito dalla catena di vendita Zodio) e di un cinema multisala, nonché la costruzione di imponenti svincoli di accesso alla Tangenziale Ovest.
Ora il Fiordaliso ci riprova: il 22 marzo scorso la proprietà ha depositato un nuovo progetto di ampliamento, tutt’altro che di scarso impatto. Si prevede infatti un nuovo edificio di vendita di ben 10mila mq, che andrà a posizionarsi, grosso modo, dove attualmente è presente un grande distributore di carburanti. Questo si sposterà di fianco alla trafficata via Curiel, su aree verdi pubbliche che erano state cedute al comune per compensare l’impatto ambientale. E, ciliegina sulla torta, sorgerà anche un parcheggio multipiano di 1000 posti auto.
E’ quest’ultima opera che rappresenta il più evidente campanello d’allarme: con le nuove aggiuntive superfici di vendita, si prevedono più visitatori, più auto e, di conseguenza, il peggioramento della qualità ambientale. Eppure, incredibilmente, il comune di Rozzano ha deciso di non assoggettare il progetto alle procedure di VAS e di VIA.
“Il Comune sta andando avanti senza neanche soffermarsi sulle critiche e le perplessità espresse da Città Metropolitana e l’ATS (Agenzia di Tutela della Salute, ex ASL) di Milano -commenta Marzio Marzorati, vice presidente di Legambiente Lombardia- come se il proponente avesse tutti i diritti di aumentare l’inquinamento e l’impatto ambientale senza nessuna verifica”.
“Passo dopo passo, il Fiordaliso è cresciuto senza che Rozzano imponesse la verifica del cumulo degli impatti ambientali –sostiene Renato Aquilani, presidente dell’Associazione per il Parco Sud Milano- ed ora, di fronte all’aumento delle superfici di vendita, con conseguente crescita degli afflussi, del traffico e dell’inquinamento, si persiste nella negligenza”.
“Rozzano è mancata anche nella comunicazione ai cittadini. La norma prevede che, al deposito degli atti, il Comune provveda a pubblicare la notizia su un quotidiano o rivista a diffusione locale -dichiara Adriana Andò, esponente di Occhi Aperti- al fine di assicurare un tempo adeguato per prendere visione dei documenti e formulare eventuali osservazioni. Anzi, non abbiamo potuto visionare neanche documenti richiesti ufficialmente già il 21 agosto”.
Di fronte a queste palesi omissioni, le osservazioni consegnate all’Amministrazione comunale chiedono di far ripartire l’iter autorizzativo, questa volta senza omissioni. Come? Tanto per cominciare, accompagnando il riavvio del procedimento con un avviso in bella vista su un “quotidiano o periodico a diffusione locale”, come prevede la legge. I cittadini avranno così la possibilità e il tempo di prendere visione del progetto, farsi un’opinione e formulare osservazioni.
Inoltre, questa volta deve avviarsi la procedura di VIA, affinché i competenti uffici regionali e gli altri Enti interessati, inclusi i comuni limitrofi, possano verificare e valutare gli impatti complessivi determinati dal nuovo progetto di espansione del Fiordaliso, che invece oggi sono legate esclusivamente alle volontà tecniche e politiche della sola Rozzano.
Infine, ultimo aspetto non da poco, il Comune deve riavviare e seguire correttamente la procedura di verifica di VAS, così come richiesto il 28 giugno scorso da Città Metropolitana e ATS. Il primo Ente aveva giudicato il Rapporto Ambientale Preliminare “non esaustivo”, specificando che la “proposta non è descritta in modo sufficientemente approfondito per poterne valutare gli effetti sulle diverse componenti ambientali, prima fra tutte l’accessibilità e la relazione con il contesto territoriale e paesaggistico in cui si inserisce”. Non meno chiaro era stata ATS: “per procedere alla valutazione dell’assoggettabilità o meno alla VAS del piano attuativo in oggetto è necessario che il Rapporto Preliminare venga integrato dall’analisi del possibile traffico indotto, con la valutazione del conseguente inquinamento atmosferico e acustico e dei potenziali impatti di questi sulla salute pubblica. In caso contrario si ritiene che il Piano Attuativo in variante al PGT debba essere assoggettato a Procedura di VAS”.
Nonostante la perentorietà di questi pareri, Rozzano ha preferito tirar dritto, incurante di tutto e di tutti. Ora, con queste osservazioni, comitato e associazioni contano su un pronto ravvedimento: la salute dei cittadini e del territorio non è un optional, né una formalità da tralasciare in nome di un business certamente lecito, ma che necessita gli adeguati controlli dei cittadini e delle autorità competenti.