Anche la nostra Associazione invia osservazioni
all’elettrodotto di Terna e alla sua maxi stazione
I perché del NO a un progetto inutile e distruttivo
23 agosto 2018. Domani scadono i tempi per le osservazioni al progetto di elettrodotto di Terna denominato Interconnector, che prevede una stazione di arrivo a Settimo Milanese: oltre 100mila mq di terreni agricoli cancellati, senza tener conto delle controproposte di Comune e Associazioni agricole e ambientaliste (tra cui l’Associazione per il Parco Sud Milano) di occupare le limitrofe aree industriali dismesse. E’ un progetto vecchio di 30 anni, tecnologie obsolete ancora legate al nucleare, in dismissione in Svizzera: eppure il progetto di Terna vuole aumentare l’importazione di energia elettrica che scaturisce da centrali nucleari svizzere, con conseguente degrado del paesaggio, con consumo di suolo agricolo e con costi che ricadono sulla collettività! È la sintesi del progetto di Terna denominato Realizzazione Rete ad Alta Tensione Interconnnector Valformazza-Italia Svizzera. Sul versante italiano, l’opera interessa la Valle Formazza e la Valle Antigorio. Poi ci sono tutti i Comuni del lato piemontese del Lago Maggiore da Baveno fino ad Arona, il novarese fino al Parco del Ticino e infine il Parco Agricolo Sud Milano, in particolare la pianura lombarda dei fontanili e la fertile campagna attorno alla città di Milano. Non si può nemmeno dimenticare che l’opera comprometta anche una fetta alpina importante della Svizzera, lungo il bacino superiore del Rodano.
Relativamente al Parco Sud, come detto il costo più alto ricade sul comune di Settimo Milanese, dove Terna prevede espropri di terreni agricoli per la realizzazione della stazione elettrica su 115mila mq di aree coltivate e definite dalla Provincia nel Piano Territoriale “ambiti agricoli strategici”. Anche se ora Terna racconta che potrebbe ridurre il consumo di suolo per la centrale e costruirla su “appena” 90mila mq, espropriandoli ad agricoltori locali, che campano di lavori legati alla terra. (Nella foto: l’area dove Terna vuole costruire la centrale elettrica, con capannoni alti 15 metri).
Il testo delle osservazioni è stato redatto da un gruppo tecnico predisposto dal comune di Settimo e, in maniera dettagliata, raccoglie tutti i perché del no, con proposte alternative nel caso l’opera abbia ancora senso. Per saperne di più, invitiamo a cliccare qui.