La Svizzera chiude le centrali nucleari
ma Terna va avanti sul progetto Interconnector
con costi per i cittadini e degrado del territorio
19 giugno 2018. Progetto vecchio di 30 anni, tecnologie obsolete ancora legate al nucleare, in dismissione in Svizzera (a un referendum del 2017 con quesito “chiudere o meno le centrali nucleari” i cittadini svizzeri hanno risposto a larga maggioranza che vanno chiuse): eppure il progetto di Terna vuole aumentare l’importazione di energia elettrica che scaturisce da centrali nucleari svizzere, con conseguente degrado del paesaggio, con consumo di suolo agricolo e con costi che ricadono sulla collettività! È la sintesi del progetto di Terna denominato Realizzazione Rete ad Alta Tensione Interconnnector Valformazza-Italia Svizzera. Sul versante italiano, l’opera interessa la Valle Formazza e la Valle Antigorio. Poi ci sono tutti i Comuni del lato piemontese del Lago Maggiore da Baveno fino ad Arona, il novarese fino al Parco del Ticino e infine il Parco Agricolo Sud Milano, in particolare la pianura lombarda dei fontanili e la fertile campagna attorno alla città di Milano. Non si può nemmeno dimenticare che l’opera compromette anche una fetta alpina importante della Svizzera, lungo il bacino superiore del Rodano.
Relativamente al Parco Sud (nella foto: l’area dove Terna vuole costruire la centrale elettrica, con capannoni alti 15 metri)…
La Svizzera chiude le centrali nucleari
ma Terna va avanti sul progetto Interconnector
con costi per i cittadini e degrado del territorio
19 giugno 2018. Progetto vecchio di 30 anni, tecnologie obsolete ancora legate al nucleare, in dismissione in Svizzera (a un referendum del 2017 con quesito “chiudere o meno le centrali nucleari” i cittadini svizzeri hanno risposto a larga maggioranza che vanno chiuse): eppure il progetto di Terna vuole aumentare l’importazione di energia elettrica che scaturisce da centrali nucleari svizzere, con conseguente degrado del paesaggio, con consumo di suolo agricolo e con costi che ricadono sulla collettività! È la sintesi del progetto di Terna denominato Realizzazione Rete ad Alta Tensione Interconnnector Valformazza-Italia Svizzera. Sul versante italiano, l’opera interessa la Valle Formazza e la Valle Antigorio. Poi ci sono tutti i Comuni del lato piemontese del Lago Maggiore da Baveno fino ad Arona, il novarese fino al Parco del Ticino e infine il Parco Agricolo Sud Milano, in particolare la pianura lombarda dei fontanili e la fertile campagna attorno alla città di Milano. Non si può nemmeno dimenticare che l’opera comprometta anche una fetta alpina importante della Svizzera, lungo il bacino superiore del Rodano.
Relativamente al Parco Sud, il costo più alto ricade sul comune di Settimo Milanese, dove Terna prevede espropri di terreni agricoli per la realizzazione della stazione elettrica su 115mila mq di aree coltivate e definite dalla Provincia nel Piano Territoriale “ambiti agricoli strategici”. Anche se ora Terna racconta che potrebbe ridurre il consumo di suolo per la centrale e costruirla su “appena” 90mila mq, espropriandoli ad agricoltori locali, che campano di lavori legati alla terra. (Nella foto: l’area dove Terna vuole costruire la centrale elettrica, con capannoni alti 15 metri).
Tra le tante osservazioni presentate al Ministero dell’Ambiente (e praticamente ignorate), la nostra associazione –unitamente ad altre realtà ambientaliste ed agricole e a docenti della facoltà di Agraria di Milano- aveva richiesto di trasferire di poche centinaia di metri la collocazione della centrale, in un’area industriale dismessa. Pare che Terna abbia dichiarato che sarebbe troppo costoso. E già, espropriare i contadini costa praticamente un “niente”.
E giovedì 21, alle 18, incontro tra i comitati e i cittadini per studiare insieme nuove strategie di difesa del territorio a Settimo Milanese.
Ma ecco la più esauriente nota-stampa del locale Comitato Cittadini NOECOMOSTRO.