Nel Parco Agricolo Sud sta sbocciando
il primo frutteto “aperto” di Milano:
ognuno potrà scegliere e raccogliere
7 Aprile 2018. Un’oasi di bellezza e natura in città, dove entrare e passeggiare tra i filari per scegliere e quindi raccogliere direttamente la frutta dagli alberi, pesarla e pagarla: l’idea è venuta a una dozzina di persone, tra cui giovani agronomi, ma anche pensionati, perlopiù frequentatori di Bosco in Città, tant’è che il frutteto si trova nei pressi della via Novara, dove ha sede lo storico Bosco gestito da Italia Nostra, tra le esperienze più felici del Parco Agricolo Sud Milano. Si tratta di una novità assoluta per Milano e per il Parco Sud. In primis, i nostri “imprenditori” nel 2016 hanno acquistato un terreno (non edificabile, essendo nel Parco) di 2,3 ettari, dove da vent’anni cresceva solo erba, e vi hanno piantato ben 2.000 piante con 60 varietà di sapori, tra cui anche frutti di una volta: dalle mele alle ciliegie, alle albicocche fino all’uva e ai piccoli frutti, quali mirtilli e more. “Lo abbiamo chiamato ‘Frutta in campo’ -racconta Fabio Ziller (nella foto)…
Nel Parco Agricolo Sud sta sbocciando
il primo frutteto “aperto” di Milano:
ognuno potrà scegliere e raccogliere
7 Aprile 2018. Un’oasi di bellezza e natura in città, dove entrare e passeggiare tra i filari per scegliere e quindi raccogliere direttamente la frutta dagli alberi, pesarla e pagarla: l’idea è venuta a una dozzina di persone, tra cui giovani agronomi, ma anche pensionati, perlopiù frequentatori di Bosco in Città, tant’è che il frutteto si trova nei pressi della via Novara, dove ha sede lo storico Bosco gestito da Italia Nostra, tra le esperienze più felici del Parco Agricolo Sud Milano.
Frutta in campo, un luogo da scoprire
Si tratta di una novità assoluta per Milano e per il Parco Sud. In primis, i nostri “imprenditori”nel 2016 hanno acquistato un terreno (non edificabile, essendo nel Parco) di 2,3 ettari, dove da vent’anni cresceva solo erba, e vi hanno piantato ben 2.000 piante con 60 varietà di sapori, tra cui anche frutti di una volta: d alle mele alle ciliegie, alle albicocche fino all’uva e ai piccoli frutti, quali mirtilli e more.
“Lo abbiamo chiamato ‘Frutta in campo’ -racconta Fabio Ziller (nella foto), appassionato di frutta, e non può che essere così, provenendo dalla Val di Non, rinomata per le sue mele- perché sintetizza bene il concetto di quanto succederà: le persone verranno, passeggeranno tra i filari per scegliere a piacere e raccoglieranno loro stessi i frutti dai piccoli alberi, senza quindi aver bisogno di scale”.
I prezzi saranno sicuramente “abbordabili” poiché a lavorare nel campo sono solo i soci e non vi sono intermediari. Inoltre, i prodotti sono sani, freschi e di alta qualità.
Infatti, i terreno è molto buono, poiché è rimasto “fermo” per 20 anni, ed è quindi privo di residui chimici da agricoltura. E, come ci ha confermato Ziller, i frutti sono praticamente biologici, anche se per il momento non sono certificati: ma la certificazione è un obiettivo a breve scadenza. Per ora si possono classificare certamente come ecocompatibili.
“Ovviamente, con tutti questi alberi da frutta, tralasciando criticità come il gelo, non sono mancati problemi di insetti e di uccelli -aggiunge Ziller- in particolare, cimici e cornacchie: stiamo per installare reti a tenda sui filari per evitare che ‘raccolgano’ solo loro. Un accorgimento che ci evita di dover ricorrere a fitofarmaci”.
Oggi apertura speciale per ammirare la fioritura
Intanto, proprio oggi, è stata la giornata dell’anteprima del frutteto in fiore (dalle 15 alle 17): almeno 300 persone hanno partecipato all’evento, rimanendo incantati per la bellezza delle fioriture multicolore. “Infatti -prosegue Ziller- il nostro intento è anche quello di avvicinare grandi e bambini alla natura, renderli partecipi della bellezza che offre e portarli così ad amare e rispettare l’ambiente”.
Il vero appuntamento per raccogliere i primi frutti è fissato a maggio (pubblicheremo il calendario delle aperture): le ciliegie certamente andranno a ruba.