Impressioni di primavera a Porto di Mare
durante la prima passeggiata della stagione
squarci di bellezza e l’arretramento del degrado
25 marzo 2018. Organizzata da CFU-Boscoincittà e dalla nostra associazione, la prima passeggiata dell’anno ha voluto far conoscere Porto di Mare alle associazioni ambientaliste e culturali attive nel territorio (Equilibri di Piazzale Corvetto, WWF Martesana Sud Milano, Italia Nostra Milano Sud Est, CQMSG), nella fascia che va da piazzale Corvetto di Milano fino a Melegnano. Tanti anche i consiglieri del Municipio 4, tra cui il presidente del Consiglio e l’assessore all’Ambiente.
Una camminata alla scoperta di un’area che solo fino a qualche mese fa era terra di nessuno, prigioniera dei rovi e del degrado. Se a settembre dello scorso anno, in occasione di Puliamo il Mondo, era impossibile addentrarsi più di tanto per mancanza di sentieri e per l’estesa copertura di sterpaglie e rifiuti, la passeggiata-incontro di venerdì scorso ha, invece, potuto essere effettuata su una stradina in terra battuta, che permette di ammirare scorci di natura e vasti paesaggi, che non lasciano indifferenti. C’è ancora tanto da fare, ma il lavoro fin qui effettuato è impressionante e l’arretramento del degrado è evidente…
Impressioni di primavera a Porto di Mare
durante la prima passeggiata della stagione
squarci di bellezza e l’arretramento del degrado
25 marzo 2018. Organizzata da CFU-Boscoincittà e dalla nostra associazione, la prima passeggiata dell’anno ha voluto far conoscere Porto di Mare alle associazioni ambientaliste e culturali attive nel territorio (Equilibri di Piazzale Corvetto, WWF Martesana Sud Milano, Italia Nostra Milano Sud Est, CQMSG), nella fascia che va da piazzale Corvetto di Milano fino a Melegnano. Tanti anche i consiglieri del Municipio 4, tra cui il presidente del Consiglio e l’assessore all’Ambiente.
Una camminata alla scoperta di un’area che solo fino a qualche mese fa era terra di nessuno, prigioniera dei rovi e del degrado. Se a settembre dello scorso anno, in occasione di Puliamo il Mondo, era impossibile addentrarsi più di tanto per mancanza di sentieri e per l’estesa copertura di sterpaglie e rifiuti, la passeggiata-incontro di venerdì scorso ha, invece, potuto essere effettuata su una stradina in terra battuta, che permette di ammirare scorci di natura e vasti paesaggi, che non lasciano indifferenti. C’è ancora tanto da fare, ma il lavoro fin qui effettuato è impressionante e l’arretramento del degrado è evidente.
Dal grigio dell’autunno al verde della primavera
La prima impressione rispetto a sei mesi fa, quando in 250 si avviò la pulizia di Porto di Mare nell’ambito dell’iniziativa Puliamo il Mondo, è la variazione cromatica. Se in autunno dominavano i marroni e i grigi delle sterpaglie, ora si ammirano le estese piane e collinette coperte di erba. Lo sfalcio dello scorso autunno, effettuato non con i tagliaerba, ma da 900 pecore (vedi articolo), ha funzionato appieno e il verde spicca anche nell’incerta luce del tramonto. E, sempre paragonando le due stagioni, se a settembre le squadre di pulizia avevano dovuto districarsi in pochi stretti sentieri, ora tutta la passeggiata è stata agevolmente effettuata in un’ora, tramite una stradina in terra battuta che permette di arrivare a smantellare i residui cumuli di rifiuti. E a proposito di rifiuti, la vera sorpresa è stata…
L’attraversamento del boschetto della droga di Rogoredo
Ribadiamo un concetto, evidente solo a chi ha visitato Porto di Mare: il famigerato boschetto della droga copriva una minima parte del territorio, ovvero una piccola collinetta a ridosso della stazione ferroviaria di Rogoredo. Sei mesi fa fu impossibile anche solo avvicinarsi a quest’area, dove sorgeva una vera e propria tendopoli di sventurati.
Oggi la nuova stradina attraversa quest’area, gli accampamenti sono scomparsi e rimangono solo un paio di bivacchi. Nel passaggio abbiamo visto ancora qualche disperato, ma limitatamente ai 20 metri del boschetto.
Il paesaggio che non ti aspetti a Milano e i progetti
Mentre camminavamo e discutevamo sotto l’incerta luce del crepuscolo, salendo su una collinetta abbiamo avuto modo di vedere a sud la torre dell’Abbazia di Chiaravalle (detta la Ciribiciaccola) e a nord i grattacieli di City Life e di Porta Nuova (compreso lo svettante pennacchio del grattacielo Unicredit). Da qui l’idea di attrezzare un belvedere: alzando il terreno di un paio di metri (per non tagliare le cime di alberi circostanti) si può realizzare un osservatorio unico, dove poter rimirare l’antico e il nuovo, il mondo della campagna e della meditazione unitamente alle svettanti architetture della città proiettata al futuro.
È un’idea, forse una suggestione, perché per i progetti è presto: prima bisogna conoscere meglio il posto, le sue potenzialità e le sue criticità. Sono in corso, ad esempio, censimenti della fauna e della flora presenti e resta da capire bene cosa c’è sotto i piedi. Se nel tratto basso e pianeggiante la falda è probabilmente quasi affiorante (come testimonia un laghetto e pozze d’acqua che ristagnano per mesi), le collinette -spesso boscate- hanno sotto pochi centimetri di humus grandi accumuli di macerie e inerti. Da ciò la necessità di eradicare molte piante malmesse e in equilibrio precario, per via della difficoltà a impiantare radici stabilizzanti, e di puntare su essenze capaci di svilupparsi anche su terreni sassosi.
Con la bella stagione, sarà possibile organizzare nuove camminate e visite, di cui avviseremo prontamente. Intanto ricordiamo che ogni mercoledì, alle 9.30, si effettuano attività di pulizia con i volontari, e lo stesso la terza domenica del mese: siete sempre i benvenuti.
Un grazie per le foto qui riportate a Cristiana Amoruso e a CQMSG, fotografi più provetti di noi!