Ancora? Per Rocca Brivio nuovo bando
I politici locali perseguono obiettivi stantii
pur avendo opportunità assai più remunerative
13 febbraio 2018. Situata lungo la via Emilia, nel tratto compreso tra San Giuliano Milanese e Melegnano, Rocca Brivio è tra i monumenti storici più preziosi del Parco agricolo Sud Milano. Cap Holding, i comuni citati e l’associazione Rocca Brivio ne sono i proprietari. Per il grande complesso del XIII, a distanza di pochi anni, è stato indetto un nuovo bando per assegnarla a chi sappia “valorizzarlo”.
Ma ci permettiamo di dissentire da una scelta così “stantia”. Ecco perché. Abbazie e chiese, castelli, rocche, ville e cascine formano il patrimonio storico, architettonico e culturale del nostro passato storico sparso un po’ tutto nel Parco Agricolo Sud Milano, creando un profondo legame tra tutto questo territorio. E non mancano neppure oasi di interesse naturalistico, come, tra le tante, le sorgenti della Muzzetta o il Fontanile nuovo di Bareggio.
Una ricchezza d’insieme che solo raramente, da parte delle amministrazioni locali, è stata valutata come potenziale economico, con risvolti di forte richiamo turistico e vivacizzato dalle molteplici attività folcloristiche, che invitano a visitare i borghi con escursioni, magari di un solo giorno, grazie anche alle numerose cascine che offrono ottimo cibo e svago per i bimbi.
Eppure qualcosa si muove: un gruppo di 29 comuni, sfruttando le leggi regionali (la n. 25 del 7 ottobre 2016, che riprende un’analoga legge del 2007), ha dato vita a un’aggregazione di enti, associazioni culturali, ambientaliste, agricole, scientifiche e scolastiche, delle attività economiche private ecc, al fine di creare un forte richiamo di attrazione per mantenere vive le tradizioni e le bellezze architettoniche e paesaggistiche locali…
Ancora? Per Rocca Brivio nuovo bando
I politici locali perseguono obiettivi stantii
pur avendo opportunità assai più remunerative
13 febbraio 2018. Situata lungo la via Emilia, nel tratto compreso tra San Giuliano Milanese e Melegnano, Rocca Brivio è tra i monumenti storici più preziosi del Parco agricolo Sud Milano. Cap Holding, i comuni citati e l’associazione Rocca Brivio ne sono i proprietari. Per il grande complesso del XIII, a distanza di pochi anni, è stato indetto un nuovo bando per assegnarla a chi sappia “valorizzarlo”.
Ma ci permettiamo di dissentire da una scelta così “stantia”. Ecco perché. Abbazie e chiese, castelli, rocche, ville e cascine formano il patrimonio storico, architettonico e culturale del nostro passato storico sparso un po’ tutto nel Parco Agricolo Sud Milano, creando un profondo legame tra tutto questo territorio. E non mancano neppure oasi di interesse naturalistico, come, tra le tante, le sorgenti della Muzzetta o il Fontanile nuovo di Bareggio.
Una ricchezza d’insieme che solo raramente, da parte delle amministrazioni locali, è stata valutata come potenziale economico, con risvolti di forte richiamo turistico e vivacizzato dalle molteplici attività folcloristiche, che invitano a visitare i borghi con escursioni, magari di un solo giorno, grazie anche alle numerose cascine che offrono ottimo cibo e svago per i bimbi.
Eppure qualcosa si muove: un gruppo di 29 comuni, sfruttando le leggi regionali (la n. 25 del 7 ottobre 2016, che riprende un’analoga legge del 2007), ha dato vita a un’aggregazione di enti, associazioni culturali, ambientaliste, agricole, scientifiche e scolastiche, delle attività economiche private ecc, al fine di creare un forte richiamo di attrazione per mantenere vive le tradizioni e le bellezze architettoniche e paesaggistiche locali, un polo in grado di offrire ai visitatori anche prodotti tipici, sviluppando occasioni di impiego e di vendita di prodotti locali, nonché di didattica, cultura sport e svago in genere.
È successo nel nord-est del Parco dove è stata costituita un’istituzione culturale aperta che riunisce sotto un unico “cappello” i 29 comuni dell’area omogenea Adda-Martesana, il cui obiettivo è la valorizzazione delle eredità e degli elementi di identità di un territorio, fatta di storia, persone, luoghi, tradizioni, arti e mestieri: una sorta di museo diffuso, “vivo” e all’aperto, sparso su un ampio territorio che ha le medesime peculiarità e radici. Non a caso, infatti, si chiama Ecomuseo, un nome che purtroppo non esprime la vitalità di questo progetto.
Per Rocca Brivio si rimane invece ancorati al passato,
su soluzioni dimostratesi fallimentari
I comuni di San Giuliano, San Donato e Melegnano, insieme a Cap Holding e all’Associazione Rocca Brivio, comproprietari pro-quota della Rocca, ancora una volta, per salvare questo bene storico, hanno emesso un altro bando, questa volta della durata addirittura trentennale, per affidare a privati la gestione di questo patrimonio, nonostante la deludente gestione della precedente società, che pare comunque non voglia mollare la presa. “Il valore storico, artistico e identitario del complesso monumentale è innegabile e sotto gli occhi di tutti -dichiarava nel 2016 il Sindaco di San Donato, Andrea Checchi- più difficile è individuare la strada giusta per conservare e rendere fruibile questo patrimonio, senza gravare sui bilanci comunali. Ci stiamo lavorando in sinergia con gli altri Soci in un’ottica che va oltre il qui e ora, perché le amministrazioni passano mentre Rocca Brivio continuerà per molto tempo a far parte del nostro patrimonio culturale”.
La storica Rocca Brivio di San Giuliano, stando a quanto si legge nel comunicato congiunto dei Comuni di San Giuliano, San Donato e Melegnano, resterà un bene pubblico.
A nostro avviso, si tratta di un modello uguale a se stesso, che ha già dimostrato di essere un fallimento. Un vecchio sistema sterile. E se, invece, questi tre comuni, magari coinvolgendo anche altri limitrofi, unitamente valutassero bene le opportunità delle leggi regionali, contattassero i sindaci del nord-est Milano, e rilanciassero non solo Rocca Brivio, ma anche tutto il patrimonio culturale, paesaggistico ereditato dal passato del sud est Milano? Quest’area non manca certo di storia, tradizioni, beni architettonici e aree naturalistiche che potrebbero consentire, se messe in rete, di sviluppare un’economia locale basata sulle ricchezze esistenti. Copiare i buoni esempi spesso dà risultati migliori dell’originale.