Cascine e borghi cancellati dalla superstrada
Il malessere per la Vigevano Malpensa si amplia
e anche la stampa locale non chiude gli occhi
3 gennaio 2018. Può sembrare una piccola cosa che periodici locali dell’Abbiatense come Ordine e Libertà e Il Corriere Alto Milanese abbiamo riportato in questi giorni la notizia degli striscioni di protesta alla Cascina Beretta di Castellazzo dè Barzi (frazione di Robecco sul Naviglio, comune tra i più a favore della superstrada). Ma non è così.
Non troppi anni fa, nell’est Milano, la stampa locale ebbe un ruolo importante nella creazione di un acritico consenso nel territorio per la Tangenziale Est Esterna, il cui flop è sotto gli occhi di tutti. Ma bastò concentrarsi sui nuovi centri sportivi, rotonde e parchetti comunali messi sul piatto a compensazione dell’autostrada, o sulle promesse di sviluppo locale all’ombra dei viadotti di cemento. Salvo poi ricredersi, quando ormai il disastro era ormai compiuto: migliaia di ettari divorati dal cemento, agricoltori espropriati e ancora in attesa di rimborsi, aziende agricole attraversate dall’autostrada rendendo assai difficile il lavoro … Vale quindi la pena di riportare l’articolo apparso il 28 dicembre scorso …
Cascine e borghi cancellati dalla superstrada
Il malessere per la Vigevano Malpensa si amplia
e anche la stampa locale non chiude gli occhi
3 gennaio 2018. Può sembrare una piccola cosa che periodici locali dell’Abbiatense come Ordine e Libertà e Il Corriere Alto Milanese abbiamo riportato in questi giorni la notizia degli striscioni di protesta alla Cascina Beretta di Castellazzo dè Barzi (frazione di Robecco sul Naviglio, comune tra i più a favore della superstrada). Ma non è così.
Non troppi anni fa, nell’est Milano, la stampa locale ebbe un ruolo importante nella creazione di un acritico consenso nel territorio per la Tangenziale Est Esterna, il cui flop è sotto gli occhi di tutti. Ma bastò concentrarsi sui nuovi centri sportivi, rotonde e parchetti comunali messi sul piatto a compensazione dell’autostrada, o sulle promesse di sviluppo locale all’ombra dei viadotti di cemento. Salvo poi ricredersi, quando ormai il disastro era ormai compiuto: migliaia di ettari divorati dal cemento, agricoltori espropriati e ancora in attesa di rimborsi, aziende agricole attraversate dall’autostrada rendendo assai difficile il lavoro … Vale quindi la pena di riportare l’articolo apparso il 28 dicembre scorso su Ordine e Libertà, a firma di Graziano Masperi (uno analogo è apparso anche su Corriere Alto Milanese).
Striscioni anti Tangenziale alla cascina Beretta di Castellazzo dè Barzi: “La nostra frazione verrà inglobata dalla strada”
Chi è transitato dalla stradina che collega la frazione robecchese di Castellazzo dè Barzi a Cassinetta di Lugagnano in questi giorni si sarà accorto dell’ennesimo striscione contro la superstrada Vigevano, Abbiategrasso, Magenta, Malpensa, posizionato sulla cascina Beretta. Recita: “Zero contrari, zero astenuti. Robecco distrugge Castellazzo, vergogna”.
Per Ernesto Beretta che vive in quella casa dal 1966 non si tratta di una battaglia personale perché la superstrada passerà a 11 metri dall’azienda agricola di famiglia. Ma di una protesta contro la follia. “Il tracciato Anas è assurdo e sono convinto che nessuno lo conosce nei dettagli – ha detto Beretta – dopo essere arrivata a pochi metri dalla mia abitazione la strada non tirerà dritta verso Albairate, e sarebbe già impattante, ma devierà verso Robecco per poi curvare e raggiungere Cassinetta”. Beretta denuncia che così facendo la stradina attualmente esistente sparirà per forza di cosa non essendo più percorribile. Così come sparirà la strada che oggi collega Castellazzo a Magenta perché la superstrada passerà sopra il parcheggio del centro carni.
“Non sono certo un tecnico, ma in questo modo pensano di risolvere i problemi di traffico a Robecco? – continua – Questa non sarà certo la circonvallazione del paese. Chi dovrà andare a Cassinetta o a Magenta da Castellazzo, dovrà recarsi a Robecco creando un ulteriore intasamento. Sembra quasi che per risolvere un problema se ne voglia creare un altro. Noi della cascina Beretta resteremo a Castellazzo anche con la strada. Altri non faranno come noi e se ne andranno. Castellazzo verrà inglobata nella superstrada e le conseguenze saranno devastanti per tutti”.
Il disastro per il territorio dei Parchi Agricolo Sud e del Ticino sarebbe evitabile se solo i politici pensassero a progetti di riqualificazione dell’esistente, al potenziamento delle ferrovie e alla salvaguardia della salute pubblica. Ma la loro mentalità non cambia. Non per niente hanno scelto questa “professione”.