Teem, Il Cittadino di Lodi ci ripensa:
dopo aver sparato numeri da boom
scopre, con gita mattutina, che là è il deserto

8 ottobre 2017. Wow, boom… boh? i numeri da fumetto della Tem: 47mila veicoli al giorno. Con questo titolo, in un articolo avevamo ripreso e contestato le cifre del traffico sulla nuova (si era nel 2015) autostrada riportati da Il Cittadino di Lodi, aggiungendo anche i commenti dei lettori di questo quotidiano: Mi dispiace che Il Cittadino prenda per buoni questi numeri quando basterebbe appostarsi in orari diversi sul cavalcavia tra Paullo e Zelo per avere quantomeno qualche dubbio… se arriviamo a 20.000 transiti giornalieri è giá grasso che cola… per qualcuno mpancaldi; Ci passo tutti i giorni sopra, ma questi numeri mi sembrano buttati li…Dario Fiore; Mah… io ci abito vicino e ogni a volta la vedo desolatamente vuota. Anche quando l’ho presa ero praticamente da solo! Non mi spiego quindi questi dati! Rob da matt; 
La tangenziale Est è sempre bloccata. A me qlk nn mi torna…e poi che prezzi ragazzi…PAMPURIO.
Ora, anche Il Cittadino, dopo che tanti, tra cui anche noi (era il 18 luglio 2015), hanno provato a percorrere questa arteria a conferma che il deserto vi regnava, invia un giornalista per verificare il traffico sulla Teem: e si ritrova ad allinearsi con gli “ecomarxisti”… (così il quotidiano definisce gli ambientalisti), confermando l’inutilità di questa autostrada! Giocoforza, riportiamo il reportage a firma di Fabrizio Tummolillo…

Teem, Il Cittadino di Lodi ci ripensa:
dopo aver sparato numeri da boom
scopre, con gita mattutina, che là è il deserto

8 ottobre 2017. Wow, boom… boh? i numeri da fumetto della Tem: 47mila veicoli al giorno. Con questo titolo, in un articolo avevamo ripreso e contestato le cifre del traffico sulla nuova (si era nel 2015) autostrada riportati da Il Cittadino di Lodi, aggiungendo anche i commenti dei lettori di questo quotidiano: Mi dispiace che Il Cittadino prenda per buoni questi numeri quando basterebbe appostarsi in orari diversi sul cavalcavia tra Paullo e Zelo per avere quantomeno qualche dubbio… se arriviamo a 20.000 transiti giornalieri è giá grasso che cola… per qualcuno mpancaldi; Ci passo tutti i giorni sopra, ma questi numeri mi sembrano buttati li…Dario Fiore; Mah… io ci abito vicino e ogni a volta la vedo desolatamente vuota. Anche quando l’ho presa ero praticamente da solo! Non mi spiego quindi questi dati! Rob da matt; 
La tangenziale Est è sempre bloccata. A me qlk nn mi torna…e poi che prezzi ragazzi…PAMPURIO.
Ora, anche Il Cittadino, dopo che tanti, tra cui anche noi (era il 18 luglio 2015), hanno provato a percorrere questa arteria a conferma che il deserto vi regnava, invia un giornalista per verificare il traffico sulla Teem: e si ritrova ad allinearsi con gli “ecomarxisti”… (così il quotidiano definisce gli ambientalisti), confermando l’inutilità di questa autostrada! Giocoforza, riportiamo il reportage a firma di Fabrizio Tummolillo.

 

Reportage da Il Cittadino di Lodi
Viaggio nel “deserto” della Tem
5 ottobre 2017 «Una media giornaliera di 60mila veicoli totali sulle due direzioni, di cui il 25 per cento di traffico pesante»: il 19 ottobre 2002 in un intervento pubblicato su queste pagine ci andava giù pesante con le cifre l’allora vice presidente della allora Provincia (oggi si chiama Città metropolitana) Dario Vermi. La tangenziale Est esterna milanese, nata sotto l’era in cui presidente a Palazzo Isimbardi era Ombretta Colli, e il suo sconfinamento nella provincia di Lodi avrebbero assorbito per Vermi «l’ulteriore espansione dei volumi di traffico nel breve periodo» dell’area milanese. Una «espansione» resa «più acuta dall’ormai imminente rafforzamento dei grandi assi di comunicazione» e che a lì a poco, sempre secondo Vermi, si sarebbe concretizzata «con la nuova autostrada Brescia-Bergamo-Milano e con il potenziamento a quattro corsie per senso di marcia del tratto dell’autostrada A4 tra Milano Est e Orio al Serio». Quindici anni dopo quelle generose stime dispensate da Vermi non risparmiando toni catastrofici («Chi fa la lotta contro opere del genere che sono assolutamente irrinunciabili per il sistema economico milanese palesa – testuale – solo vecchie posizioni ecomarxiste che non hanno più diritto di cittadinanza e dovrebbe essere processato per alto tradimento») fa una certa impressione ritrovarsi in due a essere le uniche vetture in marcia alle 6.20 di una domenica mattina, sulla corsia in direzione Nord della tangenziale alla volta dell’aeroporto di Orio al Serio.

UN VIAGGIO SURREALE
Una premessa: d’accordo che sono le 6 da poco passate della prima domenica di settembre, va bene che il rientro dalle vacanze prenderà corpo a partire da metà giornata, va bene che il traffico sulle tangenziali notoriamente è un traffico da giorno lavorativo, va bene tutto ma che si entri al casello di Vizzolo Predabissi (un maxi casello automatizzato in cui difficilmente ci si immagina incolonnati) e si viaggi fino all’innesto con l’autostrada A4, la Torino-Venezia-Trieste, con l’unica compagnia di una station wagon con portapacchi sul tettuccio, davanti a noi, ha un che di surreale accentuato dalle condizioni della tangenziale. Condizioni, diciamolo, da autostrada svizzera. La Tem ha tre anni di vita ma pare nuova. Intonsa. Niente spazzatura nelle piazzole, nessuna cartaccia a terra, rarissimi graffiti sulle pareti dei viadotti, nemmeno una nutria schiantata a bordo strada. Niente di niente. Verrebbe da pensare a un’autostrada (perchè anche se si chiama tangenziale di autostrada si tratta, precisamente la A58, e il pedaggio si paga salato) appena inaugurata. Invece il taglio del nastro c’è stato il 16 maggio 2015: intervennero il presidente regionale Roberto Maroni e l’allora ministro dei Lavori pubblici Graziano Delrio e anche allora sorrisi e proclami si sprecarono: «Un’opera modello con il 99 per cento degli enti locali portati su una posizione favorevole» la definì Maroni, «una cosa utile fatta nei tempi giusti» fece eco Delrio.
BILANCIO IN ROSSO
A giudicare dai conti della società Tangenziale Esterna Spa sono pochi gli automobilisti e i pendolari che ne percepiscono l’utilità e di conseguenza la utilizzano. Siamo al secondo bilancio, il rendiconto 2016, e la società è già in perdita nonostante una crescita dei pedaggi incassati: 44,9 milioni di euro contro i 20,7 milioni dei sei mesi di funzionamento nel 2015. L’opera è costata circa 2,2 miliardi di euro: 465 milioni di capitale diretto degli azionisti, 115 milioni di prestiti dagli azionisti; 330 milioni di contributo pubblico (il “Decreto del fare” emanato dall’allora governo Letta) e 1,1 miliardo circa di prestiti accesi in nove banche, presso la Cassa depositi e prestiti e la banca europea degli investimenti. Duecento milioni sono stati messi sul tavolo per le “opere compensative” dispensate ai vari Comuni su cui ha impattato l’infrastruttura (a Cerro è stata demolita una parte del centro sportivo di Riozzo poi ricostruita ex novo, per fare un esempio) e che hanno fatto cambiare idea, a dire di Maroni, a quel «99 per cento» di sindaci «portati su una posizione favorevole» dopo avere appreso del progetto in alcuni casi dai giornali. La Provincia di Milano li ha convinti più o meno tutti mettendo sul tavolo una quarantina di chilometri di viabilità locale e piste ciclopedonali, piantumazioni di alberi e arbusti (molti quelli seccati) e il pregevole (questo sì) restauro dell’oratorio di San Biagio in Rossate a Lavagna.
IL RITORNO NEL LODIGIANO
Il viaggio verso Orio al Serio, intanto, dura circa 45 minuti. Mezz’ora il tempo per percorrere l’intera Tem, sempre in compagnia dell’auto davanti a noi, prima di imboccare la A4 e trovarci (finalmente, verrebbe da dire) nel normale traffico di una domenica mattina. Ad accompagnarci sulla Tem i cartelloni elettronici che avvisano dello sconto del 20 per cento sugli abbonamenti, invitano a usare le cinture oppure pubblicizzano una radio. Di informazioni sul traffico e su eventuali incolonnamenti non ne vediamo per ovvi motivi. Nel viaggio di ritorno, con partenza da Orio al Serio verso le 7,40, si nota un aumento dei mezzi in circolazione (soprattutto quelli diretti verso Sud) anche se rimane in testa quell’idea di una infrastruttura sottoutilizzata. Alle 8,29 il viaggio è finito e usciamo dal faraonico casello di Vizzolo Predabissi per intristirci nelle infinite rotonde e tangenzialine che costellano la Via Emilia da Melegnano a Sordio, altre “opere compensative“ della Tem accolte a braccia aperte da sindaci e assessori. Al casello paghiamo 7 euro e 90 centesimi. Più i 7 euro e 90 centesimi dell’andata fanno oltre 15 euro. Ci sia permesso: uno sproposito, quant’anche per guidare su una “tangenziale” sostanzialmente vuota. Ma guai a farlo presente. Potremmo essere tacciati di palesare vecchie posizioni ecomarxiste e ritrovarci processati per alto tradimento.

 

Teem cittadino

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