Parco Sud e Nord uniti?
Per la maggior parte dei sindaci del Sud
si può fare (sia pure con qualche paletto)
24 marzo 2017. L’assemblea dei sindaci del Parco Agricolo Sud Milano, questa mattina, ha ratificato l’avvio delle procedure per andare verso un’integrazione, o anche un’eventuale unione, con il Parco Nord Milano, ribadendo le prescrizioni aggiunte nel Direttivo del Parco Sud (vedi articolo).
Un dato forse scontato, ma nella discussione non sono mancati distinguo e qualche perplessità. Il sindaco leghista di Opera, Ettore Fusco -unico che ha votato contro l’integrazione nel Direttivo del Parco Sud- ha presentato un emendamento che chiedeva di considerare i due parchi regionali due ambiti territoriali ecosistemici differenti, chiedendo in pratica alla Regione di non procedere ad accorpamenti: “I due Parchi -ha dichiarato il sindaco di Opera- sono aree con finalità, costi e impegni differenti che rischiano di finire in un calderone che potrebbe trasformare le nostre eccellenze in luoghi di degrado e, cambiando le regole, persino in distese di cemento”.
In pratica, Fusco, si è messo contro l’assessore regionale ai Parchi Claudia Terzi (anch’essa della Lega Nord), che punta a una drastica riduzione del numero dei Parchi regionali. La mozione di Fusco è stata votata anche dal sindaco di Cisliano Luca Durè (centro-destra) e ha visto l’astensione di Corsico e Mediglia (anch’essi ambedue centro-destra). Gli altri 35 sindaci presenti hanno votato contro l’emendamento di Fusco.
Di fatto, il centrosinistra ha rispettato le indicazioni della vice-sindaca metropolitana Arianna Censi (PD) di appoggiare la delibera del Direttivo del Parco favorevole a procedere verso una integrazione nord-sud dei parchi, sotto l’egida della Città Metropolitana. I malumori e i distinguo sono rimasti per il momento sopiti.
Di conseguenza, il via a procedere è stato approvato dai 39 sindaci presenti, con il voto contrario di Opera, Corsico e Cisliano.
Il prossimo 5 aprile, il Consiglio Metropolitano voterà quanto approvato oggi dai sindaci e il documento, eventualmente emendato, sarà quindi inviato alla Regione Lombardia.
La posizione dell’Associazione per il Parco Sud Milano è stata già espressa…
Parco Sud e Nord uniti?
Per la maggior parte dei sindaci del Sud
si può fare (sia pure con qualche paletto)
24 marzo 2017. L’assemblea dei sindaci del Parco Agricolo Sud Milano, questa mattina, ha ratificato l’avvio delle procedure per andare verso un’integrazione, o anche un’eventuale unione, con il Parco Nord Milano, ribadendo le prescrizioni aggiunte nel Direttivo del Parco Sud (vedi articolo).
Un dato forse scontato, ma nella discussione non sono mancati distinguo e qualche perplessità. Il sindaco leghista di Opera, Ettore Fusco -unico che ha votato contro l’integrazione nel Direttivo del Parco Sud- ha presentato un emendamento che chiedeva di considerare i due parchi regionali due ambiti territoriali ecosistemici differenti, chiedendo in pratica alla Regione di non procedere ad accorpamenti: “I due Parchi -ha dichiarato il sindaco di Opera- sono aree con finalità, costi e impegni differenti che rischiano di finire in un calderone che potrebbe trasformare le nostre eccellenze in luoghi di degrado e, cambiando le regole, persino in distese di cemento”.
In pratica, Fusco, si è messo contro l’assessore regionale ai Parchi Claudia Terzi (anch’essa della Lega Nord), che punta a una drastica riduzione del numero dei Parchi regionali. La mozione di Fusco è stata votata anche dal sindaco di Cisliano Luca Durè (centro-destra) e ha visto l’astensione di Corsico e Mediglia (anch’essi ambedue centro-destra). Gli altri 35 sindaci presenti hanno votato contro l’emendamento di Fusco.
Di fatto, il centrosinistra ha rispettato le indicazioni della vice-sindaca metropolitana Arianna Censi (PD) di appoggiare la delibera del Direttivo del Parco favorevole a procedere verso una integrazione nord-sud dei parchi, sotto l’egida della Città Metropolitana. I malumori e i distinguo sono rimasti per il momento sopiti.
Di conseguenza, il via a procedere è stato approvato dai 39 sindaci presenti, con il voto contrario di Opera, Corsico e Cisliano.
Il prossimo 5 aprile, il Consiglio Metropolitano voterà quanto approvato oggi dai sindaci e il documento, eventualmente emendato, sarà quindi inviato alla Regione Lombardia.
La posizione dell’Associazione per il Parco Sud Milano
Abbiamo già espresso in tutte le sede, ufficiali e non, la nostra contrarietà ad una fusione a freddo, così come proposta dalla legge regionale, e apprezziamo gli sforzi fatti dai consiglieri del direttivo del Parco Sud per mettere dei paletti.
Riportiamo, per maggiore chiarezza, il documento presentato dalla nostra associazione.
Documento dell’Associazione per il Parco Sud Milano sull’ipotesi di fusione tra il Parco Sud e il Parco Nord
Milano, 17 febbraio 2017. Riteniamo al momento non proponibile l’unificazione del Parco Agricolo Sud Milano con il Parco Nord Milano, così come paventa la LR 28/16 “Riorganizzazione del sistema lombardo di gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre forme di tutela presenti sul territorio”.
A nostro avviso, infatti, i due Parchi regionali si presentano troppo differenti per finalità, struttura e dimensioni: il Parco Sud, che include 61 comuni su 47mila ettari di terreni privati e in gran parte agricoli, non trova affinità con un Parco 60 volte più piccolo, esteso su 640 ettari di aree pubbliche dedicate alla fruizione del verde, intercluse nei densamente urbanizzati territori di Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino, Sesto San Giovanni. In termini di funzioni e come ordine di grandezza, il Parco Nord potrebbe avvicinarsi ai grandi parchi urbani milanesi inclusi nel Parco Agricolo Sud Milano, come il Grande Parco Forlanini, la Vettabbia, il Ticinello, Parco delle Cave e Boscoincittà: tutti questi hanno comunque rilevanti funzioni agricole e orticole ben integrate con le attività di fruizione, per cui anche questo paragone appare improprio. È proprio il ruolo centrale dell’agricoltura nel Parco Sud a creare il divario maggiore: funzione non statica o “fossile” ma attraversata da trasformazioni strutturali di grande impatto, dalla creazione dei distretti agricoli alla multifunzionalità delle aziende, sempre più orientate ad esercitare parallelamente attività di agriturismo e produzioni che mirano a soddisfare i nuovi e crescenti bisogni del mercato milanese e non (prodotti “puliti” e a km zero). Troppo distanti sono quindi le identità del Parco Agricolo Sud Milano e Parco Nord Milano.
Altro aspetto problematico relativamente a un’unificazione dei due Parchi regionali è la governance. Il Parco Agricolo Sud Milano ha sistema di governo che ben rappresenta i 61 comuni costituenti: i piccoli come i medi, quelli dell’ovest, del sud e dell’est, nonché le diverse connotazioni politiche. Inoltre, questo Parco ha un sistema di rappresentanza unico: nel suo Direttivo sono eletti anche rappresentanti delle associazioni agricole e di quelle ambientaliste, il cui ruolo propositivo ha portato grandi benefici alla gestione. L’accorpamento con il Parco Nord Milano, composto da comuni anche molto popolosi (Sesto S. Giovanni e Cinisello Balsamo), renderebbe difficile -se non impossibile- tale rappresentatività.
Si potrebbe obiettare che la gestione sarebbe garantita dalla Città Metropolitana milanese. In tal senso si potrebbe puntare alla creazione di un grande Parco Metropolitano, che abbia nell’agricoltura una delle sue funzioni cardine e che comprenda tutte le aree agricole e verdi, rafforzando la tutela degli attuali Plis e apportando salvaguardie anche ai territori attualmente fuori dai parchi. Ma, per realizzare ciò, riteniamo errato partire con l’unificazione in un unico Ente gestore di due realtà tanto diverse e distanti come il Parco Agricolo Sud Milano e il Parco Nord Milano, con il rischio di costruire un’area protetta insensibile alle peculiarità dei territori e non sentita dai cittadini; tanto più che Città Metropolitana non è ancora dotata di strutture e progettualità adeguate e, elemento ancor più serio, non è percepita sufficientemente rappresentativa dai cittadini, che non hanno mai ancora votato per eleggerne i propri rappresentanti.
In sintesi, un Parco Metropolitano composto solo dai due Parchi regionali, nelle condizioni attuali, allontanerebbe ancor più i cittadini dalla gestione del proprio territorio e non permetterebbe un’adeguata rappresentatività ai piccoli e parcellizzati portatori d’interesse dei territori.
Con ciò, non siamo certo propugnatori dello status quo. Il Parco Agricolo Sud Milano partecipa poco e male ai processi di trasformazione e valorizzazione del territorio e non ha attuato molti dei compiti previsti dalla sua legge istitutiva, a partire dal Piano della Fruizione. Vediamo perciò con favore che il Parco Agricolo Sud Milano avvii progetti, con il Parco Nord e non solo, tesi a sviluppare sinergie anche attraverso la creazione di strutture unificate tecno-amministrative, per una più efficace gestione delle due aree protette. Ma, in sintesi estrema, non vi sono al momento le condizioni –strutturali e congiunturali- per una fusione, a freddo e imposta dall’alto, di due realtà importanti ma diverse come il Parco Sud e il Parco Nord.
Associazione per il Parco Sud Milano Onlus