Le auto diesel inquinano
4 volte più dei parametri fissati
E l’Europa vuole alzare i limiti

Ci risiamo. Già da 9 giorni a Milano e dintorni non si respira. E da lunedì 1 febbraio, nella metropoli si abbasseranno di nuovo i riscaldamenti e saranno messi al bando dalla circolazione le auto Euro 3. Palliativi che servono a ben poco e che hanno il sapore della beffa considerati i dati ufficiali (vedi tabella a fondo pagina), che dimostrano inequivocabilmente come già da anni si sappia che le auto, soprattutto se diesel (senza distinzione di marca), inquinano molto più dei limiti consentiti dalle norme dell’UE.
Eppure, in Europa, il nostro paese vanta il triste primato delle morti premature dovute ad inquinamento (Rapporto sulla Qualità dell’aria 2014 redatto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, dati relativo al 2012): 84.400 decessi su un totale di 491mila a livello UE. Anche le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea evidenziano che l’inquinamento atmosferico in Europa ha causato oltre 400 mila morti premature con costi ingentissimi per i vari sistemi sanitari che oscillano tra i 330 e i 940 miliardi di euro all’anno. Ad ulteriore conferma dell’impatto sanitario arriva anche la decisione dello IARC (l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) di inserire l’esposizione all’inquinamento dell’aria, e in particolare ad elevati livelli di particolato atmosferico, come cancerogeno di gruppo 1. Ma l’Europa rema a favore delle imprese automobilistiche: martedì 3 febbraio, l’Europarlamento voterà per…

Le auto diesel inquinano
4 volte più dei parametri fissati
E l’Europa vuole alzare i limiti

Ci risiamo. Già da 9 giorni a Milano e dintorni non si respira. E da lunedì 1 febbraio, nella metropoli si abbasseranno di nuovo i riscaldamenti e saranno messi al bando dalla circolazione le auto Euro 3. Palliativi che servono a ben poco e che hanno il sapore della beffa considerati i dati ufficiali (vedi tabella a fondo pagina), che dimostrano inequivocabilmente come già da anni si sappia che le auto, soprattutto se diesel (senza distinzione di marca), inquinano molto più dei limiti consentiti dalle norme dell’UE.
Eppure, in Europa, il nostro paese vanta il triste primato delle morti premature dovute ad inquinamento (Rapporto sulla Qualità dell’aria 2014 redatto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, dati relativo al 2012): 84.400 decessi su un totale di 491mila a livello UE. Anche le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea evidenziano che l’inquinamento atmosferico in Europa ha causato oltre 400 mila morti premature con costi ingentissimi per i vari sistemi sanitari che oscillano tra i 330 e i 940 miliardi di euro all’anno. Ad ulteriore conferma dell’impatto sanitario arriva anche la decisione dello IARC (l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) di inserire l’esposizione all’inquinamento dell’aria, e in particolare ad elevati livelli di particolato atmosferico, come cancerogeno di gruppo 1.

Ma l’Europa rema a favore delle imprese automobilistiche

La vera truffa nei confronti dei cittadini è che già da tempo era noto quanto i limiti di emissione degli inquinanti non fossero rispettati: lo dimostra lo studio di INEMAR (INventario EMissioni ARia), database della Regione Lombardia, che confronta le emissioni di legge con quelle stimate dall’Ente relativamente alle auto Euro (da 1 a 6) benzina e diesel: sono ben al di sopra del consentito! Per i diesel è addirittura 4 volte superiore al limite di legge! Quindi, se Regione Lombardia conosceva i “falsi” dati dei limiti, è probabile che in tutte le nazioni più “progredite” fossero altrettanto noti.
E ci voleva il Dieselgate Wolkswagen per scoprire il vaso di Pandora. Così a Strasburgo i 28 Paesi hanno dovuto correre ai ripari approvando nuovi esami su strada per l’omologazione delle auto diesel. “Il pacchetto di test è meno rigoroso di quanto avesse proposto la Commissione europea. Stretti tra esigenze ambientali e interessi economici, i governi hanno optato nei fatti per la difesa dell’industria in un contesto congiunturale fragile. Finora, i test di omologazione sono stati effettuati in laboratorio. Prima ancora dello scandalo Volkswagen era stato deciso di introdurre anche test su strada. Questi entreranno in vigore nel gennaio prossimo, ma non saranno vincolanti da subito. In una prima fase, saranno solamente associati a quelli “in vitro”. I governi hanno deciso di accettare la proposta della Commissione e di renderli vincolanti a partire dal settembre 2017.”, si legge su Il Sole 24 Ore dell’ottobre scorso.

Decisiva la prossima settimana

Martedì 2 febbraio, l’Europarlamento discuterà la proposta di moratoria che prevederebbe un innalzamento dei limiti delle emissioni di sostanze inquinanti: si va praticamente al raddoppio! “La Commissione ha già proposto di modificare il regolamento europeo 715 del 2007 che stabiliva per gli euro 6 un tetto di 80 milligrammi a chilometro per gli NOx (ossidi di azoto). La nuova proposta è aumentare i limiti del 110% nel periodo che va dal settembre 2017 al 31 dicembre 2018 e di “limitarsi” a un 50% in più nel periodo successivo. Invece di respirare 80 milligrammi di NOx per ogni chilometro per ogni macchina in circolazione, l’anno prossimo, se passerà la proposta della Commissione, ne respireremo 168″ fa sapere Antonio Cianciullo dalle pagine de La Repubblica del 27 gennaio scorso. E “Anche sui test sarà battaglia” dichiara Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente, a La Repubblica. “Le case automobilistiche vogliono rinviare la prova su strada di cinque anni, al 2021. Ma intanto la pressione dell’inquinamento non si alleggerisce e si ritorna alle targhe alterne. È una situazione da cui non si esce senza puntare con decisione sul trasporto pubblico e sui motori elettrici, ibridi e a metano. Bisogna passare ai motori elettrici e rilanciare il trasporto pubblico”.
Chi glielo dice a Maroni che tutte le autostrade, superstrade, tangenziali e tangenzialine ammazzano letteralmente le persone, e non per incidenti? Dice bene Poggio: si deve rilanciare il trasporto pubblico, motivando i cittadini con un migliore servizio e maggiori investimenti su treni e metropolitane. E costi inferiori.
Nella tabella qui sotto: Confronto tra i fattori di emissioni stimati dal catasto delle emissioni della Regione Lombardia (INEMAR – INventario EMissioni ARia), database della Regione Lombardia, per le diverse classi di veicoli circolanti e i limiti alle emissioni che i veicoli debbono rispettare nei cicli di prova.
“Li ho sintetizzati in uno specchietto che è stato inserito nell’inchiesta Mal’aria in uscita in questi giorni”, racconta Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente: “Da una parte ci sono le agenzie per l’ambiente che, dovendo fare i conti in maniera seria con l’inquinamento, nei loro calcoli inseriscono i dati veri. Ad esempio 705 milligrammi per chilometro di Nox, ossidi di azoto, per i diesel euro 5, oppure 26 milligrammi chilometro di PM10 sempre per i diesel euro 5. E dall’altra ci sono i limiti di legge stabiliti tenendo conto delle prove di omologazione: un tetto, riferito agli euro 5 diesel, di 180 milligrammi per chilometro per gli Nox e di 5 per il PM10. Il rapporto è di 1 a 4 o di 1 a 5”.
Associazione per il Parco Sud Milano  – 29 gennaio 2016

Le auto diesel inquinano 4 volte più dei parametri fissati E l’Europa vuole alzare i limiti

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