A Vittuone c’è un bosco filosofico
che insegna ad amare la natura
e a praticare il Tai Chi

Non è un vero e proprio bosco incantato, dove imbattersi in elfi e fate. È comunque un bosco affascinante, con un percorso -tra alberi e fontanili- che unisce natura, filosofia e, volendo, anche esercizi di Tai Chi, l’antichissima arte marziale di difesa, di origine cinese: agisce sia sul corpo sia sulla mente e mira al raggiungimento del benessere completo coinvolgendo muscoli, polmoni, cuore, respirazione e movimenti del corpo.
Si trova a Vittuone, tra i comuni più a ovest del Parco Agricolo: il progetto è stato sviluppato dall’amministrazione comunale che, dagli anni ’90 è proprietaria dell’area. Semplicemente ottimizzando l’esistente: ha estirpato alberi malati e quindi arricchito il bosco, con il contributo di l’Ersaf (Ente regionale per servizi agricoltura e foreste) e ha ripiantumato parte dell’area con tigli, querce e frassini, rivitalizzando così un luogo poco “vissuto”.

A Vittuone c’è un bosco filosofico
che insegna ad amare la natura
e a praticare il Tai Chi

Non è un vero e proprio bosco incantato, dove imbattersi in elfi e fate. È comunque un bosco affascinante, con un percorso -tra alberi e fontanili- che unisce natura, filosofia e, volendo, anche esercizi di Tai Chi, l’antichissima arte marziale di difesa, di origine cinese: agisce sia sul corpo sia sulla mente e mira al raggiungimento del benessere completo coinvolgendo muscoli, polmoni, cuore, respirazione e movimenti del corpo.
Si trova a Vittuone, tra i comuni più a ovest del Parco Agricolo: il progetto è stato sviluppato dall’amministrazione comunale che, dagli anni ’90 è proprietaria dell’area. Semplicemente ottimizzando l’esistente: ha estirpato alberi malati e quindi arricchito il bosco, con il contributo di l’Ersaf (Ente regionale per servizi agricoltura e foreste) e ha ripiantumato parte dell’area con tigli, querce e frassini, rivitalizzando così un luogo poco “vissuto”. L’idea originale è stata del parroco don Antonio, il quale è sempre stato legato alla chiesetta del Lazzaretto, costruita per ricoverare i malati durante la peste del 1630, dove termina il sentiero. “Rifacendosi a quanto realizzato all’isola di San Giulio, nel Lago d’Orta -commenta il sindaco Fabrizio Bagini- il parroco mi proponeva la realizzazione, sul sentiero che attraverso i boschi dei fontanili porta al Lazzaretto, di alcuni punti di sosta per riflettere su massime filosofiche. Condividendo l’idea mi sono attivato per la sua realizzazione, che ha avuto il parere favorevole del Parco Agricolo Sud Milano”.

Un percorso per il corpo e per la mente

Inaugurato lo scorso maggio, il sentiero filosofico si snoda lungo i fontanili di Vittuone. Il suo scopo è quello di creare un collegamento fra il centro abitato e uno dei punti più suggestivi e ricchi di storia del paese, la chiesetta. Lungo il sentiero l’amministrazione comunale ha inserito dieci punti di sosta: ognuno di essi è indicato da un cartello su cui sono riportate massime di filosofi e pensatori, spunti di riflessione e meditazione. “Questa galleria di nobili pensatori -commenta ancora il sindaco- con l’ardimento della loro ragione, sono penetrati nella natura delle cose dell’uomo e nella natura di Dio, ce ne hanno disvelato la profondità ed hanno conquistato per noi il tesoro della conoscenza suprema”.
Ogni cartello riporta inoltre un esercizio della disciplina orientale Tai Chi, utili per l’allenamento ed il rilassamento di chi sceglie di percorrere il sentiero: gli esercizi si praticano a corpo libero, senza la necessità di particolari attrezzature in una immersione totale nella natura. Lo scopo è dunque raggiungere un equilibrio tra attività fisica e mentale. Il sentiero filosofico è un nuovo modo per fruire della natura che in questo luogo si presenta ancora intatta, come secoli fa.
Ecco un bellissimo esempio di come le pubbliche amministrazioni potrebbero utilizzare il loro territorio: altro che spianate di parcheggi!

 

A Vittuone c’è un bosco filosofico che insegna ad amare la natura e a praticare il Tai Chi

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