Fioriscono i giardini condivisi
a Milano sono già 11
e hanno strappato al degrado 40mila mq
Da aree degradate e dismesse a piccoli e grandi giardini, orti urbani, luoghi di cultura e didattici aperti a tutti, in condivisione. Così, quanto già messo in pratica in metropoli come Londra e Parigi, anche a Milano è divenuta un’eccellente realtà. Merito anche della delibera del maggio 2012 (aggiornata e integrata lo scorso giugno) che, basata su un meccanismo semplice e veloce, ha consentito di assegnare in uso gratuito ad associazioni o a comitati di cittadini che ne hanno fatto richiesta -in cambio di un nuovo modo di vivere e condividere spazi comuni- aree oggi diventate giardini o orti urbani comuni, ma anche luoghi per vivere l’arte e la cultura.
Ed ecco che, in poco più di tre anni, i giardini condivisi hanno sottratto al degrado e reso godibile a tutti circa 40mila mq di aree urbane, che oggi hanno nomi quali Gattoparco, Giardino edibile, Nascosto, in Transito…
Fioriscono i giardini condivisi
a Milano sono già 11
e hanno strappato al degrado 40 mila mq
Da aree degradate e dismesse a piccoli e grandi giardini, orti urbani, luoghi di cultura e didattici aperti a tutti, in condivisione. Così, quanto già messo in pratica in metropoli come Londra e Parigi, anche a Milano è divenuta un’eccellente realtà. Merito anche della delibera del maggio 2012 (aggiornata e integrata lo scorso giugno) che, basata su un meccanismo semplice e veloce, ha consentito di assegnare in uso gratuito ad associazioni o a comitati di cittadini che ne hanno fatto richiesta -in cambio di un nuovo modo di vivere e condividere spazi comuni- aree oggi diventate giardini o orti urbani comuni, ma anche luoghi per vivere l’arte e la cultura.
Ed ecco che, in poco più di tre anni, i giardini condivisi hanno sottratto al degrado e reso godibile a tutti circa 40mila mq di aree urbane, che oggi hanno nomi quali Gattoparco, Giardino edibile, Nascosto, in Transito ecc, nati dalla fantasia e dalla volontà di cittadini, riuniti in associazione, oggi gestori di questi luoghi rinati (l’elenco in immagine è di marzo 2015).
Dopo il Giardino delle culture di via Morosini, un’area di 1.250 mq che da frammento urbano dismesso e degradato è tornato ad essere uno spazio pubblico destinato ad attività culturali e ricreative, tra le ultime realtà inaugurate vi è il giardino condiviso di via San Bernardo (zona Chiaravalle): “Non sarà solamente un orto per le famiglie di chi vi partecipa, ma coerentemente con lo spirito della proposta del Comune -ha spiegato al mensile MilanoSud Michele Sebregondio, presidente dell’associazione Terra Rinata- sarà anche l’occasione per scoprire la “terra” e attivare buone relazioni tra le persone e il mutuo aiuto, come premessa essenziale per la riuscita di tutte le attività umane”.
E di prossima apertura è il giardino condiviso di via Boffalora: in area di circa 3mila mq del Parco Sud (zona Barona), il Movimento della Decrescita Felice realizzerà un orto-giardino condiviso, con l’obiettivo di diffondere la pratica la cultura di rispetto per la terra e per i suoi frutti.
Giardini condivisi: le agevolazioni per farli nascere crescono
Con la delibera di marzo 2015, in aggiornamento a quella del 2012, il Comune ha messo a disposizione ulteriori risorse e strumenti. L’Amministrazione si è fatta carico di pulire e preparare le aree a proprie spese: un aiuto economico importante per piccole realtà del nostro territorio.
I Consigli di Zona, in questi mesi, avrebbero dovuto stilare un elenco di aree dove potranno svilupparsi dei ‘giardini condivisi’, mentre prima la pubblica amministrazione era tenuta esclusivamente a dare risposta a eventuali richieste. Con il nuovo ‘albo’ delle aree disponibili, quindi, il Comune, e in particolare le Zone, possono giocare una parte attiva nell’individuazione degli spazi. Non solo. La delibera estende le possibilità di intervento diretto, prevedendo che la trasformazione delle aree verdi sia possibile non solo in spazi degradati o abbandonati, ma anche in porzioni di territorio sottoutilizzate.
L’Amministrazione ha preso in carico tutte le spese necessarie per far nascere un giardino condiviso, utilizzando le risorse per la manutenzione straordinaria del verde. L’eliminazione di eventuali piante infestanti, la preparazione e zollatura del terreno, lo smaltimento di rifiuti, l’allacciamento idrico per l’irrigazione e tutti gli altri interventi preparatori non sono più a carico dei cittadini.
Anche la manutenzione delle piante ad alto fusto (potature, pulizia fogliame) e gli interventi di disinfestazione contro topi e zanzare sono attualmente effettuati dai tecnici del Comune.
Forza, cerchiamo altre aree pubbliche dismesse per farne nuove oasi di verde partecipato!