All’unanimità il Direttivo del Parco
dice no a Squinzi all’ampliamento
della Mapei su aree agricole
Scacco alla Mapei. Il Consiglio Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano del 22 luglio si è espresso all’unanimità per il NO all’adesione all’Accordo di programma sul progetto di realizzazione di un nuovo centro direzionale e di ricerca su 132mila mq di aree agricole protette nel comune di Mediglia. Evidentemente le documentazioni e le audizioni delle associazioni ambientaliste hanno portato ragioni inoppugnabili e convincenti: molto semplicemente, sempre limitrofe alla Mapei, vi sono altrettanti mq di aree dismesse. Questa decisione mette in crisi tutta la procedura… e cosa farà Squinzi di quel terreno pagato a peso d’oro?
All’unanimità il Direttivo del Parco
dice no a Squinzi all’ampliamento
della Mapei su aree agricole
Scacco alla Mapei. Il Consiglio Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano del 22 luglio si è espresso all’unanimità per il NO all’adesione all’Accordo di programma sul progetto di realizzazione di un nuovo centro direzionale e di ricerca su 132mila mq di aree agricole protette nel comune di Mediglia. Evidentemente le documentazioni e le audizioni delle associazioni ambientaliste hanno portato ragioni inoppugnabili e convincenti: molto semplicemente, sempre limitrofe alla Mapei, vi sono altrettanti mq di aree dismesse.
E’ prevedibile che la NON adesione all’accordo sarà approvata nel prossimo direttivo previsto nella prima decade di settembre. L’Accordo di programma, che bypassa tutti gli strumenti urbanistici vigenti, è stato avviato un anno fa dall’amministrazione di Mediglia, incassando l’adesione della Regione e della Provincia (ora Città Metropolitana).
Grazie a questa decisione assunta dal Parco, ora la procedura dovrebbe essere messa in crisi. Inoltre per il sindaco metropolitano Pisapia dovrebbe essere molto più difficile NON revocare la delibera della ex Giunta Provinciale, come già da mesi chiesto compattamente dalle associazioni ambientaliste.
Tanto caro mi fu quel lembo di terra
Cosa farà adesso Squinzi, capo della Mapei e presidente di Confindustria, che tanto caro ha pagato il terreno della progettata espansione? Come già verificato da Legambiente e pubblicato da Il Fatto Quotidiano dello scorso 1 luglio, a firma di Gianni Barbacetto, questo lembo di terra è costato nel 2012 ben 13 milioni di euro, vale a dire 10 volte tanto il suo valore come terreno agricolo (8-10 euro a mq), e messo a bilancio per 14,4 milioni.
Chiunque, come ha fatto il giornalista, si domanderebbe “Perché Squinzi ha pagato ben 100 euro al mq, sapendo che il terreno faceva parte del Parco Sud e dunque era non edificabile?”. E ancora: “Aveva avuto garanzie che sarebbe stato reso costruibile? Da chi?”. Risposte ancora inevase.