33 sindaci del Parco e fuori Parco
e tutte le associazioni ambientaliste
chiedono la cancellazione della Toem
Toem, l’acronimo di Tangenziale ovest esterna milanese, significa in realtà morte sicura per il Parco Agricolo Sud Milano. Lo affermano senza mezzi termini non solo tutte le associazioni ambientaliste (Associazione per il Parco Sud Milano, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Wwf), ma anche 33 sindaci della fascia sud – ovest dell’area metropolitana milanese. E all’unisono chiedono di eliminare definitivamente dal Piano regionale della mobilità e trasporti della Regione Lombardia le pagine che richiamano la Tangenziale ovest esterna.
Quasi 40 chilometri di infrastruttura autostradale, senza considerare le indispensabili opere connesse. Una vera e propria pugnalata al cuore del Parco agricolo sud Milano che attraverso una petizione sottoscritta dai sindaci di 33 Comuni (a fondo pagina l’elenco), capofila Rosate con il sindaco Daniele Del Ben, si vuole far cancellare definitivamente dalla programmazione regionale. “È nostra intenzione – scrivono i primi cittadini – promuovere azioni e attivare idonee strategie intercomunali per continuare a salvaguardare il nostro territorio e la salute dei cittadini contro la realizzazione di infrastrutture di grande impatto ambientale, inutili, costose e non condivise”. In particolare i sindaci…
33 sindaci del Parco e fuori Parco
e tutte le associazioni ambientaliste
chiedono la cancellazione della Toem
Toem, l’acronimo di Tangenziale ovest esterna milanese, significa in realtà morte sicura per il Parco Agricolo Sud Milano. Lo affermano senza mezzi termini non solo tutte le associazioni ambientaliste (Associazione per il Parco Sud Milano, Fai, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Wwf), ma anche 33 sindaci della fascia sud – ovest dell’area metropolitana milanese. E all’unisono chiedono di eliminare definitivamente dal Piano regionale della mobilità e trasporti della Regione Lombardia le pagine che richiamano la Tangenziale ovest esterna.
Quasi 40 chilometri di infrastruttura autostradale, senza considerare le indispensabili opere connesse. Una vera e propria pugnalata al cuore del Parco agricolo sud Milano che attraverso una petizione sottoscritta dai sindaci di 33 Comuni (a fondo pagina l’elenco), capofila Rosate con il sindaco Daniele Del Ben, si vuole far cancellare definitivamente dalla programmazione regionale. “È nostra intenzione – scrivono i primi cittadini – promuovere azioni e attivare idonee strategie intercomunali per continuare a salvaguardare il nostro territorio e la salute dei cittadini contro la realizzazione di infrastrutture di grande impatto ambientale, inutili, costose e non condivise”.
In particolare i sindaci, in previsione della seconda conferenza della VAS (Valutazione ambientale strategica) prevista il 22 luglio per il Piano Regionale della Mobilità e Trasporti (PRMT) chiedono di “eliminare definitivamente le pagine che richiamano la Tangenziale ovest esterna di Milano (TOEM)”.
L’obiettivo è la salvaguardia di un Parco Sud, istituito il 23 aprile del 1990 e che, dal 2000, ha uno suo Piano territoriale di coordinamento all’interno del quale sono previste funzioni di pregio. Tra queste, quella agronomica, perché l’area ha un’altissima fertilità anche per il fittissimo reticolo irriguo di antichissime origini. E vi sono anche diverse aree riconosciute di valore ambientale diversificato: Oasi di Pasturago a Vernate, il laghetto Gamberino di Rosate, l’area faunistica della testuggine palustre a Zibido San Giacomo. Vi è anche un sito riconosciuto d’importanza dalla Comunità europea: l’oasi di Lacchiarella.
“Abbiamo già vissuto in passato – sottolineano i sindaci – una storia simile. Nel marzo del 2011, nelle prime bozze di adeguamento del PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale) l’allora Provincia di Milano inserì la TOEM come opera strategica, con tanto di tracciato. Una forte mobilitazione di cittadini e amministrazioni comunali – proseguono i primi cittadini firmatari della lettera indirizzata alla commissione VAS – riuscì nell’intento di convincere i pianificatori provinciali dell’inadeguatezza trasportistica e soprattutto dell’insostenibilità territoriale di tale infrastruttura. Così l’ipotesi venne scartata sul nascere e il Piano approvato senza alcun riferimento alla TOEM, che non è prevista nemmeno a livello strategico”.
Questo perché la nuova tangenziale, “indipendentemente dal tracciato scelto, provocherebbe danneggiamenti agli elementi più preziosi di un territorio caratterizzato, in larga parte, da cascine e relativi comparti agricoli, chiese, castelli, marcite e percorsi ecologici”.
Un’ipotesi, tra l’altro, anacronistica. “Una vera e propria contraddizione storica – evidenziano i sindaci – immaginare che nel futuro di lungo periodo i problemi di mobilità siano affrontati con soluzioni autostradali, tipiche della metà del secolo scorso”.
Tutti uniti, quindi, contro un’opera infrastrutturale che colpirebbe il “polmone verde” del sud Milano, dove operano più di 1400 aziende agricole, la cui attività prevalente è l’allevamento di bovini e suini. In un’area che non è solo protetta, ma è un vero e proprio “progetto territoriale” basato su agricoltura (produzione, vendita diretta, agriturismo, formazione), ambiente (polmone verde indispensabile per riequilibrare l’impatto della metropoli), turismo (grazie alla ricchezza di elementi storico monumentali). Un territorio di oltre 46.000 ettari, che comprende 61 Comuni. E dove l’attività agricola principale è la coltivazione dei cereali (43%) e del riso (22%).
Anche gli ambientalisti si mobilitano
Una altrettanto ferma presa di posizione è stata presentata in Regione Lombardia da parte di tutte le associazioni ambientaliste, che chiedono che ogni riferimento all’ipotesi di nuova Tangenziale Ovest Esterna, ovvero ogni riferimento al “completamento dell’anello tangenziale di Milano”, venga eliminato da tutti gli elaborati testuali e cartografici del Programma.
Il Parco Sud -si legge nelle osservazioni presentate- nasce da una “visione” territoriale che è stata una formidabile lungimiranza ed è evidente che l’ipotesi di una nuova infrastruttura autostradale di 35/40 km non può essere compatibile con tale “visione” di sviluppo territoriale.
Purtroppo la proposta di PRMT non tiene assolutamente in considerazione le caratteristiche dei territori sui quali ipotizza di calare alcune nuove infrastrutture di trasporto come la Tangenziale Ovest Esterna, quasi che le supposte esigenze di trasporto possano soverchiare qualsiasi altra esigenza di vita della cittadinanza.
Allo stesso modo la proposta de PRMT non considera che un’opera come l’ipotizzata TOEM vanificherebbe consistenti risorse pubbliche che negli anni sono stati investite per sviluppare il territorio del Parco in una direzione opposta a quella che tale ipotesi viaria comporterebbe.
Consumo di suolo: si predica bene ma…
Altro punto cardine del documento è il consumo di suolo che nel territorio della Città metropolitana ha già raggiunto livelli di consumo di suolo al limite dell’insostenibilità (maggiore del 40% secondo i dati DUSAF al 2012). Appare inaccettabile ipotizzare una nuova infrastruttura che comporterebbe un consumo di suolo nell’ordine di alcune centinaia di ettari. Ciò sarebbe d’altra parte in aperta contraddizione con le attuali tendenze legislative (l.r. 31/2014) e pianificatorie a tutti livelli: sarebbe infatti difficilmente perseguibile l’obiettivo di limitare il consumo di suolo nella pianificazione urbanistica locale se, a livello regionale, tale obiettivo venisse palesemente ignorato.
Inoltre, il PRMT classifica la TOEM quale “intervento da approfondire” che evidentemente, nell’ambito del Programma, sta a significare che la sua eventuale realizzazione è collocata in una ipotesi temporale di medio se non di lungo termine. Questo fatto denota che la visione strategica del Programma – anziché prefigurare scenari moderni che dovranno necessariamente superare l’attuale squilibrio verso modalità di trasporto automobilistico individuale– è incentrata ancora su soluzioni trasportistiche che erano adatte, forse, negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso.
Le associazioni ambientaliste ricordano che le tendenze già oggi in atto vanno in una direzione molto diversa, con un calo costante delle nuove patenti di guida, indice del diminuito interesse delle giovani generazioni verso l’auto e che già oggi nella sola città di Milano sono 300.000 i clienti delle società che offrono un servizio di car-sharing, società che, in forza del successo avuto in pochissimo tempo, hanno già deciso di estendere il servizio ai Comuni della prima fascia intorno al capoluogo.
Anche le associazioni segnalano che, già nel 2011, venne avanzata l’idea di nuova Tangenziale Ovest Esterna nel redigendo adeguamento del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) della Provincia di Milano. Con le stesse motivazioni contenute nella presente osservazione la proposta venne energicamente bocciata non solo dall’associazionismo ambientalista, ma anche dalle amministrazioni comunali e dalla cittadinanza organizzata, tanto che venne immediatamente stralciata e quindi l’impianto infrastrutturale del vigente PTCP non prevede alcuna nuova autostrada
I Comuni firmatari
Rosate, Gudo Visconti, Gaggiano, Cisliano, Bubbiano, Ozzero, Besate, Noviglio, Zibido San Giacomo, Vernate, Lacchiarella, Siziano, Pieve Emanuele, Carpiano, Basiglio, Motta Visconti, Casarile, Locate di Triulzi, Zelo Surrigone, Vermezzo, Cusago, Bareggio, Vittuone, Arluno, Trezzano sul Naviglio, Morimondo, Binasco, Abbiategrasso, Albairate, Cassinetta di Lugagnano, San Giuliano Milanese, Cerro al Lambro, Magenta.
Le adesioni sono politicamente trasversali, compresi i comuni governati da liste civiche. Spicca, in negativo, la mancata adesione di Opera, il cui sindaco leghista è nel direttivo del Parco Sud, e di Melegnano, comune da cui dovrebbe partire la Toem.