Tra i 12 Comuni coinvolti
dalle trivelle a ovest del Parco Sud
solo Pieve Emanuele si oppone
Milano, Assago, Zibido San Giacomo, Basiglio, Gudo Gambaredo, Binasco, Lacchiarella, Casarile, Rozzano, Vernate, Noviglio, Pieve Emanuele sono i comuni all’interno del Parco Agricolo Sud Milano (altri sono nella provincia di Pavia) interessati al permesso di ricerca di idrocarburi denominato Badile, esteso su 154,5 kmq, concesso dal ministero dello Sviluppo economico. È noto che, nonostante le numerose attività di mobilitazione da parte dei comitati locali e delle associazioni ambientaliste, unitamente ad alcuni esponenti politici “trasversali” (M5S, FI, PD), cui si aggiunge il parere negativo dell’Ente Parco Agricolo Sud Milano, la Regione Lombardia ha deciso che l’azienda petrolifera (Appennine Energy spa) possa iniziare i lavori senza effettuare la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
L’Associazione cittadini di Zibido San Giacomo (in questo Comune si “sfonderà” con il primo pozzo) mette in campo un ricorso al Tribunale amministrativo Regionale (TAR), tentando di coinvolgere anche le singole amministrazioni locali interessate dalla concessione Badile. Ma solo Pieve Emanuele si affianca ai cittadini, mentre… (aggiornato 4 maggio 2015)
Tra i 12 Comuni coinvolti
dalle trivelle a ovest del Parco Sud
solo Pieve Emanuele si oppone
Milano, Assago, Zibido San Giacomo, Basiglio, Gudo Gambaredo, Binasco, Lacchiarella, Casarile, Rozzano, Vernate, Noviglio, Pieve Emanuele sono i comuni all’interno del Parco Agricolo Sud Milano (altri sono nella provincia di Pavia) interessati al permesso di ricerca di idrocarburi denominato Badile, esteso su 154,5 kmq, concesso dal ministero dello Sviluppo economico. È noto che, nonostante le numerose attività di mobilitazione da parte dei comitati locali e delle associazioni ambientaliste, unitamente ad alcuni esponenti politici “trasversali” (M5S, FI, PD), cui si aggiunge il parere negativo dell’Ente Parco Agricolo Sud Milano, la Regione Lombardia ha deciso che l’azienda petrolifera (Appennine Energy spa) possa iniziare i lavori senza effettuare la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ovvero stabilire se determinato progetto possa produrre “un effetto rilevante causato da un evento, un’azione o un comportamento sullo stato di qualità delle componenti ambientali, inteso sia come ambiente antropizzato, sia come ambiente naturale”. Per approfondire
Ed ecco l’ennesima iniziativa da parte dell’attivissima Associazione cittadini di Zibido San Giacomo (in questo Comune si “sfonderà” con il primo pozzo), che prova tutte le strade pur di fermare le trivelle nel Parco Sud: un ricorso al Tribunale amministrativo Regionale (TAR) della Lombardia, tentando di coinvolgere anche le singole amministrazioni locali interessate dalla concessione Badile.
L’arroganza al potere
“Infatti -spiega Vincenzo Lepori del comitato- è stata inviata ai sindaci di questi comuni una mozione/Ordine del Giorno/Delibera per aiutarci nel ricorso al TAR Lombardia che l’Associazione ha deciso di fare contro il Decreto Regionale che ha dato parere favorevole al pozzo. Nello stesso documento si chiede di dire no all’estrazione di idrocarburi nel territorio comunale e regionale”.
Praticamente tutti questi comuni già hanno tenuto un Consiglio comunale in cui avrebbero avuto la possibilità di mettere all’ordine del giorno la delibera. Ma solo Assago, Zibido e Rozzano l’hanno messa all’ordine del giorno: i primi due hanno ritenuto che la mozione non fosse rilevante, il terzo non l’ha neppure discussa.
A Pieve Emanuele, invece, il Consiglio comunale, su proposta del portavoce del M5S Gregorio Mammí, ha approvato la mozione: l’amministrazione comunale avvierà le procedure per affiancare cittadini, associazioni, movimenti nel ricorso al TAR contro la decisione di Regione Lombardia”.
Non sorprende il silenzio degli altri comuni: l’indifferenza agli interessi della cittadinanza e alle tematiche del territorio è un atteggiamento politico fin troppo sviluppato tra gli amministratori locali e non. L’arroganza è al potere. Ma l’ostinazione dei cittadini che, al loro posto, si mobilitano per difendere i propri interessi potrebbe, prima o poi, demolire questo atteggiamento di sdegnosa superiorità! Così, sperando che qualche amministratore ritenga utili mettersi dalla parte dei cittadini, lo invitiamo a scaricare la mozione/Ordine del Giorno/Delibera per aiutarci nel ricorso al TAR Lombardia.
(aggiornato il 4 maggio 2015)